La Grande Magia
di Eduardo De Filippo
Sabato 16 gennaio ore 21, domenica 17 gennaio ore 17
Sabato 23 gennaio ore 21, domenica 24 gennaio ore 17
Teatro Le Laudi - Via Leonardo da Vinci, 2r
Firenze (FI)
Stefano Grifoni e Fuori Scena presentano:
LA GRANDE MAGIA
DI
EDUARDO DE FILIPPO
Regia Vincenzo De Caro
Con
Nicola Fornaciari, Lorenzo Lombardi, Serena Politi, Romina Bonciani,
Marcello Sbigoli, Maurizio Pistolesi, Patrizia Ficini, Vanni Monsacchi, Marco Bianchini, Deborah
Castellucci, Michele Cimmino, Francesco Magnelli, Francesca Palombo.
Stefano Grifoni e Fuori Scena sono lieti di presentare La Grande Magia per la regia di
Vincenzo de Caro, in scena al Teatro Le Laudi nella stagione 2015/2016.
Emozionante, divertente, inaspettata, Eduardo porta in scena La Grande Magia per la prima volta nel 1948, senza essere compresa. Considerata una delle commedie più
Pirandelliane dell’autore, venne scritta in Italiano ed ambientata in un contesto altoborghese, molto lontano da quella Napoli verace a cui il pubblico era abituato. Il testo cinico, profondamente amaro e malinconico ci consegna la fotografia di un’Italia immobile del primo dopoguerra.
Amore e illusione di un uomo che si abbandona all’inganno fino alla follia.
Il protagonista, professore di scienze occulte e celebre illusionista Otto Marvuglia, (Nicola Fornaciari), fa sparire durante uno spettacolo di magia la moglie di Calogero Di Spelta (Lorenzo Lombardi) per consentirle di fuggire con l’amante, e fa poi credere al marito che potrà ritrovarla solo se aprirà, con totale fiducia nella fedeltà di lei, la piccola scatola, in cui sostiene sia rinchiusa. Alla fine la donna ritorna pentita, ma il marito si rifiuta di riconoscerla, preferendo restare attaccato all’illusione di una moglie fedele custodita nella sua preziosa scatola.
Ispirandosi al doppio volto della società degli anni cinquanta De Caro disegna con toni fantastici i personaggi Eduardiani con Otto Marvuglia nel ruolo di burattinaio, molto simile a quegli imbonitori imbroglioni delle nostre televisioni, dipingendo la follia di Calogero Di Spelta esaltandone i toni Pirandelliani. Con La grande magia Vincenzo De Caro aggiunge un nuovo e prezioso tassello nel suo percorso quarantennale di regista e attore, mettendo in scena per la prima volta un testo di Eduardo con un cast di attori noti al pubblico fiorentino.
Prenotazioni
-Presso Teatro Le Laudi - Via Leonardo da Vinci, 2r tel. 055-572831
-Presso il circuito Boxoffice tel. 055-210804 www.boxol.it
Biglietti : Intero €18, Ridotto €16, Gruppi € 13
Vincenzo De Caro
Nasce a Napoli e studia teatro sotto la direzione del maestro Nello Mascia col quale debutta ne “Le Baccanti” di euripide nel 1975. Grazie all’amicizia di Mario e Maria Luisa Santella approfondisce lo studio sulla voce e poi sul corpo fino a specializzarsi nella tecnica del mimo con Massimo Perez e in quello della danza col maestro coreografo Gino Lemaire, primo ballerino del corpo di ballo del teatro San Carlo di Napoli. Sempre a Napoli, inizia nel 1978 un’intensa collaborazione, che a tutt’oggi continua, con Claudio Ascoli della compagnia “Chille de la Balanza”. Grazie alla frequentazione di Annibale Ruccello, Enzo Moscato e Lindsey Kemp, fonda una sua compagnia, Frigidaire, che, artisticamente, cresce all’interno del movimento napoletano post moderno degli anni ’80. Successivamente si trasferisce a Firenze, dove inizia, tra le varie collaborazioni, a cooperare con Riccardo Rombi e la compagnia Catalyst. Altrettanta importanza riveste la sua attività di attore cinematografico e televisivo e il suo percorso di insegnante di recitazione teatrale e di tecniche espressivo-corporee. Da alcuni anni, oltre alle regie dei suoi spettacoli, firma anche regie di spettacolo che non lo vedono direttamente impegnato in scena come attore.
Note di Regia
Quando ho letto il testo mi sono posto delle domande che ancora oggi mi pongo e mi stanno a cuore: illudersi, è fattore negativo o positivo? cosa significa per ognuno di noi essere liberi di entrare o no nella scatola magica?
Cosi’ ho pensato di adattare il testo di Eduardo concentrando tutta l’azione partendo dal carattere di Otto Marvuglia ed usandolo come un burattinaio che utilizza a suo piacere le sue marionette/personaggi. Inoltre la grande sfida con la lingua napoletana o del suo suono mi ha portato sempre di piu’ a credere che essendo internazionale era possibile poterla utilizzare anche con attori di origine non partenopea. Grazie all’ amore per Eduardo mi ha permesso tutto questo ”Realizzare magicamente un sogno”.
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