Teatro Nuovo di Napoli
La Stagione Teatrale 2022/2023
Sedici spettacoli, musica, danza, stand-up comedy e una sezione dedicata ai
più piccoli e alle famiglie nella prossima stagione del palcoscenico partenopeo
Il Teatro Nuovo di Napoli continua il suo percorso come luogo di aggregazione e di cultura per la città con la nuova stagione teatrale, e consolida l’esistenza della storica sala dei Quartieri Spagnoli affinché il teatro possa continuare a svolgere la funzione che gli è propria: regalare al pubblico emozioni e suggestioni in un contesto di riflessione collettiva.
L’esperienza della relazione unica e irripetibile che il teatro stabilisce tra gli attori e il pubblico in questa sala, per le sue caratteristiche di luogo e spazio, assume, in questo contesto storico, un senso ancor più forte, evidente.
Sedici spettacoli, musica, danza, stand-up comedy e una nuova sezione dedicata ai più piccoli e alle famiglie (che prenderà il via a dicembre con uno spettacolo di Emma Dante), animeranno il palcoscenico partenopeo, dal prossimo mese di ottobre fino ad aprile 2023, con un cartellone ricco d'incroci tra generi e stili, testi classici e contemporanei, nuove e antiche urgenze di rappresentazione, rispettandone la naturale e consolidata vocazione.
Menù di stagione è la parola "chiave" dell’intera programmazione, ricca e articolata nella sua “offerta”, che accompagnerà lo spettatore, e gli stessi protagonisti, verso la piena e sospirata ripresa, superando un momento che ha sospeso tanto i corpi quanto le menti, e riconoscendo nel teatro, e nella cultura tutta, uno degli elementi vitali della nostra quotidianità.
I volti d'importanti artisti del panorama teatrale, tra i quali Silvio Orlando, Isabella Ragonese, Ascanio Celestini, Giuseppe Battiston, Marco Baliani, Ferzan Ozpetek, Filippo Nigro, Paolo Valerio, daranno voce e anima alle storie sul palcoscenico partenopeo.
Palcoscenico che ospiterà spettacoli e riletture firmati da importanti registi, in alcuni casi anche interpreti in scena, del panorama nazionale e internazionale come Daniel Pennac, Maurizio Scaparro, Lucia Calamaro, Claudio Di Palma, Fabrizio Arcuri, Simone Derai, Francesco Saponaro, che porteranno in scena testi di autori che vanno, fra gli altri, da Eugène Ionesco a Sergej Dovlatov, da Andrea Zanzotto a Lucia Calamaro, da Duncan Macmillan a Mozart.
La programmazione prenderà il via, giovedì 13 ottobre, con Silvio Orlando in La vita davanti a sé da La vie devant a soi di Romain Gary (Emile Ajar), di cui firma anche riduzione e regia, affiancato dall’Ensamble dell’Orchestra Terra Madre, con la direzione musicale di Simone Campa. Una storia commovente e ancora attualissima, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.
E’ un nuovo ‘incontro’ tra Anagoor e la parola poetica di Andrea Zanzotto, lo spettacolo Ecloga XI con Leda Kreider e Marco Menegoni, per la regia di Simone Derai, in scena il 22 e il 23 ottobre. Questo nuovo lavoro prosegue l’indagine scenica sulla parola poetica che da sempre Anagoor conduce. Anagoor pur non citandolo mai esplicitamente, da tempo, fatto propria la lezione di Zanzotto.
Il 12 e il 13 novembre Maurizio Scaparro porterà in scena Il re muore di Eugène Ionesco, con Edoardo Siravo, e con Enrico Bonavera, Gabriella Casali, Giulia Di Quilio, Michele Ferlito, Isabel Russinova. A distanza di sessant’anni dalla prima mondiale del testo di Ionesco (al Théàtre de l'Alliance francaise a Parigi), Maurizio Scaparro torna alla regia affrontando questo testo più che mai attuale.
Ascanio Celestini, dal 17 al 20 novembre, ci guiderà in un ipotetico Museo Pasolini, attraverso le testimonianze di chi l'ha conosciuto, ma anche di chi l'ha immaginato, amato e odiato, con le voci di Grazia Napoletano e Luigi Celidonio e le musiche di Gianluca Casadei.
