TEATRO DELLE TEMPERIE
XII STAGIONE TEATRALE 2017 / 2018
PRENDITI DAVVERO CURA DI TE
Si apre con NESSUNO ESCLUSO la dodicesima stagione teatrale di Teatro delle Temperie. Il nuovo spettacolo è scritto e diretto da Andrea Lupo, con l’aiuto regia di Michele Zaccaria e vede in scena Giovanni Cordì, Alice Gera, Giacomo Martini, Chiara Sarcona. Le scenografie sono a cura di Matteo Soltanto e il disegno luci e le musiche di Antonio Bianco.
Uno strano mondo, sembra un videogioco. Chiunque può vincere e passare al livello successivo. Una sfida pericolosa, in cui tutto è lecito e nulla è vietato. Lo stato garantisce il premio finale. Ma nella terra promessa, nel paradiso terrestre, si può entrare solo se si sono fatti abbastanza punti. Come in un videogioco.
Lo spettacolo mette in scena uno strano mondo, un mondo che sembra un videogioco.
Sono finite da poco le terribili guerre globali. Le grandi migrazioni sono ancora in atto, poiché alcune zone del mondo sono state rese inabitabili dai conflitti e la fuga scomposta di interi popoli non è ancora terminata. Per gestire la situazione, lo stato ha dovuto riorganizzare la struttura sociale e la stessa conformazione dei centri abitati. Ogni grande città è stata divisa in zone abitabili classificate in settori diversi identificati da colori specifici: la cerchia più esterna è la zona grigia, più interna è la zona blu, e infine la zona rossa è il massimo a cui si possa aspirare. Esistono anche delle zone esterne, popolate di nomadi chiamati camminanti.
Lo spettacolo si sviluppa nella zona blu, dove quattro personaggi vivono la loro quotidianità fatta di led (una sorta di valuta digitale, ottenibili come stipendio mensile del proprio lavoro o come extra attraverso altre modalità), di collegamenti (amicizie virtuali), controllori (che fanno in modo che l’ordine pubblico sia rispettato) e l’aspirazione, incentivata e fomentata dallo stato, di accedere al livello superiore, di entrare nella zona rossa.
È una realtà, quella di NESSUNO ESCLUSO, basata sulla mancanza di fiducia reciproca e sulla mera volontà ascesa sociale, sul rispetto di codici e regole, almeno all’apparenza. Quattro personaggi diversi tra loro intrecceranno le loro storie: Luca degli Sperduti, nuovo blu proveniente dalla zona grigia, Hana Marrash, blu di nascita, Karina Volkov, grigia badante di un anziano blu, Milos Lob, nato grigio ma ora controllore. Tutti e quattro, in questo mondo che sembra un videogame, vogliono vincere e passare al livello successivo: una sfida pericolosa, in cui tutto è lecito e nulla è vietato. È lo stato che garantisce il premio finale. Ma nella terra promessa, nella zona rossa, si può entrare solo se si sono accumulati abbastanza punti.
La nuova produzione fa parte di Teatro delle Differenze, progetto ideato e curato da Teatro delle Temperie, che prevede l’incontro e il confronto tra diverse genesi culturali e che, attraverso la pratica teatrale declinata nelle sue molteplici forme, vuole valorizzare la multietnicità delle periferie urbane come opportunità per il territorio e la comunità. Il progetto, oltre allo spettacolo nessuno escluso, vede la realizzazione di un laboratorio teatrale con richiedenti asilo, immigrati di prima e seconda generazione, allievi di Teatro delle Temperie. Una rassegna teatrale dedicata al tema delle differenze culturali all’interno della stagione 17/18 di Teatro delle Temperie. Un film documentario, firmato da Sergio Cattini, per restituire alla comunità ogni attimo di questo progetto.
LA STAGIONE
“prenditi davvero cura di te”, così si intitola la nuova stagione di Teatro delle Temperie. Una stagione che si propone di dare risalto e valore a un fare teatro che vuole essere un mezzo potente, diretto e alla portata di tutti, che in dialogo costante con il territorio, sappia offrire occasioni di crescita, di aggregazione e di cura.
Un teatro per potersi prendere cura di se stessi in molteplici modi, sia lasciandosi stravolgere o coccolare dalla visione di uno spettacolo, sia dando corpo a visioni e sperimentazioni attraverso i laboratori teatrali che la Compagnia organizza e conduce. Una stagione, la dodicesima, che si iscrive nella poetica teatrale delineata da sempre da Teatro delle Temperie: quella di un’alta offerta artistica che sa coinvolgere il pubblico nella sua eterogeneità, per un teatro “abitato” realmente da tutta la comunità.
In tutti questi anni in cui si sono succeduti spettacoli, laboratori, progetti Teatro delle Temperie ha sperimentato insieme a centinaia di persone quanto il teatro possa essere veicolo di benessere culturale, sociale, individuale e collettivo; quanto il teatro possa rappresentare anche un luogo e un tempo in cui prendersi cura di sé. Cura non come sinonimo di medicinale, né di cosmesi, una cura che non comporta l’omologazione a modelli convenzionali bensì l’arricchimento che deriva dall’incontro, dalla conoscenza, dall’emozione. Il teatro è un luogo di sospensione dalla quotidianità, un rifugio dai ritmi convulsi a cui siamo costretti, uno spazio in cui il tempo si dilata, in cui si eleva la qualità delle esperienze, in cui siamo finalmente liberi dal “dover fare” e possiamo lasciar fluire il nostro semplice, meraviglioso “essere”.
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