Ancora un famoso giornalista testimone degli orrori della guerra, ancora un altro grande nome: nella mattinata di sabato 24 settembre, all’interno del tendone del Festival delle Resistenze contemporanee allestito per la prima volta in piazza Cesare Battisti a Trento, Ennio Remondino discuterà con i giovani e con il pubblico degli eventi bellici che hanno caratterizzato il secolo scorso.L’appuntamento è per le ore 10 di sabato 24 settembre, quando in piazza Battisti andrà in scena il dibattito “Sharing ‘900”: assieme ai giovani dei progetti “Promemoria_Auschwitz” e del viaggio a Srebrenica, Ennio Remondino dialogherà su come si costruisce e condivide la memoria pubblica della storia del ‘900 europeo.Quanto è difficile condividere la memoria antica, sedimentata e ormai quasi storica di uno degli eventi centrali, e per questo non dimenticabili, del XX secolo: l’Olocausto?
Quali riferimenti si possono avere visitando i luoghi del più grande genocidio europeo, appena fuori casa nostra?La visione dei luoghi, la raccolta delle testimonianze e la consapevolezza di tornare per raccontare sono le azioni che hanno coinvolto i ragazzi partecipanti ai viaggi organizzati dalle Province di Trento e Bolzano sui luoghi in cui metaforicamente l’Europa nata dalle ceneri di Auschwitz è stata di nuovo colpita al cuore dei suoi valori: Srebrenica.
Due esercizi di condivisione e testimonianza complicati, ma non per questo meno necessari, che verranno discussi assieme al noto corrispondente Ennio Remondino, per anni voce e volto della guerra balcanica degli anni ‘90.Pensionato Rai dal 2010, 71 anni da compiere a novembre, Remondino vive la quiescenza come la vita precedente: intensamente. Basta visitare il suo blog “Remocontro - La virtù del dubbio”, aperto tre anni fa, per capire i ritmi della sua giornata: “In effetti – dice al telefono sorridendo – non vedo l’ora di mettere giù e tornare a quello che stavo scrivendo…”. Un blog che tratta soprattutto del suo argomento preferito: le guerre, quelle guerre di varia natura – stragismo, civili, terrorismo, economiche – che hanno scandito la sua vita professionale. “A Trento parlerò dell’Olocausto, la grande tragedia del Novecento, invitando però tutti e soprattutto i giovani a non dimenticare che le guerre continuano, i genocidi anche: pensiamo agli armeni ma anche in Siria si sparge sangue tutti i giorni. E come altrove anche in Siria si combattono tante guerre, ci sono tanti assassini nello stesso posto, e ci vengono raccontate tante bugie. Ecco, fate attenzione alle menzogne e non accontentatevi delle verità preconfezionate: non esistono i buoni e i cattivi, la realtà è molto più complessa. E io cerco di aiutare a capire”.Insomma un incontro, quello con Remondino, assolutamente da non perdere. Per non dimenticare e capire.
Evento organizzato in collaborazione con Arci, Deina e AGJD.
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