Simposio Micro e Macro Drammaturgia della Danza
Sabato 22 ottobre 2022 - Anghiari (Ar)
Si terrà ad Anghiari, nel Teatro dei Ricomposti, sabato 22 ottobre, Micro and Macro Dramaturgies in Dance, simposio di una giornata per approfondire e diffondere le conclusioni dell’esperienza, realizzata da Anghiari Dance Hub all’interno del progetto omonimo, vincitore del bando Europa Creativa. Il simposio è realizzato nell’ambito dei Progetti Speciali del Ministero della Cultura.
I concetti di micro e macro drammaturgia sono stati originariamente discussi nell'opera della drammaturga fiamminga Marianne Van Kerkhoven (1946-2013), una delle madrine della professione nell'Europa continentale, i cui scritti costituiscono un importante quadro di riferimento, a livello mondiale, per riflettere sulla drammaturgia della danza. In uno dei suoi saggi seminali, Of micro and macro dramaturgy (1999), Van Kerkhoven ha definito la micro drammaturgia come "la drammaturgia che si situa attorno a una produzione concreta", mentre la macro drammaturgia si occupa della "rilevanza sociale e della funzione del teatro". Per Van Kerkhoven, il drammaturgo cerca sempre di costruire ponti tra la micro e la macro drammaturgia e come tale sostiene gli artisti nel loro tentativo di "aiutarci a leggere il mondo e a decifrarne le complessità".
All'inizio del 1994, quando fu invitata a tenere l'annuale Stato dell'Unione per la comunità delle arti dello spettacolo fiamminga e olandese, concluse con la seguente dichiarazione: “Mi sembra che esistano cose come una macro e una micro drammaturgia, e sebbene la mia preferenza sia principalmente per il micro, che significa quelle cose che possono essere afferrate a misura d'uomo, vorrei qui parlare della macro drammaturgia, perché penso che oggi sia estremamente necessario. Potremmo definire la micro drammaturgia come quella zona, quel cerchio strutturale, che sta dentro e intorno a una produzione. Ma una produzione prende vita attraverso la sua interazione, attraverso il suo pubblico e attraverso ciò che sta accadendo al di fuori della sua stessa orbita. E intorno alla produzione c'è il teatro e intorno al teatro c'è la città e intorno alla città, per quanto possiamo vedere, c'è il mondo intero e persino il cielo e tutte le sue stelle. Le pareti che uniscono tutti questi cerchi sono fatte di pelle, hanno pori, respirano”. (Marianne Van Kerkhoven, 1994)
Sia nel progetto europeo che in questo simposio, saranno utilizzati i concetti di micro e macro drammaturgia di Van Kerkhoven per riflettere sul contesto odierno, in cui le complessità sembrano solo essere aumentate. “Vogliamo riflettere sui legami significativi tra la micro e la macro drammaturgia all'interno della scena della danza contemporanea; su come l'arte della coreografia, la riflessione drammaturgica e la società siano tre parti di un medesimo triangolo - afferma la direttrice artistica di Anghiari Dance Hub, Gerarda Ventura, che prosegue: “Per il simposio abbiamo invitato tre interlocutori italiani e tre internazionali, che presenteranno ciascuno un caso di studio in cui esplorano i legami tra micro e macro drammaturgia nella propria pratica o ricerca. Questi casi di studio saranno usati come punto di partenza per impegnarsi in una serie di dialoghi drammaturgici. Il Prof. Alessandro Pontremoli modererà il dibattito.”
La giornata si aprirà, alle ore 10, con l’introduzione di Gerarda Ventura, Guy Cools e Alessandro Pontremoli a cui seguirà un primo panel (10, 30 – 11, 30) con Cristina Kristal Rizzo ed Enrico Pitozzi e un secondo (ore 12, 00 – 12, 30) con Hildegard De Vuyst e Maja Hriešik.
Alle 15,00 una breve performance, The Solo Piece, di e con Matteo Fargion. The Solo Piece, commissionata dal Labor Festival Berlin, presso il quale Fargion era uno dei sei compositori invitati a creare opere in movimento, è un tentativo di tradurre lo spartito For John Cage di Morton Feldman, che Jonathan Burrows e Fargion avevano già preso in prestito nel 2002 per creare il duetto Both Sitting Duet, e che è stato recentemente ritradotto da Eleanor Sikorski e Flora Wellesley Wesley (alias Nora) per creare Eleanor & Flora Music. “Questa volta però sono da solo sul palco a sbracciarmi. E questa volta il contrappunto, più solitario del precedente, è tra la mia voce e i miei gesti insensati. – così il coreografo e danzatore presenta il lavoro - Non c’è praticamente nessun materiale ‘originale’ in questa nuova piece: è tutto spudoratamente rubato dai primi duetti con Jonathan - un archivio di movimenti assimilati, raccolti e ricordati, più o meno coscientemente, in vent’anni di lavoro performativo.”
Il simposio riprende alle 15, 30 con il terzo panel, a cui parteciperanno Piersandra Di Matteo, Guy Cools e Matteo Fargion e con la tavola rotonda conclusiva e le raccomandazioni per il futuro.
