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Numero News: 430
Pubblicata il: 31/08/2016
53° Festival Di Musica Da Camera Di Cervo
Fonte
Walter Norzi
Scheda News
53° Festival Di Musica Da Camera Di Cervo
53° Festival Di Musica Da Camera Di Cervo

Tradizione vuole che la serata conclusiva del Festival Internazionale di Musica da Camera sia a cura dei docenti dell’Accademia Estiva di Cervo, punto d’incontro – prestigioso - di giovani musicisti da tutto il mondo. Un concerto conclusivo, dunque, che congeda il Festival, ma anche inaugurale: da giovedì 1 a lunedì 12 settembre si terrà infatti la XXVII edizione dei Corsi di Perfezionamento, con un viavai di giovani artisti nei caruggi e la musica che si diffonde da un capo all’altro dell’incantevole e incantato borgo ligure.

Cervo is Magic, sempre.

Appuntamento mercoledì 31 agosto – ore 21.30 - sul Sagrato dei Corallini con Erika Geldsetzer (violino), Jean Sulem (viola), Gustav Rivinius (violoncello), Arnulf Von Arnim (pianoforte): programma curioso e variegato, che parte dal repertorio novecentesco e poco noto di Ernst von Dohnanyi, passa per l’anima popolare di Dvořák e arriva, a ritroso, al romanticismo di Schumann.

Un arrivederci speciale alla prossima edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera.

PROGRAMMA:

E. von Dohnanyi
Sonata per Trio d’archi
Marcia. Allegro
Romanza. Adagio non troppo
Scherzo. Vivace
Tema con variazioni. Andante con moto
Rondò

A . Dvořák
Dumky Trio”
Allegro, ma non troppo
Allegretto grazioso
Poco adagio
Finale: allegro con brio

R. Schumann
Quartetto in Mi bemolle maggiore op. 47
Sostenuto assai
Scherzo. Molto vivace. Trio I e II
Andante cantabile
Finale-Vivace

Ernst von Dohnanyi, pianista, compositore e direttore d’orchestra ungherese, viene di norma inserito tra gli artisti del XX secolo (morì nel 1960), ma la sua musica si pone sulla scia della grande tradizione romantica: fortissimi legami con il filone ottocentesco austro-tedesco, ma grande ricchezza, anche, di spunti e temi tratti dal repertorio musicale popolare magiaro, con colori tipicamente tzigani. La Serenata per archi op. 10 è l’unica sua creazione per trio. Apparentemente in cinque tempi, la Serenata è composta in realtà dai quattro tempi classici, alternati, secondo le consuetudini settecentesche, in lento - veloce - lento - veloce, preceduti da una introduzione quasi marziale; ogni tempo è, a sua volta, “tripartito”, contenendo ciascuno un episodio che si stacca dal carattere dominante.

La parola dumky, plurale di dumka, dal verbo dumati, nelle lingue slave significa “meditare”, “pensare. Dumky è anche una vera e propria forma poetica, ballata celebrativa di grandi eroi,  canto epico a memoria del le gesta dei cosacchi alla conquista di pace e libertà. Dvoràk scrisse alcuni pezzi intitolati dumka, intendendo una forma musicale malinconica di fondo, ma inframmezzata a sezioni più serene.

Il Trio op. 90 in mi minore di Dvořák ha proprio questo carattere, variabilissimo nelle indicazioni dinamiche e di tempo: compaiono  temi eroici, gioiosi, di danza, alternati ad altri decisamente nostalgici. Le melodie, che hanno sapore genuinamente popolare, scorrono fluide, si rincorrono, paiono istantanee, impressioni  fugaci, che ci riportano ai cantastorie del popolo.

Il 1842 fu uno fra gli anni più fecondi della maturità di Schumann, interamente dedicato alla musica da camera: i tre quartetti op. 42, Il quintetto ed il quartetto con pianoforte e i Phantasiestücke per violino violoncello e pianoforte. Il Quartetto in Mi bemolle, composto a Lipsia, risente, in qualche modo, dell’influenza di  Mendelssohn, protagonista  della vita musicale di quella città, ma alle levigate forme classiche del “collega”, Schumann accosta spunti inconfondibilmente propri,  dal carattere spontaneo e spirito entusiasta.

Il lavoro inizia con una Introduzione lenta, dove gli archi propongono una cellula melodica, ripresa come un eco misterioso e lontano dal pianoforte: poi tutti gli strumenti attaccano l'Allegro, ma non troppo fluido e scorrevole, che sospende il tutto in un clima di sospesa serenità, fino al riapparire della nostalgica frase dell'inizio. È nello Scherzo con due trii che assaggiamo quella vaga influenza di Mendelssohn, seppur condita con accenti, più inquieti, tipicamente  schumanniani. Accenti che ritroviamo nell'Andante cantabile, d'un lirismo chiaro e limpido. Il Finale (vivace), è a tre tempi, in stile fugato, su un tema che deriva dal primo Allegro, ed al quale se ne aggiungono altri, alternandosi in uno stimolante gioco sonoro.

In caso di maltempo, il concerto si terrà all'interno della Chiesa di San Giovanni Battista.

www.cervofestival.com

Prezzi biglietti:
primi posti: € 25,00 - secondi posti: € 20,00 – ingressi: € 15,00
ragazzi dagli 11 ai 19 anni e studenti sino ai 26 anni: € 5,00
bambini sino ai 10 anni e disabili: ingresso gratuito.

Il Festival è organizzato con il contributo della Compagnia di San Paolo nell'ambito della Scadenza unica 2016 Performing Arts

Con il patrocinio e il contributo di Regione Liguria


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Data ultimo aggiornamento pagina 31/08/2016
Inserito da Simone Camilletti
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