La Settimana Santa ad Acate
Edizione 2018
Dal 25 marzo al 1 Aprile 2018
Acate (RG)
I riti della Settimana Santa ad Acate sono contraddistinti dalla massiccia partecipazione della popolazione, chiamata a vivere tale periodo con particolare fervore, nella preghiera e nello sforzo di un'autentica conversione.
Per dimostrare quanto sia sincero l'attaccamento degli acatesi a queste celebrazioni, basta dire del malcontento che suscitò la soppressione della processione del Cristo alla Colonna, reintrodotta solo alcuni anni fa dal parroco don Rosario Di Martino, dopo un ventennio.
Essa si svolge il Mercoledì Santo per Piazza Crispi, Via Ruggero Settimo, Corso Indipendenza, Via Roma, Piazza Libertà, Via San Giuseppe e Piano San Vincenzo: la statua del Cristo, accompagnata da una gran folla di fedeli muniti di fiaccole, al suono lugubre di tamburi, ispira tanta pietà.
Il Consiglio Pastorale quest'anno, ha invitato i giovani del paese a portare a spalla la statua, rispolverando un'antica consuetudine sacrificata sull'altare della modernità.
Ma è della funzione del Venerdì Santo, per i suoi accenti di genuina religiosità e per le sue note di commozione, che occorre parlare in modo più ampio.
Essa è molto differente dagli altri centri della Sicilia: alle 11,30 il simulacro del Cristo con la Croce sulle spalle si affaccia dalla Chiesa Madre, e inizia la Via Crucis. Uno sparo di mortaretti, (a mascattaria), rende più tetra ed austera la cerimonia.
A questo punto la lunghissima processione, con ragazzi e ragazze vestiti a lutto, si mette in cammino, mentre il suono delle marce funebri contribuisce a rendere ancora più triste l'atmosfera. A quasi un terzo del Corso Indipendenza, la Veronica, una fanciulla del luogo, asciuga il volto insanguinato del Cristo, il cui capo viene fatto reclinare in segno di ringraziamento.
Ai quattro canti avviene la scena più commovente: l'incontro della Madre Addolorata con l'Amato Figlio, che guardandola, pallida nel dolore, alza per tre volte il braccio destro in segno di saluto. Sono pochi attimi, ma riescono a creare un'atmosfera surreale che intenerisce i cuori della gente. La Madonna, quindi, affranta, cede il passo al Figlio, fino al Calvario, dove il predicatore intrattiene la folla sul mistero della reincarnazione. Per questo incontro molti emigrati tornano appositamente dai luoghi di lavoro e centinaia di forestieri accorrono dai paesi limitrofi.
Al tramonto sul palco in muratura del Calvario, hanno inizio le "Sette parti", cioè la Rappresentazione Sacra del dramma della crocifissione, affidata alla locale compagnia teatrale "Hobby Club", la quale ha apportato numerose modifiche, all'antico testo del barone Alfonso Ricca.
La giornata si chiude in modo solenne con la processione del Cristo Morto nell'urna, che percorre all'inverso il tragitto della mattina, accompagnato anche da molti bambini che portano dei caratteristici lampioncini illuminati multicolori.
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