Ancora un giornalista, ancora un argomento scottante: nel pomeriggio di sabato 24 settembre si parlerà di lotta alla mafia, all’interno del tendone allestito in piazza Cesare Battisti per il Festival delle Resistenze contemporanee 2016. Dopo Gherardo Colombo, Bianca Berlinguer, Tahar Ben Jelloun e Alessandra Morelli, sarà Sandro Ruotolo ad affrontare un tema delicato assieme a Peppe Pagano, vicepresidente del consorzio campano NCO (Nuova Cooperazione Organizzata).
La seconda giornata dell’edizione autunnale del Festival delle Resistenze 2016, per la prima volta ospitato in piazza Cesare Battisti nel cuore di Trento, propone un incontro di grande interesse per ogni fascia della società. Alle ore 16 di sabato 24 settembre all’interno del tendone del Festival andrà in scena il dibattito “Stato vs Mafia: chi sta vincendo?”, che vedrà confrontarsi in piazza con il pubblico il noto giornalista antimafia Sandro Ruotolo e il vicepresidente del consorzio Nuova Cooperazione Organizzata Peppe Pagano.
Il dibattito sarà moderato da Alessandra Saletti dell’ufficio stampa dell’Università di Trento.
Sandro Ruotolo inizia l'attività giornalistica nel 1974 con Il manifesto, nel 1980 entra in RAI e nel 1986 diventa inviato speciale per conto della sede RAI Campania. È corrispondente da Napoli per il TG2 e per il GR1. Nel 1991 lavora per il TG3, dal 1996 al 1999 lavora a Mediaset con Michele Santoro, poi torna in Rai dove viene prima assegnato a Rai 1 e poi a Rai 2. Nel 1988 inizia un'ininterrotta collaborazione con Santoro. Diventa caporedattore e poi vicedirettore. Collabora a diversi programmi televisivi tra cui Samarcanda, Il rosso e il nero, Tempo reale, Moby Dick, Annozero. Nell'ottobre 2009, dopo aver intervistato Massimo Ciancimino, riceve una lettera in cui viene minacciato di morte. Per le sue inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania a maggio 2015 viene messo sotto scorta dopo aver ricevuto minacce da Michele Zagaria, boss dei Casalesi.
NCO: in Campania è nata qualche anno fa una rete tra cooperative sociali che condividono principi e valori, sfociata il 14 settembre 2012 nella “Nuova Cooperazione Organizzata”. Questo consorzio si pone come modello di sviluppo un nuovo welfare locale, coinvolgendo i cittadini in un percorso di riappropriazione del territorio e creazione di economia sociale partendo da beni confiscati e beni comuni, attraverso percorsi di cura dove inserire le persone svantaggiate.Perché NCO: Negli anni ‘70 e ‘80 la Campania ha conosciuto la brutalità della Nuova Camorra Organizzata (NCO), che ha segnato una svolta nella storia criminale locale passando da forme arcaiche a sistemi di tipo imprenditoriale che ancora imperversano. Le risposte civili non possono essere che altrettanto organizzate: da qui il nome di Nuova Cooperazione Organizzata.
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