BEFANA SUL LAMBRO 2020
05 Gennaio 2020 ore 18.30 - Agliate
Befana 2020: DISORDINATAMONDO
Il tema: Cosa porta nel sacco la Befana?
La mondializzazione è il farsi mondo di una parte. Quando si dimentica di essere tale, volendo essere tutto, riduce ad uno. È estensione di un modello esemplare, di uno stile di vita, di un modo di pensare i rapporti umani e di pianificare e regolare l’organizzazione economica, sociale e politica.
“Mondo” significa “pulito”. Facendosi mondo, questo movimento espansivo intende mondare e fare pulizia. Vediamo bene che il nuovo ordine mondiale è mosso da un’ossessione paranoica di immunità e sicurezza, di purezza. Mondanizza così antiche promesse di salvezza. Che, anziché venire dall’altro, si dà da sé! E allora, si salvi chi può! Solo se rimarrete immuni, vi conserverete sani e salvi!
Eppure c’è qualcosa che non quadra: tutto ciò che non si conforma a questo ordine è a priori immondo e da mondare; ma oltre a questo, ecco la contro-finalità di un va e vieni di ramazza che vorrebbe spazzare e ripulire, l’effetto è tutt’altro: un’enorme produzione di scorie, vite di scarto o immonde, meno che vite, vite da buttare.
Allora viene il dubbio: ma il mondo è uno? E cosa sarebbe un farsi mondo del mondo che rinunciasse al delirio di essere uno e che piuttosto si producesse tenendo insieme i tanti mondi? Forse la parola mondialità si avvicina all’idea: la mondialità che non livella le differenze, ma le lascia proliferare e se ne lascia contaminare. Che non è un processo, ma una condizione, la nostra condizione plurale, di essere mondi diversi, tanti mondi quanti gli esseri umani sono.
Come si sa la Befana è vecchia e sporca. I suoi amici, ugualmente, sono selvatici e, come si può constatare, piuttosto disordinati. Ciononostante, in modo precario il laboratorio della Befana si tiene insieme, senza mai tuttavia ridursi a uno, ma sempre pluralmente. Si badi bene: non perché non sia in grado di darsi forma o di dare forma, ma perché rifiuta ‒ sia da un punto di vista teorico che pratico ‒ che le forme, le idee e i movimenti le siano imposti. Non vuole che questi siano pregiudicati o standardizzati. Lavora perché la creatività dei bambini che le danno una mano o che la osservano arrivare sul fiume non sia livellata e ripulita. Non accetta che l’infanzia venga derubata del proprio immaginario, della capacità della fantasia di creare il nuovo, l’inedito, l’impossibile... altri mondi…
La sera della Befana sul Lambro è un disordine mondiale!
È il momento della festa, gioiosa ma carica di pensiero: dove andranno a finire tutte queste vite a perdere, questi scarti di vita? La Befana se le carica sulle spalle, se ne riempie il sacco, un sacco di vite immonde. Le custodisce e le protegge, poi le riversa.
E quando il sacco si apre, per miracolo ne escono i tesori più preziosi!
C.C.A. Laboratorio Befana 2020
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