Il 26 e il 27 novembre, sarà in scena Far finta di essere sani di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, con Andrea Mirò, Enrico Ballardini e “Musica da Ripostiglio”, nell’adattamento e la regia di Emilio Russo. Gaber/Luporini sottolineano una certa incapacità di far convergere gli ideali con il vivere quotidiano, il personale con il politico. Il “signor G” vive, nello stesso momento, la voglia di essere una cosa e l’impossibilità di esserla.
E’ un incontro che nasce dal desiderio di raccontare e condividere con il pubblico il lavoro creativo di Compagniemia con Daniel Pennac in Dal sogno alla scena di Clara Bauer, Pako Ioffredo, Daniel Pennac, con Pako Ioffredo, Demi Licata, Daniel Pennac, regia Clara Bauer, in scena dall’1 al 4 dicembre.
Antonella Stefanucci e Edoardo Sorgente saranno protagonisti, il 17 e il 18 dicembre, di Titina, la Magnifica, nella drammaturgia di Domenico Ingenito e Francesco Saponaro, che firma anche regia e spazio scenico. Una rapsodia che tratteggia la figura di una donna-artista che ha illuminato il panorama culturale italiano del Novecento. Titina De Filippo è stata un’artista dei superamenti, ben oltre la condizione di compagna e sorella d’arte.
A dare il via alla programmazione del nuovo anno, dal 12 al 15 gennaio, saranno le Ebbanesis (Serena Pisa e Viviana Cangiano) in Così fan tutte, liberamente tratto dall’opera di Mozart, elaborazione musicale e arrangiamenti di Leandro Piccioni e Mario Tronco, regia Giuseppe Miale Di Mauro. La rielaborazione musicale attinge dallo stile della Musica ambulante napoletana conosciuta come “Posteggia”. Le azioni cantate e i recitativi spaziano dal tessuto popolareggiante cinquecentesco, da quelle dell'opera buffa napoletana fino alla sceneggiata.
Dal 19 al 22 gennaio, Rigoletto, la notte della maledizione
di e con Marco Baliani, e con Giampaolo Bandini (chitarra), Cesare Chiacchiaretta (fisarmonica). I sentimenti di Rigoletto, che la musica di Verdi ha reso immortali, rivivono nell’animo e nella storia di un clown che si esibisce in un piccolo teatro di periferia.
Sarà in scena, dal 2 al 5 febbraio, Best Regards di e con Marco D’Agostin, su testi di Chiara Bersani, Marco D’Agostin, Azzurra D’Agostin, Wendy Houstoun, suono e grafiche/sound LSKA. E’ una lettera scritta, con otto anni di ritardo, a qualcuno che non risponderà mai, un accorato invito a partecipare a un tributo laico e pop.
Quando si pensa all’opera di La Capria risulta immediato il riferimento a quei suoi tuffi nel golfo di Napoli e il rimando alle conseguenti tavolate familiari in cui simbolicamente il “pescato“, trafitto e cucinato, sembrava alludere a un’altra (e forse ultima) stagione della vita. In Letteratura e salti mortali di e con Claudio Di Palma, in scena il 18 e il 19 febbraio, sia il tuffo sia il convito sono ancora elementi significativi della drammaturgia.
Da giovedì 23 a domenica 26 febbraio
Giuseppe Battiston torna sul palcoscenico partenopeo, dal 23 al 26 febbraio, con La valigia di Sergej Dovlatovm adattamento teatrale di Giuseppe Battiston e Paola Rota, regia Paola Rota. Una storia dissacrante e ironica, una carrellata di personaggi che riemergono dalla memoria, uomini e donne raccontati con il filtro della distanza, della distorsione e della comicità.
Isabella Ragonese sarà interprete, il 4 e il 5 marzo, di Da lontano (chiusa sul rimpianto), con Emilia Verginelli, scritto e diretto da Lucia Calamaro. Tra le desiderata incompiute che abitano un’esistenza, ogni tanto (fra le impossibili) fa capolino quella di psicanalizzare quel genitore dolente che abbiamo conosciuto da bambini.
