Visita guidata: Le collezioni d’arte del principe Gaetano Filangieri
Da Capodimonte alla Real Fabbrica: tra miti, mestieri e “Real Passeggio”
In occasione del Maggio dei monumenti 2016 dedicato al trecentesimo anniversario della nascita di Carlo di Borbone, sabato 7 l’Associazione culturale locus iste - Luoghi e Memoria vi condurrà in visita presso il Museo civico “Gaetano Filangieri”, alla scoperta dei suoi capolavori d’arte: le armi orientali, la scultura dell’800 napoletano con i busti ritratto della famiglia Filangieri, i dipinti del ‘600 e ‘700 di Battistello Caracciolo, Ribera, Fischetti, Palizzi, ma soprattutto le ceramiche ferdinandee e di Capodimonte, con la splendida serie di Filippo Tagliolini, il servizio delle “Vestiture” e quello del “Real Passeggio” composto da 60 pregiatissimi pezzi e poi la ricchissima collezione di monete, curiosità come il plastico in gesso dell’edificio che ospita il Museo, presepi, tappeti, merletti e stemmi, ci racconteranno del sogno moderno di un principe dell’Ottocento. Un sogno per la città.
Visiteremo, quindi, la Sala Agata situata al secondo piano del museo, prestigioso esempio della nuova concezione di esposizione dei manufatti artistici abbracciata dal Principe. Intitolata alla madre del Filangieri, la sala è stata di recente restituita ai napoletani dopo sedici anni di chiusura e due di restauro.
Il museo che ha sede nel quattrocentesco Palazzo Como, fu costruito per volere del ricco mercante Angelo Como nelle forme del Rinascimento fiorentino. All’interno del palazzo, demolito e ricostruito 20 metri più addietro per allargare la strada, nel 1888 Gaetano Filangieri, principe di Satriano, con il materiale che egli stesso aveva riunito nel ventennio precedente, allestì e inaugurò l’omonimo museo, finanziando personalmente i lavori di riedificazione dell’edificio. In esso raccolse tutte le innumerevoli e pregevoli collezioni d’arte di sua proprietà, fino a quel momento custodite in casa Filangieri. Di quel nucleo originario, il principe redasse un catalogo a stampa che ebbe la duplice funzione di inventario patrimoniale e di guida del museo, e che rispecchiava perfettamente, attraverso le opere catalogate, la sua idea di museo come strumento didattico. Convinto sostenitore della funzione sociale dell’arte, tuttavia Filangieri non venne subito compreso dai suoi contemporanei.
Durante il secolo scorso la ormai mutilata collezione, passata attraverso saccheggi e incendi, venne arricchita da donazioni di famiglie napoletane che consideravano quel luogo un “Museo della città per la città”.
Appuntamento: Museo Civico Gaetano Filangieri, Via Duomo, 288
ore 10,15
Contributo organizzativo: 6 euro + 5 euro ticket d’ingresso al Museo
Durata: 120 minuti
Guida: Nina
Per info e prenotazione obbligatoria:
3472374210
locusisteblog.wordpress.com
locusisteinfo@gmail.com
Visita guidata: Carlo di Borbone e Raimondo di Sangro, un’amicizia “reale”
Da Piazza San Domenico Maggiore alla Cappella Sansevero
In occasione del Maggio dei monumenti 2016, dedicato al trecentesimo anniversario della nascita di Carlo di Borbone, domenica 8 l’Associazione culturale locus iste - Luoghi e Memoria, vi invita a scoprire i misteri e i capolavori d'arte della Cappella Sansevero, con una visita speciale in cui si racconterà anche dell'amicizia "reale" che legò re Carlo al principe Raimondo di Sangro.
La storia dell’amicizia tra il Principe Raimondo di Sangro e il re Carlo di Borbone ebbe inizio negli anni ’30 del Settecento, in una Napoli appena ridivenuta capitale del Regno e in procinto di “illuminarsi” grazie alle iniziative di Carlo e alle scoperte di Raimondo. Dalla più banale ma geniale invenzione, come la cerata impermeabile per andare a caccia, sino alla sua designazione a Gentiluomo di Camera del Re e poi all’ingresso nel Real Ordine dei San Gennaro, seguiremo le vicende del Principe Raimondo nei suoi luoghi, ricchi d’arte e “meraviglia”.
Uomo di genio, esperto nelle lettere e nelle arti militari e alchemiche, del principe di Sansevero Raimondo di Sangro, scrissero che “non era un accademico, ma un’Accademia intera”. Fu apprezzato da più grandi uomini politici dell'Europa del Settecento, e tra i suoi estimatori vi furono sovrani come Luigi XV di Francia e Federico II di Prussia.
Già nel 1739, dunque a pochi anni dal suo arrivo a Napoli, re Carlo di Borbone aveva ricevuto in dono da Raimondo di Sangro un particolare fucile che si può ben dire rivoluzionario, si chiamava archibuso e poteva essere usato sia con la polvere da sparo che con l'aria compressa. Questo fu solo uno dei tanti doni, a volte bizzarri, fatti al nuovo sovrano che ricambió il di Sangro con onorificenze e stima profonda, prima che le tenebre della censura ecclesiastica gettassero delle ombre sulla loro amicizia.
Appuntamento: Piazza San Domenico Maggiore
ore 10,15
Contributo organizzativo: 6 euro + 7 euro ticket ingresso Museo della Cappella Sansevero
Durata: 120 minuti circa
Guida: Pamela
Per info e prenotazione obbligatoria:
3472374210
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