Piersandra Di Matteo
Studiosa, dramaturg e curatrice nel campo delle arti performative. Direttrice artistica di Short Theatre di Roma (2021-2024), è membro del gruppo di ricerca INCOMMON dell’Università Iuav di Venezia, dove insegna Curatela delle arti performative. I suoi interessi teorici spaziano dal teatro contemporaneo alla drammaturgia, dalla politica della voce alle pratiche curatoriali. Negli anni recenti tiene conferenze e seminari in centri di ricerca a Hong Kong, Singapore, Shanghai, Amsterdam, New York, Filadelfia, Montréal, San Paolo, Belo Horizonte.
Hildegard De Vuyst
Hildegard De Vuyst, nata nel 1963, drammaturga dal 1994, con La Tristeza Complice ha segnato l’inizio della collaborazione con Alain Platel/les ballets c de la b (Iets op Bach, Wolf and vsprs, Out of Context – for Pina e pitié! C(HOEURS and TAUBERBACH, Nicht Schlafen e Requiem pour L). Nello stesso tempo ha lavorato come dramaturg per il Royal Flemish Theatre a Bruxelles sotto la direzione di Jan Goosens, poi Festival di Marsiglia. E’ specializzata in drammaturgia interculturale grazie a collaborazioni durature in Palestina, Kinshasa e Sydney/Broome con la Compagnia australiana Marrugeku.
Alessandro Pontremoli
Alessandro Pontremoli è professore ordinario di Discipline dello Spettacolo nell’Università degli Studi di Torino, dove presiede il Corso di Laurea in DAMS e coordina il Curriculum Spettacolo e Musica del Dottorato di ricerca in Lettere. È referente scientifico di SCT – Social and Community Center di Torino e membro della Knowledge Community di CCW – Cultural Welfare Center di Torino. È membro del comitato scientifico delle riviste «Comunicazioni Sociali», «Il Castello di Elsinore» e «Danza & Ricerca», e direttore di «Mimesis Journal». Fra le sue pubblicazioni: Elementi di teatro educativo, sociale e di comunità (Torino 2015); La danza 2.0. Paesaggi coreografici del nuovo millennio (Roma-Bari 2018); con Gerarda Ventura, La danza: organizzare per creare. Scenari, specificità tecniche, pratiche, quadro normativo, pubblico (Milano 2019); L’arte del ballare. Danza, cultura e società a corte fra XV e XVII secolo (Bari 2021)
Guy Cools
Guy Cools èun drammaturgo belga della danza, attualmente residente a Vienna. Ha lavorato come critico di danza, curatore e dramaturg con, tra gli altri, Sidi Larbi Cherkaoui e Akram Khan. E’ statp mentore drammaturgico alla Biennale Dance College a Venezia e per Atlas program di Impulstanza a Vienna. Insegna in diverse università e istituti d’arte in Europa e Canada. Le sue più recenti pubblicazioni includono The Ethics of Art (co-edited, 2014); In-between Dance Cultures (2015); Imaginative Bodies (2016); The Choreopolitics of Alain Platel (co-edited, 2019) and Performing Mourning. Laments in Contemporary Art. (2021).
Maja Hriešik
Drammaturga, ricercatrice e curatrice. Nata a Novi Sad, ex Yugoslavia, vive in Slovacchia dalla fine degli anni 90 dove ha terminato gli studi in Estetica, regia e drammaturgia. In ambito drammaturgico lavora in diversi campi (danza, opera e film), dividendosi tra arte e attivismo, curatela e creazione, teoria e pratica. Collabora principalmente con coreografi slovacchi e cechi. Ha pubblicato una raccolta di saggi dal titolo On Corporeal Dramaturgies in Contemporary Dance (2013) ed è lettrice alla Facoltà di danza di Bratislava (corsi di drammaturgia della danza, storia ed estetica della danza). E’ una delle fondatrici di PlaST – Platform for Contemporary Dance che ha lo scopo di sollecitare migliori condizioni e visibilità per la danza contemporanea slovacca e il coordinamento del Centro di residenza Telocvicna a Bratislava.
Enrico Pitozzi
Enrico Pitozzi è docente presso l’Università di Bologna. Ha insegnato nelle università di Venezia (IUAV) e Padova ed è stato visiting professor presso le università di Parigi, Montréal, Valencia e Francoforte. È codirettore – con Ermanna Montanari – del centro internazionale di vocalità «Malagola», fondato a Ravenna. È membro del Comitato Scientifico per lo Spettacolo della Regione Emilia-Romagna (LR13/99 art. 6 - Giunta regionale del 12/07/2021, DGR n. 1118/2021) e di diversi progetti di ricerca internazionali. E' autore, con Isabelle Choinière e Andrea Davidson del volume Through the Prism of the Senses. Mediation and New Realities of the Body in Contemporary Performance. Technology, Cognition and Emergent Research-Creation Methodologies, BRISTOL, Intellect Books, 2019.
Cristina Kristal Rizzo
Cristina Kristal Rizzo, dancemaker di base a Firenze, è attiva sulla scena delle Live Arts a partire dai primi anni ’90. E’ tra i fondatori dello storico collettivo Kinkaleri. Dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo indirizzando la propria ricerca verso una riflessione teorica dal forte impatto dinamico affermandosi come una delle principali personalità della coreografia italiana. Alla circuitazione degli spettacoli affianca un’intensa attività di proposte sperimentali, conferenze, laboratori, alta formazione e scrittura teorica. Ha collaborato con enti lirici e istituzioni tra i quali Maggio Musicale Fiorentino, Aterballetto, LAC Lugano, MUSEION, Museo Pecci, Museo del 900 Firenze, MACRO/PalaExpo Roma, Museo MASI Lugano.
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