La Domenica delle Palme e il Venerdì Santo si svolge la Processione delle Sette Marie a Varallo (VC).
La Domenica delle Palme, alle ore 14.30, la tradizionale processione parte dalla Collegiata di San Gaudenzio per raggiungere il Santuario del Sacro Monte di Varallo, dove alle 17.00 si terrà la S. Messa in Basilica.
Il Venerdì Santo, alle 21.00, la processione riparte dalla Collegiata di San Gaudenzio alla Chiesa di San Giacomo e ritorno in Collegiata.
Le Sette Marie della Passione. E’ tradizione che due celebrazioni religiose siano esterne alla Collegiata: la processione del pomeriggio della Domenica degli Ulivi e la processione notturna del Venerdì Santo dalla Collegiata a San Giacomo.
C’è sempre larga partecipazione delle due Confraternite, Santissimo Sacramento e Santissima Trinità e delle Sette Marie che accompagnano il Cristo Morto e sua Madre Addolorata.
Sono due momenti fortemente religiosi che ci riportano indietro di secoli, quando la fede era il respiro del popolo valsesiano.
Le sette giovani sono scelte fra le famiglie varallesi. Il nero e il bianco degli abiti, il procedere molto lentamente ed il velo nero sul viso, con la grande croce ornata solo dalla Sindone hanno un grande effetto sul credente e lo fanno riflettere sul grande motivo della Risurrezione.
Siamo così abituati noi varallesi a questa tradizione che nessuno vorrà rendersi responsabile di lasciarla perdere. Don Armando Avondo
L'antico rito. La processione delle Sette Marie, in programma per la domenica delle Palme, è uno dei riti della Settimana Santa che coinvolge maggiormente i varallesi e tutta la Valsesia.
Nel primo pomeriggio secondo un’antica tradizione, i partecipanti si radunano davanti alla Collegiata di San Gaudenzio a Varallo in attesa della partenza del corteo che, dopo aver sfilato per il centro, sale al Sacro Monte lungo la strada pedonale che parte dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie.Alla soglia del santuario la processione viene accolta dal rettore e condotta alla Basilica dove si celebra la Santa Messa.Il corteo si apre con il gruppo delle sette Marie, seguite dai sacerdoti e dalle confraternite della Santissima Trinità e del Santissimo Sacramento e dai bambini con le vesti dei personaggi rappresentanti la passione di Cristo.
Tante sono le curiosità riguardanti questa processione dalle origini ancora sconosciute, ma che presenta caratteristiche che si rinnovano ogni anno secondo le stesse tradizioni.
Il Crocifisso portato dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, per esempio, è custodito durante l’anno nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie e, secondo la tradizione, già nella mattinata della domenica i Confratelli vi si recano accompagnati dal Prevosto processionalmente dalla Collegiata per prendere in consegna il Crocifisso in attesa dell’inizio della celebrazione religiosa pomeridiana. Il Crocifisso era tra l’altro di proprietà della nobile famiglia Draghetti che lo donò al convento con l’obbligo di darlo alla Confraternita per la processione quaresimale.
Anche la presenza dei bimbi vestiti da apostoli e giudei è di antica data: un tempo erano scelti ed accompagnati dalla Confraternita del Gonfalone che aveva sede nella chiesa di Santa Marta, sotto San Gaudenzio, demolita negli anni ’30 dello scorso secolo.
La particolarità più significativa è certamente la presenza del gruppo delle Sette Marie o “Pie Donne”, costituito da sette ragazze che indossano un antico costume, molto elegante e austero. L’abito, di foggia spagnoleggiante, è nero, con un lungo strascico, una pettorina bianca sormontata da diversi giri di granate, pietra preziosa diffusa in Valsesia, e un grembiule di lino bianco ornato di pizzi e trine.
Abiti simili erano usati fin dal Sei-Settecento dalle nobildonne varallesi in occasione delle nozze: ne abbiamo testimonianza grazie a documenti di archivio come gli elenchi dei corredi che già nel 1790, per esempio, riportano tra i vari indumenti e oggetti, la presenza di fili di granate, vesti nere di tessuto pesante, grembiuli bianchi impreziositi da ricami, ma anche da memorie di anziane signore che hanno tramandato ai propri nipoti il racconto delle nozze delle loro antenate.
Nell’ambito della processione, che si svolge in occasione dell’inizio della passione di Cristo, l’eleganza e la ricchezza degli abiti è accompagnata dai segni di lutto: prima di tutto il velo nero finemente lavorato che copre il volto delle ragazze e la lentezza del loro avanzare, poi le torce sostenute dalle quattro ragazze, le torciere, che aprono e chiudono il gruppo delle Sette Marie, e, infine, la pesante croce portata dalla Crocifera, affiancata dalle due assistenti pronte a sostenerla in caso di necessità.
È interessante conoscere qualche particolare dei preparativi del gruppo delle Pie Donne: una volta contattate le ragazze che impersoneranno il ruolo (il compito è della Priora in carica coadiuvata dalle signore che da anni si occupano della vestizione) un momento molto importante è la preparazione degli abiti. Questi, conservati in Collegiata in appositi guardaroba, riprendono vita ogni anno qualche mese prima della processione per essere adattati alle taglie delle nuove pie donne. Lo stesso vale per i fili di granate rosse scure, gioielli d’epoca, che vengono cuciti al momento sugli abiti e risplendono di una luce dal sapore antico. Per le ragazze si tratta di un’esperienza di forte emozione che entra nel vivo fin dalle ore appena precedenti le processioni con la vestizione tutte insieme presso l’asilo delle suore e la salita verso San Gaudenzio. Per alcune l’esperienza si può rinnovare negli anni successivi trasformandosi in un vero e proprio percorso, poiché si può passare dall’interpretazione di una delle torciere, a quella di assistente fino alla crocifera. Il legame che si crea tra il gruppo è significativo è ciò è dimostrato dall’uso che negli ultimi anni si è creato che la crocifera doni un pensiero alle compagne che hanno condiviso con lei questo cammino.
D’altronde soprattutto di questo si tratta: un cammino alla scoperta del mistero della passione di Cristo tramandata attraverso le tradizioni di chi ci ha preceduto, un salto nel passato che vive ancora oggi dimostrandoci l’attualità del messaggio di Gesù che morendo sulla croce ci ha donato la salvezza.
Informazioni:
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