La Settimana Santa a Laconi si apre con la celebrazione della Domenica delle Palme.
Nelle settimane precedenti, sotto il coordinamento dei Frati Capuccini e della Prioressa “de Sa Prama”, alcune donne e uomini del paese si dedicano al rituale de “Sa Pintadura de Sa Prama” (la decorazione della palma): le foglie della pianta vengono tagliate dall'albero, conservate dai giovani e dagli anziani esperti e infine lavorate con abilità fino a creare delle suggestive decorazioni simboliche.
Le palme che si ottengono ornano le Chiese che fungono da scenario per i riti sacri e vengono distribuite insieme a rami di olivo sia nelle Sante Messe celebrate la domenica precedente la Pasqua sia nelle abitazioni dei fedeli dell’intera Comunità.
Tra le palme decorate si distinguono Sa Cocciula (ossia quella distribuita alle famiglie e che può essere arricchita da “is Pitzicorros”) e Su Pàssiu (vale a dire la palma tenuta dal sacerdote nelle celebrazioni e che, a sua volta può essere decorata da vari emblemi quali Su Siddu “il Sigillo”, Sa Ruxi “la Croce”, Su Calixi “il Calice”, Su Sole “il sole” e Sa Nuxi “la noce”).
Il Giovedì Santo, dopo la rievocazione dell’Ultima Cena si decora coi germogli del grano “nenneres” il sepolcro che ospiterà il corpo del Cristo: su nennere è caratterizzato da un’insolita colorazione bianca perché il seme della pianta viene fatto appositamente germogliare, circa 30/40 giorni prima, in un luogo caldo e buio (sotto il letto).
Durante la Settimana Santa, come avviene in varie località della Sardegna, rivivono anche a Laconi, alcuni riti tradizionali che affondano le loro radici al tempo della dominazione spagnola nell’isola. Tra questi il più sentito è probabilmente “Su Scravamentu” “lo schiodamento”, una sacra rappresentazione celebrata il giorno del Venerdì Santo che rievoca la deposizione del Cristo morto sulla croce.
I membri della Confraternita della Madonna del Rosario, preparati allo svolgimento del cerimoniale e vestiti negli abiti tipici (un saio bianco stretto alla cintola da un cordone ornato da spalline nere e da un fazzoletto posto sulla spalla sinistra), ripropongono il momento del discendimento di Gesù dalla Croce: tolgono dal simulacro i chiodi e la corona di spine simboli della Passione e li porgono al cospetto della statua dell’Addolorata, mentre il Sacerdote accompagna i fedeli alla comprensione del significato dei gesti e delle azioni del rito.
Gli “attori” più emblematici della rappresentazione vestono i panni di Giuseppe di Arimatea (Discepolo di Cristo che mise a disposizione del Maestro il proprio sepolcro) e di Nicodemo amico di Gesù.
Gli stessi uomini che hanno “schiodato” il Cristo ne avvolgono poi il corpo nel sudario adagiandolo su una lettiga che verrà poi portata in processione dai fedeli lungo le vie del paese fino alla Chiesetta di S. Giovanni.
La mattina del giorno di Pasqua, prima della Messa, la comunità partecipa al commovente rito de S'Incontru (l’Incontro): due distinte processioni, guidate l’una dal simulacro ligneo dell’Addolorata vestita a lutto per la morte del figlio, l’altra da quello di Gesù, partono da due diverse zone del paese (rispettivamente il Ricovero e la Chiesa di S. Giovanni) per poi incontrarsi nella Piazza del Municipio dove viene rievocato l'incontro tra il Cristo ormai risorto e la Madonna finalmente avvolta dal velo bianco simbolo di rinascita.
Una batteria di fucilieri, celebra il momento di festa sparando a salve dalla corte di Palazzo Aymerich. Il corteo dei fedeli si sposta quindi verso la Chiesa Parrocchiale dedicata ai SS. Ambrogio e Ignazio per la celebrazione della Santa Messa Pasquale.
(c) copyright 2014/2024 eventiesagre.it