Max scandisce il suo sfogo palleggiando quasi mille volte contro il pubblico, che osserva protetto da un muro trasparente, un muro di plexiglas ne Il muro trasparente di Monica Codena, Marco Ongaro e Paolo Valerio, con Paolo Valerio, in scena dal 9 al 12 marzo. Il tennis come parabola della quotidianità, occasione per una profonda riflessione sulla propria esistenza.
Dal 23 al 26 marzo, sarà in scena Ferzaneide di e con Ferzan Ozpetek, un viaggio sentimentale attraverso il racconto dei suoi ricordi, delle suggestioni e delle figure umane che hanno ispirato molti dei suoi film.
A chiudere la stagione teatrale, dal 13 al 16 aprile, Fabrizio Arcuri co-dirige nuovamente sulla scena teatrale uno dei più interessanti attori italiani, Filippo Nigro, in Every brilliant thing (le cose per cui vale la pena vivere) di Duncan Macmillan, traduzione Michele Panella. Con la complicità di alcuni spettatori, che potranno essere chiamati a impersonare alcuni dei personaggi minori, e attraverso una scrittura dal ritmo sempre serrato e divertente, il testo riesce a toccare con sensibilità e con una non superficiale leggerezza un tema delicato e complesso come la depressione.
La campagna abbonamenti sarà aperta da lunedì 27 luglio,
info e aggiornamenti
al numero del botteghino 0814976267
e all’indirizzo email botteghino@teatronuovonapoli.it
Teatro Nuovo, Via Montecalvario, 16 Napoli
stagione teatrale 2022/2023
web www.teatronuovonapoli.it
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Teatro Nuovo Napoli
Il menù dei piccoli
Al via la rassegna di teatro per bambini, famiglie e pubblico scolastico, promossa dal Teatro Pubblico Campano in collaborazione con I Teatrini
Sarà il nuovo spettacolo di Emma Dante a inaugurare, domenica 11 dicembre 2022 alle ore 11.00 (replica alle 17.30), Il menù dei piccoli, tre spettacoli proposti al pubblico dei bambini in una mini rassegna a loro dedicata, da guardare insieme in famiglia o con la scuola, proposti da tre compagnie che si muovono in maniera trasversale fra teatro, fisicità, danza, con uno sguardo particolare al mondo dell'infanzia.
Presentata da Teatro Pubblico Campano in collaborazione con I Teatrini, la programmazione proporrà tre creazioni sceniche che “parlano” ai bambini e ragazzi di oggi di temi come povertà, superbia, felicità alla maniera di Emma Dante e delle sue riscritture delle fiabe classiche, con lo spettacolo Scarpette Rotte.
Dopo Cenerentola e Hans e Gret, l’autrice e regista siciliana, tra le creatrici più immaginifiche del nostro teatro, torna a parlare ai bambini, riscrivendo una fiaba classica di Andersen che conquista spettatori di tutte le età, in uno spettacolo da vedere vicini, bambini e adulti.
Scarpette rotte è un apologo che, in un’esplosione di fisicità e colore, insegna il valore dell’altruismo e della gratitudine. La triste vita di un’orfana si trasforma in un sogno sfavillante, ma il lusso sfrenato nasconde insidie e le scarpette magiche hanno una lezione terribile da insegnare.
Domenica 12 febbraio 2023 alle ore 17.30, sarà la poesia di Paloma, ballata controtempo di Tonio De Nitto e della sua Factory Compagnia Transadriatica, "premio Eolo 2022 menzione speciale per il teatro di figura". Una bambola che raffigura un'anziana e la sua animatrice, il tempo che vola, la vita che scorre, e il rapporto con la musica, spettacolo emozionante e struggente. E’ una presenza misteriosa quella del tempo, o chissà chi, e Paloma cerca ingenuamente di sfuggirgli con il suo carico di ricordi.
