Si svolgerà durante la giornata di apertura della Settimana del Pianeta Terra la visita guidata del 16 ottobre, a Pennabilli (RN) e Villagrande di Montecopiolo (PU), al paesaggio dipinto da Leonardo nel suo ritratto più famoso, La Gioconda.
Esordio importante per Montefeltro Vedute Rinascimentali che, per la prima volta, partecipa alla “sette giorni” dedicata alla valorizzazione del patrimonio geologico e naturale italiano patrocinata dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che coinvolge università, scuole, enti di ricerca, enti locali, associazioni culturali e scientifiche, parchi e musei. In totale sono 313 i geoeventi organizzati dal 16 al 23 ottobre in 230 località italiane.
“Lo scopo è avvicinare tutti, adulti, ragazzi e bambini, al mondo delle Geoscienze - spiega Rodolfo Coccioni, professore ordinario di Paleontologia all’Università di Urbino e co-responsabile della Settimana del Pianeta Terra -. Lo facciamo in modo divertente e interessante allo stesso tempo, aprendo luoghi spesso inaccessibili o semplicemente mettendo in risalto le risorse del nostro territorio sconosciute dalla maggior parte delle persone”.
I visitatori della “Settimana del Pianeta Terra” saranno accompagnati, durante un tour dell’arte e della scienza, ai due balconi allestiti nel territorio dell’ex Ducato del Montefeltro, a Pennabilli e Villagrande di Montecopiolo, proprio di fronte alle alture, colline e dirupi ritratti da Leonardo da Vinci nella Gioconda. Gioconda che in realtà, come provato da Rosetta Borchia, (pittrice e fotografa) e Olivia Nesci (docente di Geomorfologia dell'Università di Urbino), le “cacciatrici di paesaggi”, è Pacifica Brandani, dama di corte di Urbino.
La scoperta, prettamente scientifica, è frutto dell’intuizione prima, del lavoro poi, delle due studiose urbinati che riconobbero un dettaglio alla destra della donna dipinta da Leonardo. Un déjà vu, avvenuto nel 2008, che diede il via alle ricerche. Si trattava di un frammento in primo piano, alla destra della Gioconda, costituito da un ponte, un fiume e una rupe che rappresentò il primo tassello con cui le due studiose urbinati collegarono il territorio del Montefeltro. Da quel momento scandagliarono, per anni, la Valmarecchia (attuale provincia di Rimini) anche attraverso sofisticate metodologie digitali, allargandosi poi a un territorio esteso che raggiunge il fiume Metauro e la costa adriatica fino ad Ancona per poi ricondursi agli Appennini e sconfinare in Umbria. Un territorio che Leonardo imprigionò con la tecnica del “volo d’uccello” e con un codice articolato ed ermetico: la compressione. Diversificata per intervalli di distanza e di altitudine, tale tecnica aveva contribuito a rimodellare rilievi e profili fino a trasformarli in forme astruse.
Le “Cacciatrici di Paesaggi” hanno raccolto le loro indagini nel libro “Codice P. Atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda” (2012, Mondadori Electa) nel quale si approfondisce inoltre l’uso che il genio fece della “compressione” una tecnica che sintetizza lo scorcio, necessaria per racchiudere un vasto territorio in una tavola di soli 77x53 cm. Un codice complesso, attraverso il quale Leonardo a volte comprimeva e altre espandeva la morfologia del paesaggio reale.
Per info e prenotazioni: Ore 10.00 - Partenza da Villagrande di Montecopiolo.
Iscrizione obbligatoria entro il 14 ottobre.
Quota iscrizione: 8 euro.
Info e prenotazioni:
333.5274768 - 366.9508583
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