La Settimana Santa di Castelsardo quest'anno prevede i seguenti eventi:
15 aprile - LUNISSANTI
18 aprile - LA PRUCISSIONI
19 aprile - L’ ILCRAVAMENTU
22 aprile Pasquetta in musica con la musica della PFM
Il rito più emozionante è quello della Processione dei Misteri che, a differenza di quanto succede nel resto della Sardegna, ha luogo il Lunedì Santo, detto Lunissanti. Prima dell’alba, i membri della confraternita si incontrano nella Chiesa di Santa Maria. Da qui cominciano una lunga processione, che durerà l’intera giornata e che coinvolge anche i paesi vicini. Il momento più sentito è quello della processione notturna: aperta da un teschio umano portato su un vassoio, essa è accompagnata dalla sola luce delle fiaccole e dai canti salmodianti dei confratelli.
Il Lunissanti castellanese è una manifestazione popolare unica nel suo genere, che affonda le radici nel Medioevo e nelle Sacre Rappresentazioni.
La sua origine risale ai tempi in cui monaci Benedettini curavano la vita religiosa, sociale e culturale delle popolazioni che vivevano intorno a Tergu e Castelgenovese.
Ai monaci subentrarono poi i laici che ne perpetuarono la tradizione: i protagonisti del Lunissanti sono infatti i membri della Confraternita di Santa Croce.
Si tratta della processione che si svolge il Lunedì Santo (da qui il nome), cioè il lunedì dopo la domenica delle palme, in cui vengono portati in procesione i Misteri, gli strumenti della Passione di Gesù.
A Castelsardo e a Tergu il Lunissanti rappresenta una sintesi del sentimento popolare, dove il momento sacro e solenne della rievocazione della Passione si fonde con la festa profana per il ritorno della primavera.
La cerimonia inizia molto presto, con una messa celebrata all’alba nella cappella di Santa Maria. Alla messa partecipano soprattutto gli apostuli (confratelli prescelti per portare i misteri) e li cantori (componenti dei tre cori che partecipano ai riti), indossando l’abito della confraternita, una tunica bianca con cappuccio.
Appena terminata la messa si avvia la processione, nella quale sfilano i Misteri alternati ai gruppi dei cantori, che iniziano i loro cori.
Esistono due parti fondamentali: quella dei cantori e quella degli apostuli. Ciascuna parte è a sua volta, suddivisa in altre. I cantori sono distinti in tre cori, ciascuno dei quali acquista il nome del brano che canta. I cori sono: lu Miserere, lu Stabat e lu Jesu.
All’interno di ciascun coro ci sono ulteriori suddivisioni, che nascono in funzione della tonalità dei cantori. Anche per gli apostuli le parti vengono stabilite in funzione del Mistero che ciascuno rappresenta e porta.
La processione, alla quale non partecipa il clero, si dirige verso l’abbazia di Nostra Signora di Tergu, avanzando al ritmo dei canti con una sosta per ogni turno di canto. Dopo alcune ore, giunti al Monastero di Tergu, i Misteri vengono esposti davanti all’altare secondo il loro ordine di arrivo, mentre continuano i cori e vengono celebrati i sacramenti.
Al termine della messa i partecipanti si riuniscono in gruppi per pranzare sui prati antistanti l’abbazia. È proprio in questa fase che si evidenzia la festa per l’arrivo della primavera, con pranzi e feste che mal si coniugherebbero, se svolte in altre situazioni, con l’aspetto solenne e tragico della rappresentazione della Passione. In serata si rientra in paese percorrendo lo stesso itinerario della mattina e la processione si conclude con l’ingresso nella chiesa di Santa Maria, da cui era partita in mattinata.
A Castelsardo il percorso si snoda tra due ali di folla, vengono spenti i lampioni e si accendono le candele portate dai Confratelli e dalle Consorelle: l’attraversamento delle caratteristiche stradine medievali del centro diviene così altamente suggestivo.
Completato il rientro della processione si celebra, con una folta partecipazione del popolo, una solenne funzione di ringraziamento per avere avuto, ancora una volta, la possibilità di partecipare a Lunissanti.
Per Castelsardo e i suoi abitanti infatti, questa festa rappresenta una vera identità culturale ed è il simbolo dell’attaccamento alla propria terra d’origine.
Informazioni:
www.comune.castelsardo.ss.it
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