Diritti dei bambini, bellezza, fiducia, uguali opportunità alla maniera di Babilonia Teatri/Koreja, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, con la scrittura veloce alla quale ci hanno abituati da Made in Italy in poi, creano un’ode al bambino, Dire Fare Baciare Lettera Testamento, in scena domenica 19 marzo 2023 alle ore 17.30, a chiudere la rassegna. Personale manifesto dei diritti del bambino, lo spettacolo è una proposta di gioco rivolta ai bambini, ai loro genitori, maestri e agli adulti in genere. E' un invito a scoprire le possibilità del fare, del fare da soli, del fare insieme.
Il menù dei piccoli - Teatro Nuovo Napoli, Via Montecalvario 16
11 dicembre 2022 (ore 11.30 e ore 17.30), 12 febbraio e 19 marzo 2023 (ore 17.30)
Ingresso unico agli spettacoli euro 8
info 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it - I Teatrini tel 0810330619, 3270795871
Domenica 11 Dicembre 2022, ore 11.30 e ore 17.30
Fondazione TRG / Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale
in collaborazione con Compagnia Sud Costa Occidentale
presentano
SCARPETTE ROTTE
il nuovo spettacolo scritto e diretto da Emma Dante
(Età consigliata 6-10 anni)
con Martina Caracappa, Davide Celona, Adriano Di Carlo, Daniela Macaluso
costumi Emma Dante
scene Carmine Maringola
disegno luci Cristian Zucaro
C'era una volta una scarpetta rossa abbandonata sul ciglio della strada che aveva una speranza: ritrovare sua sorella. La scarpetta sinistra aspettava, d’estate, d’inverno, ma intanto il suo colore scoloriva e la sua pelle si rattrappiva.
Un pomeriggio una macchina la schiaccia bucandole la suola. la scarpetta piange, si dispera, si sente sola. ma resiste e continua a sperare. Passano i mesi, gli anni e lei si sente come se piano piano si fondesse con l'asfalto fino a sprofondare giù nel centro della terra.
Ma un giorno, durante un temporale, un fulmine spezza il ramo di un albero. Da quel ramo cade la scarpetta destra sua sorella, nuova, intatta, bellissima. La scarpetta sua sorella, protetta dall’albero a cui era rimasta appesa, è rossa, brillante, un numero 35 da schianto! Non appena la scarpetta bucata e malconcia, riconosce sua sorella, decide di non farsi notare e si immerge sempre di più nell’asfalto, nascondendo la sua punta smussata nel grigio polveroso della strada.
Ma la scarpetta destra la vede e corre ad abbracciarla.
Le due scarpette sono diverse: una è rotta e l’altra è perfetta. Come fare per camminare insieme, per ballare e saltare? Passa di là una fata che le sente interrogarsi e subito con la bacchetta magica le rende identiche, usando come modello la scarpetta tutta rotta.
Finalmente insieme, le due scarpette sbiadite e bucate, camminano, saltano, danzano per le strade del mondo, finché un giorno, improvvisamente, ritornano rosse e brillanti.
La felicità non ha a che fare con la superbia, né con la vanità. La felicità ha a che fare con il cammino di due scarpe bucate su una strada. Prima un passo e poi un altro, in un movimento armonioso e febbrile.
La fiaba comincia in un cimitero, dove una ragazza orfana e povera è accucciata sulla tomba di sua madre. Celine non sa dove andare, non ha più niente, neanche le scarpe. È muta. Di là passa una ricca signora e con uno slancio di generosità decide di adottarla e di prendersene cura.
In un attimo la ragazzina si ritrova in una villa circondata da un fantastico giardino, ha una stanza di lusso con l’armadio pieno di abiti, giocattoli, libri, peluche e due servitori tutti per lei pronti a qualsiasi cosa pur di intrattenerla.
Celine riceve in dono le scarpette rosse con la raccomandazione di restare umile e generosa; ritrova la voce, si inorgoglisce, e comincia ad annoiarsi. La noia, il benessere, i capricci, la porteranno a rinnegare i valori più importanti, tra cui la gratitudine e l’altruismo.
Lascerà morire da sola la ricca signora per andare al ballo del re, ma verrà punita Celine: le scarpette rosse attaccate ai suoi piedi la costringeranno a camminare, a saltare, a ballare per i campi, nelle piazze, sui marciapiedi, al mare, sotto la pioggia, al sole, di giorno e di notte; e proprio di notte sarà la cosa più tremenda.
