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Numero News: 1793
Pubblicata il: 18/05/2018
Weekend Al Museo Cervi
News riferita a Evento:
Museo Cervi
Fonte
Ufficio Stampa Museo Cervi
Scheda News
Weekend Al Museo Cervi
Weekend Al Museo Cervi

Domenica 20 maggio alle ore 17.00

MUSEO CERVI, Sala Genoeffa Cocconi 

In occasione della Festa dei Musei e in coincidenza con la rassegna regionale Fattorie Aperte  

LA MEMORIA INCONTRA L’ARTE
Incontro con Giuseppina Valla, figlia di Serafino Valla, cui seguirà una visita guidata alla mostra “Serafino Valla a Casa Cervi - La semina come atto poetico"
Durante la giornata di domenica 20 maggio sarà possibile raggiungere il Museo Cervi e le vicine fattorie attraverso percorsi naturalistici in bicicletta a cura di Fiab-Parma Bicinsieme.
La gita in bicicletta da Parma al Museo Cervi di Gattatico a cura di Fiab-Parma Bicinsieme seguirà un tragitto prevalentemente su strade basse e toccherà altri luoghi entrati nella storia della famiglia Cervi tra Olmo, Campegine e Praticello, dove è prevista la visita a una Fattoria di prodotti tipici.
Ritrovo in piazza Garibaldi a Parma, ore 9.30.
Partenza ore 10. 

LA MOSTRA "Serafino Valla a Casa Cervi - La semina come atto poetico"
L'esposizione delle opere di Serafino Valla a Casa Cervi con l’installazione “La semina come atto poetico”, a cura di Giuseppina Valla, Gigi Corsetti, Adriana Dossi, sarà visitabile nelle sale del Museo fino al 29 luglio 2018.
La mostra espone alcune delle più significative opere di Serafino Valla: i quadri con la rappresentazione della via crucis, la scultura del seminatore e una croce con la particolare caratteristica di essere doppia, da un lato il Cristo in croce e dall’altro lato “l’omino” tipico delle rappresentazioni di Valla, con il volto coperto.
Iniziativa organizzata e promossa dall’Istituto Alcide Cervi.
Durante il periodo espositivo la figura e l’opera di Serafino Valla saranno valorizzate con ulteriori proposte, in collaborazione con la Fondazione Un Paese - Museo Nazionale delle Arti Naïves Cesare Zavattini:

Biografia SERAFINO VALLA (1919-2014)
Autodidatta, dotato di grande abilità nel disegno, vive dolorose esperienze nell'infanzia e nell'adolescenza. Nel 1938 si arruola volontario nell'esercito, per distogliersi dalle problematiche in ambito familiare, di conseguenza è costretto a partecipare alla campagna di Russia. Ferito, rientra in patria, nella sua Luzzara.
Negli anni Sessanta, all'età di circa quarant'anni la sofferenza lo porta a dipingere per un'esigenza esistenziale ed interiore. Ricerca nella pittura, nella scultura e dentro alla filosofia, il senso del suo esistere, arrivando a trovare una sua forma espressiva molto personale.
L'uomo col capo chino, coperto dal cappello, la natura e l'amato Po, sono sempre presenti nelle sue opere.
L'arte diviene lo strumento di difesa, che porta alla luce le sue emozioni, la sua grande spiritualità e la simbologia. Realizza opere a tema sacro, molto significativi i "crocefissi in campagna". Accompagna il suo operato artistico con riflessioni di carattere filosofico, che condensa in numerose "massime", pubblicate in alcuni libri.
Appartiene alla prima generazione dei pittori naif, da cui si differenzia in modo sostanziale proprio per la razionalità, che lo porta alla realizzazione delle composizioni dei suoi dipinti.
Negli anni Settanta la prima mostra personale a Luzzara, dove viene scoperto da Cesare Zavattini. La sua attività artistica si intensifica, facendosi apprezzare, sia a livello nazionale che internazionale. I documentari cinematografici "La Ballada" di Walter Marti (1980, Zurigo) e "Lupi dentro" di Raffaele Andreassi (1991, Roma) rappresentano momenti della sua vita e della sua arte.

Negli anni Novanta vuole estendere la sua comunicazione visiva alla rappresentazione plastica, per dare alle sue immagini la terza dimensione, modellando l'argilla. Realizza molte sculture, tra queste anche una "Via Crucis", su formelle di legno.

Dal 2001, la sua autobiografia esistenziale è custodita presso l'Archivio Diaristico Nazionale a Pieve Santo Stefano, Arezzo.

Nell'ultima parte del suo percorso artistico fissa la sua attenzione sulla "natura morta" che diviene occasione di pittura "pura". Il pretesto formale per giungere ad una più libera espressione pittorica. Nel 2014, l'ultima Mostra a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri chiude la sua carriera con una grande consapevolezza che lo accompagna fino alla morte, avvenuta dopo quattro mesi.

Per ulteriori informazioni
Istituto Cervi - Via Fratelli Cervi 9 - 42043 Gattatico (RE)
Email info@istitutocervi.it
Tel 0522 477050
www.istitutocervi.it


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Data ultimo aggiornamento pagina 18/05/2018
Inserito da Simone Camilletti
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