DOMENICA 10 DICEMBRE 2017
IL LOTTO ED I LUOGHI DELLE STREGHE
In una città come Napoli, dove la vita si inventagiorno dopo giorno, dove i sogni la fanno da padrone, dove la fantasia del quotidiano galoppa su un bianco cavallo per interminabili prati, dove la tradizione è radicata come l’edera, non poteva on attecchire il gioco del lotto. La ritualità che accompagna le “fatidiche estrazioni dei cinque numeri, l’incantesimo della mano innocente del fanciullo bendato che li estrae dall’urna, le tradizioni, credenze, abitudini e divinazioni ad esso legate, sono inscindibili dal fascino che emana. Ben circa quattro secoli sono passati da quel fatidico anno 1672 quando, a causa di una violenta carestia il vicerè Marchese di Astorga, per non gravare il popolo di ulteriori balzelli introdusse, nel vicereame la cosiddetta “bonafficiata “. Da allora il gioco popolare andò man mano arricchendosi e colorandosi di credenze, superstizioni e personaggi goffi strettamente legati ai vari numeri ed alla famosa tombola natalizia. E fu così che nacque il libro dei numeri per intenderci, la cosìdetta Smorfia di cui parleremo nel corso della nostra passeggiata illustrandone una del 1935. Parleremo dell’assistito, ‘o scartellato, a fattucchiera, do femmeniello banditore , dei famosi detti “ Pazzo chi joca e pazzo chi nun joca” e “ aglio e fravaglie, fatture ca nun quaglie, corna, bicorna, cape ‘e alice e cape d’aglio”. Ci soffermeremo sul significato dei numeri e dei sogni ad essi legati ma soprattutto, sul concetto di cabalà derivante da discipline ermetiche. Percorreremo vicoli e meandri del centro storico dove un tempo erano ubicati angusti terranei in cui si praticavano jatture e sortilegi ad opera di pseudo-fattucchiere e streghe. Vedremo i luoghi dove in quel lontano dì del 1672 il gioco del lotto prese piede. Ci addentreremo nel fondaco della strega conosciuto in tempi antichi con il nome “ vico Pensiero” come si evinceva fino alla metà del secolo scorso da una targa apposta all’entrata del vicolo, soffermandoci a raccontare la storia di questo bizzarro personaggio al limite tra realtà e fantasia con la leggenda legata ad essa. Una sorta di Sibilla popolare il cui angusto terraneo, sporco e lercio era un andirivieni di giovani fanciulle in cerca di marito e che commissionavano al misterioso personaggio ogni sorta di sortilegio e pozione magica. Al confine con il su indicato vicolo ce ne è un altro, altrettanto angusto un tempo conosciuto come ‘o vico do monaco rattuso dove dimorava ‘o monaco de cristallini, perché esercitava la fede nel convento dei Cristallini alla Sanità ma predileggeva confessare le ragazze all’interno del suo vascio. Personaggio discutibile perché di monaco aveva solo la tonaca. Il percorso si concluderà nello storico Palazzo Venezia dove secondo leggenda popolare aleggia ancora a distanza di quattro secoli il fantasma di Teresella e tra una chiacchiera e l’altra gusteremo un delizioso aperitivo sotto il gzebo del suggestivo giardino settecentesco della storica sede dell’Ambascita Veneta Bene per adesso è tutto, non ci resta quindi che darci appuntamento a Domenica 10 Dicembre 2017
Durata 2 h
Contributo organizzativo compreso aperitivo € 8
ragazzi fino a 14 anni € 7
APPUNTAMENTO ore 10:30 IN PIAZZA SAN DOMENICO MAGGIORE DAVANTI PASTICCERIA SCATURCHIO
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO E NON OLTRE 8 DICEMBRE CONTATTANDO ESCLUSIVAMENTE I SEGUENTI RECAPITI:
CELLULARE 3405365852
WHATSAPP 3317100447
INDICANDO IL PROPRIO NOMINATIVO, RECAPITO DI CELLULARE E NUMERO DI PARTECIPANTI.
L’EVENTO SI SVOLGERA’ CON LA PRESENZA DI MINIMO 15 PARTECIPANTI PAGANTI.
Evento a cura dell’associazione culturale ANTARECS
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