Perché non potrà più dormire. Danzerà, Celine, danzerà finché le scarpette rosse non perderanno nuovamente lucentezza e colore.
Domenica 12 febbraio 2023, ore 17.30
Factory compagnia transadriatica e Teatro Koi
presentano
PALOMA
ballata controtempo
(Età consigliata 6-10 anni)
di e con Michela Marrazzi
musica Mattia Manco/Rocco Nigro
drammaturgia e regia Tonio De Nitto
cura dell'animazione Nadia Milani
puppet Michela Marrazzi
“Non piangermi, no, non piangermi
Perchè se piangi io soffro,
In cambio se tu canti per me
Io vivrò per sempre
E non morirò mai”.
La Martiniana
È un dialogo tra due anime “Paloma”. Uno scambio scenico ed emozionale tra il fascino di una bambola, che riproduce con grazia e minuzia la realtà dei gesti di una donna anziana, e quello della musica, che quei gesti li ispira, li accompagna, li asseconda.
È così che, in scena, Paloma è un’anima canterina, dai grandi occhi profondi, con i suoi bagagli pieni del tempo trascorso e che mai più ritornerà, perché il tempo si sa, divora le cose semplici, come l’infanzia, la giovinezza, l’amore, la vita.
Con lei c’è un’altra figura che aspetta, osserva, scandisce e determina silenziosa il compiersi di questo viaggio e per farlo utilizza uno strumento musicale ed un metronomo. È una presenza misteriosa quella del tempo o chissà chi e Paloma cerca ingenuamente di sfuggirgli con il suo carico di ricordi.
In scena Michela Marrazzi, con la sua la bambola, una marionetta ibrida in gommapiuma a cui ha donato forma, gesti e anima e un musicista, Rocco Nigro, con la sua fisarmonica ad attraversare le emozioni di questo viaggio.
Domenica 19 marzo 2023, ore 17.30
Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri
presentano
DIRE FARE BACIARE LETTERA TESTAMENTO
(Età consigliata 6-10 anni)
di Valeria Raimondi, Enrico Castellani
con Giorgia Cocozza, Carlo Durante, Anđelka Vulić
Dire fare baciare lettera testamento è un’ode al bambino. È un canto alla sua bellezza, alle potenzialità che ogni bambino racchiude dentro di sé, all’infi nita gamma di possibilità che ognuno di noi ha davanti quando nasce.
Dire fare baciare lettera testamento è il nostro personale manifesto dei diritti del bambino. Rifl ette su un tempo, il nostro, e su una società caratterizzati da ritmi sempre più frenetici ed accelerati dove spesso i bambini vengono trattati come piccoli adulti, senza rispettare i loro tempi, i loro bisogni e senza riservare loro ascolto adeguato.
Lo spettacolo attraverso diversi quadri che si susseguono con ritmo travolgente mostra e fa vivere come un bambino abbia bisogno di fare esperienze, di come abbia bisogno che gli vengano accordate stima e fi ducia.
Dire fare baciare lettera testamento è una proposta di gioco rivolta ai bambini, ai loro genitori, maestri e agli adulti in genere. È un invito a scoprire le possibilità del fare, del fare da soli, del fare insieme.
Lo spettacolo non racconta una storia, ne racconta tante. Racconta di come il gioco per un bambino sia importante e necessario quanto l’aria che respira. Racconta dei mondi che il gioco contiene e dischiude, di come il gioco sia spazio in cui crescere e confrontarsi, conoscere e conoscersi.
Si gioca perché giocare è il lavoro dei bambini. Per giocare però servono delle condizioni che lo permettano e queste condizioni non sono i bambini a doverle creare, sono i grandi. Per giocare servono i bambini non i giochi. Un bambino appena nato conosce il mondo intero, da lassù, dal mondo dei bambini, ha visto tutto. Più di ogni altra cosa un bambino appena nato sa quali sono i suoi diritti.
