Omaggio dello chef alla ricetta di Luciano Giannoni. L’evento tra tipicità e comunità
ALLA RASSEGNA DELLA TORTA DI PASQUA DI MANTIGNANA GIORGIONE RIPROPONE LA CILONA
Tra i forni della provincia adesioni in crescendo per proporre ognuno il suo prodotto
Valorizzazione di un prodotto della tradizione culinaria locale e grande aggregazione e socialità. Sono questi i due tratti caratteristici della Rassegna della torta di Pasqua umbra di Mantignana che, fondendosi tra di loro, fanno di questa evento un grande successo. E i numeri lo stanno a confermare, con un costante aumento di pubblico ogni anno e una sempre crescente adesione di forni che nel giorno finale della manifestazione propongono gratuitamente degustazioni della propria torta di Pasqua. E in questa 16esima edizione, che si è conclusa domenica 25 marzo, sono stati ben 24 i forni, dall’Alto Tevere al Marscianese, che hanno aderito all’evento del circolo Arcs di Mantignana.
Un profondo senso della comunità e delle sue radici, quindi, che in occasione della festa ha avuto il suo culmine con il sentito omaggio a Luciano ‘Cilone’ Giannoni, personaggio che si distingueva per il grande impegno sociale nella vita della frazione, e al piatto da lui inventato, la ‘cilona’ appunto. “Sono aspetti a cui noi teniamo molto questi – ha commentato il sindaco di Corciano Cristian Betti –. Luciano ha fatto la storia di Mantignana e mi fa piacere che a ricordarlo, riproponendo una sua buonissima ricetta, sia un ‘amico’ della rassegna”. La ricetta originale della cilona, che consiste in una fetta di carne di maiale impanata, fritta e ripassata in padella con salsa di pomodoro, è stata, infatti, per l’occasione rivisitata dallo chef Giorgio Barchiesi, conosciuto da tutti come Giorgione, che ha caratterizzato il piatto con asparagi e pomodorini. Sul palco insieme ai figli di Cilone, Giorgione ha spiegato ai presenti la sua idea di cucina. “Mi hanno detto che questo piatto si prepara in una determinata maniera – ha raccontato Giorgione – e io, invece, l’ho fatto alla ‘mia’ maniera. In cucina non ci deve essere mai un diktat, la cucina è fantasia ed estro”. Quindi qualche parola sulla torta di Pasqua. “In ogni strada e in ogni quartiere – ha commentato lo chef – c’è un modo diverso di prepararla: c’è chi la fa più asciutta e chi più morbida, chi con più e chi con meno formaggio. E non ce n’è una più buona dell’altra, sono soltanto diverse”. A testimoniare questa diversità, è stata anche la sfida non competitiva tra alcune frazioni corcianesi che hanno proposto ognuna un diverso modo di preparare la torta di Pasqua. “È meraviglioso questo coinvolgimento delle varie comunità – ha sottolineato Betti – le quali propongono le proprie ricette, anche molto diverse l’una dall’altra. Grazie all’impegno degli organizzatori sono sicuro che il prossimo anno parteciperanno ancora più frazioni”. “Siamo molto soddisfatti per la riuscita della rassegna – ha detto Elena Ciurnella, consigliere dell’Arcs Mantignana –. Volevamo crescere e ci siamo riusciti. Dobbiamo, però, continuare a impegnarci nel perseguimento del nostro obiettivo che è quello di far diventare la torta di Pasqua un prodotto dop. Ci stiamo lavorando perché si tratta di un prodotto della tradizione a cui noi teniamo tantissimo”.
Nicola Torrini
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