GORIZIA MAGICA, UN INVITO PER LA GIORNATA DI OGNISSANTI: GLI ORARI DI MERCOLEDI’ PRIMO NOVEMBRE.
GORIZIA – Prosegue “Gorizia magica. Libri e giocattoli per ragazzi (1900-1945)” nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia (via Carducci 2). La mostra, a cura di Simone Volpato e Marco Menato, è ambientata nella Gorizia letteraria nella prima metà del XX secolo, dove pulsava una potente macchina dell’immaginazione, dove Carlo Michelstaedter, Carolina Coen Luzzatto scrivevano fiabe, e dove il Circolo Artistico di Gorizia, fucina di futurismo, mediava tra varie lingue e stili, abbattendo i confini con la forza della fantasia. Nella giornata di domani, mercoledì 1 novembre, la mostra sarà aperta con orario festivo dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19 con ingresso libero. Info www.fondazionecarigo.it.
Promossa e sostenuta dalla stessa Fondazione Carigo, in collaborazione con la Ludoteca del Comune di Gorizia e la Biblioteca “Feigel”, la mostra inquadra un ampio territorio che comprende la Venezia Giulia, il Friuli e la Slovenia, scenario per tante fiabe e per le storie che, un secolo fa, attingevano a piene mani anche dalla realtà. L’allestimento di “Gorizia Magica”, ideato da Davide Bevilacqua (Mumble Design, Cormons) e realizzato da Serimania di Gorizia, si presenta al visitatore con soluzioni che garantiscono la piena fruizione e la corretta conservazione di libri e giochi. Dagli scaffali di collezionisti privati e di istituzioni pubbliche sono riemersi molti libri illustrati e giocattoli didattici di pregio, che mettono in moto sentimenti, emozioni, ricordi: gli alfabetieri del negozio di Ida Sello a Udine, che seguiva i metodi Montessori e Froebel e riforniva gli asili della regione; la produzione della Editoriale Libraria di Trieste, che acquisiva le illustrazioni tedesche e traduceva i testi in italiano; libri e album illustrati da Cambellotti, Rubino, Angoletta, Riccobaldi, fino a Bruno Munari; e ancora “Il giornalino della domenica” e le collane “La bibliotechina de la Lampada” di Mondadori e i “Librini del cuccù” della Salani; ed infine la grafica di Cernigoj e Bambic applicata a sognanti fiabe slovene.
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