Un bambino ha diritto al dialogo. / Ha diritto alla quiete e al silenzio. / Ha diritto ad uscire quando piove, a giocare con l’acqua, a saltare nelle pozzanghere e a bagnarsi. / Ha diritto a piantare chiodi, a segare e raspare legni, a scartavetrare, a incollare. / Ha diritto a rompere le uova, a sbatterle e a impastare l’acqua e la farina. / Ha diritto a giocare con la terra, a fare torte di fango e castelli di sabbia. / Ha diritto agli odori. / Ha diritto al buio, a giocare con le ombre e le pile. A dormire la notte all’aperto. / Un bambino ha diritto all’alba e al tramonto. / Ha diritto alle sfumature, / al sole che sorge, / all’aurora, / ha diritto al crepuscolo, / ha diritto ad ammirare la notte, la luna, le stelle / ha diritto ad incontrare i fantasmi e ad avere paura
Da sabato 4 marzo 2023, Teatro Nuovo di Napoli
Isabella Ragonese in Da lontano (Chiusa sul rimpianto) di Lucia Calamaro
Un dialogo/monologo di una figlia adulta, terapeuta, che tenta di alleviare la sofferenza della propria madre, una donna da sempre impreparata al mondo
E’ un racconto per il palcoscenico intenso e acuto Da lontano (Chiusa sul rimpianto), in scena da sabato 4 marzo 2023 alle ore 19.00 (replica domenica 5) al Teatro Nuovo di Napoli, che riunisce l’attrice Isabella Ragonese e l’autrice Lucia Calamaro, anche regista, in un atto unico pensato espressamente per una delle attrici di teatro, cinema e tv più amate della sua generazione.
Presentato da Infinito Teatro e Argot Produzioni in collaborazione con Riccione Teatro, l’incontro e la collaborazione tra le due artiste hanno dato origine a un racconto toccante e intimo, che si avvale della partecipazione in scena di Emilia Verginelli, il disegno luci a cura Gianni Staropoli, le scene di Katia Titolo, i costumi di Francesca Di Giuliano.
Una figlia adulta, terapeuta, tenta di alleviare la sofferenza della propria madre, una donna da sempre impreparata al mondo, fragile e incapace di reggere il peso e le responsabilità del proprio ruolo genitoriale.
I ruoli di madre e figlia vengono rovesciati, e questo ribaltamento di prospettiva commuove per la sensibilità con la quale si disegnato il rapporto tra le due donne.
«Quanti di noi, da piccoli - si chiede Lucia Calamaro - hanno assistito impotenti ai drammi degli adulti amati? Quanti avrebbero voluto intervenire? Aiutare, capire. In fondo salvarli. E quasi mai si può».
Da Lontano mette in scena il tentativo irragionevole di una figlia adulta, diventata terapeuta, di fare oggi quello che non aveva potuto fare a quei tempi: aiutare quella madre tribolata, che esisteva solo quando lei era bambina.
Tra i desideri incompiuti che abitano un’esistenza, ogni tanto fa capolino quella di aiutare quel genitore dolente che abbiamo conosciuto da bambini. Avere i mezzi, gli strumenti per farlo per dargli l’ascolto dovuto e aiutarlo senza che se ne accorga. Il genitore che sentivamo più fragile.
Quell’adulto impreparato al mondo che ci accudiva 'alla bene e meglio' attraversato com’era da tribolazioni e guai. Non stavano sempre bene i nostri genitori. Avevano parecchi dispiaceri. E noi eravamo piccoli, per lo più impotenti di fronte a quella loro ben declinata infelicità. Intuivamo, non conoscevamo, sospettavamo, non sapendo che fare.
«Allora ho immaginato – aggiunge l’autrice - un luogo, piccolo, tra un fantomatico ‘di qua’ e ‘di là’ in cui questo fatto, questa parola che sia ‘evento’, che curi, possa accadere, per un po’».
Da lontano (Chiusa sul rimpianto) di Lucia Calamaro
Sabato 4 > domenica 5 marzo 2023 - Teatro Nuovo Napoli, Via Montecalvario 16
Inizio spettacoli ore 19.00 (sabato) e ore 18.30 (domenica)
info 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it
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