Teatro P. Mascagni
Dall'11 ottobre 2015 al 18 marzo 2016
Chiusi (SI)
Stagione teatroal 2015/2016 del Teatro P. Mascagni:
Domenica 11 ottobre 2015, ore 21.15 – FUORI ABBONAMENTO
Gianni Poliziani
IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello
Con Flavia Del Buono, Martina Belvisi, Francesca Fenati, Giulio Dispenza
Scene, Gabriele Valentini
Luci, Laura Fatini
Costumi, Vittoria Bianchini e Roberta Rapetti
Regia, Gianni Poliziani
Produzione, Nuova Accademia degli Arrischianti
Durata 75 minuti. Atto unico
*A breve sarà comunicata la data per la messa in vendita dei biglietti
Il Berretto a Sonagli, amara e grottesca commedia di Pirandello, mette in scena i paradossi dell’esistenza umana. Ogni persona ha una “maschera” e porge una “maschera” agli altri non arrivando mai a far conoscere veramente il vero se stesso né a conoscere mai le persone che lo circondano. Nello scarno spazio di un interno borghese, si intrecciano le vicende dello scrivano Ciampa e della sua antagonista Beatrice e del mondo che li circonda. Il berretto a sonagli è il berretto da buffone, il berretto del turbamento, del disonore ma è anche e soprattutto il berretto della pazzia, unica possibile via per salvare degli eventi, quali essi siano: “Sferrare la corda pazza… scendere in piazza e sputare in faccia alla gente la verità”. Pazzia usata più come palliativo, come rimedio di comodo e temporaneo, piuttosto che come effettiva soluzione di un dramma umano che non ha vincitori.
Giovedì 5 novembre 2015, ore 21.15 – IN ABBONAMENTO
Glauco Mauri Roberto Sturno
QUATTRO BUFFE STORIE
da Luigi Pirandello a Anton Checov
Con Fabrizio Bordignon, Laura Garofoli, Amedeo D’Amico, Lorenzo Lazzarini, Paolo Benvenuto Vezzoso
Scene, Giuliano Spinelli
Costumi, Liliana Sotira
Musiche, Germano Mazzocchetti
Regia, Glauco Mauri
Produzione, Compagnia Mauri Sturno
Durata 120 minuti. Due atti
La vita (di ieri e di oggi) raccontata da genio grottesco di due grandi poeti dell’animo umano con la leggerezza del sorriso, l’ironia della follia e la comicità e il grottesco sono lo specchio deformante della realtà, vista con la “pietas” per i suoi personaggi.
Cecè, testo scritto nel 1913, ambientato in una Roma (come oggi?) invischiata in scandali e allegra corruzione politica, esplode in un’insolita e divertentissima “pochade”.
La patente, una delle tematiche più care all’autore siciliano: il contrasto tra ciò che veramente siamo e ciò che invece gli altri pensano di noi.
Un’ironia grottesca è sempre alla radice sia delle opere immortali di Cechov che di alcuni suoi brevi atti unici come Una domanda di matrimonio. Testo di una comicità al limite dell’assurdo definito dal Tolstoj: “La domanda di matrimonio è la personificazione della comicità”. In Fa male il tabacco (certamente un piccolo capolavoro), una conferenza sui danni che provoca il tabacco, sfocia nella confessione di una triste vita, inutile e meschina… E il grottesco di Cechov diventa poesia.
Domenica 6 dicembre, ore 17.30 – IN ABBONAMENTO
Dosto & Yevski con Donna Olimpia
RAP – SODIA
Scritto da Dosto & Yevski
Regia, Pino Ferrara
Produzione, Musicomix
Rap-sodia una comicità musicale che piace agli adulti e fa impazzire i bambini!
Uno stralunato e scoppiettante spettacolo della strana coppia formata da Dosto & Yevski, dove musica e comicità si rincorrono grazie a un uso virtuosistico, ma anche piuttosto folle e funambolico, dell’imprevedibile pianoforte di Dosto e del pachidermico contrabbasso di Yevski. I due, musicisti di formazione accademica, giocano coi generi musicali mescolando l’opera al tango, il classico ai ritmi africani, non senza passare attraverso sambe, operette, jazz, canzoni e quant’altro passi per le loro menti scatenate. Lo spettacolo si arricchisce ancor più grazie alla presenza di Donna Olimpia, travolgente mezzosoprano che entra in scena con numeri di irresistibile comicità. Tutto si svolge fra incidenti, gag e burle, basate esclusivamente su suoni e gesti.
Martedì 22 dicembre 2015, ore 21.15 – FUORI ABBONAMENTO
Coro J. Arcadelt
FUORI DAL CORO
Soprano, Francesca Bruni
Tenore, Marco Rencinai
Danzatore, Massimo Cerruti
Attore, David Petri
Pianoforte, Elisa Marroni
Chitarra, Luca Maria Burocchi
Tromba, Roberto Fabietti
Luci, Fabrizio Nenci
Regia, Massimo Cerruti
Assistente alla Regia, Rosa Iannuzzi
Produzione, Corale J. Arcadelt
Durata 90 minuti
Un grande spettacolo del Coro J. Arcadelt dove danza, musica e recitazione si fondono in un’esperienza che coinvolge protagonisti e pubblico in un’esperienza fuori dall’ordinario alla ricerca di molteplici possibilità. Ogni immagine suggerita racchiude opportunità talvolta inesplorate, con le quali interagiranno mettendosi in gioco
*A fine serata l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Orizzonti faranno gli auguri di buone feste ai presenti
Martedì 5 gennaio 2016, ore 21.15 – IN ABBONAMENTO
Iaia Forte
HANNO TUTTI RAGIONE
Tratto dal testo di Paolo Sorrentino
Canzoni, Pasquale Catalano e Peppino di Capri
Eseguite da, Fabrizio Romano
Elementi scenici, Katia Totolo e Marina Schindler
Regia, Iaia Forte
Produzione, Pierfrancesco Piani – Off Rome
In collaborazione con Nidodiragno
Durata 60 minuti. Atto unico
Iaia Forte torna a lavorare con Paolo Sorrentino dopo lo straordinario successo del premio Oscar La grande bellezza. Con questo spettacolo ha ulteriormente conquistato il pubblico italiano e la critica, ottenendo il tutto esaurito in molti teatri.
Hanno tutti ragione, adattamento dell’omonimo romanzo di Sorrentino, è concepito come un concerto e narrato in prima persona dal protagonista. Iaia Forte è Tony Pagoda, cantante napoletano all’apice della carriera nella New York degli anni Cinquanta, mentre aspetta di tenere il concerto più importante della sua carriera: si esibirà al Radio City Music Hall davanti a Frank Sinatra.
«Questo cantante cocainomane, disperato e vitale, è una creatura così oltre i generi – afferma l’attrice – che può essere, a mio avviso, incarnato anche da una donna. Mi piace immaginare che il ghigno gradasso di Pagoda nasconda un’anima femminile, una “sperdutezza”, un anelito ad una “armonia perduta”. E poi, semplicemente, il teatro è, per fortuna, un luogo dove il naturalismo può essere bandito, ed i limiti della realtà espandersi».
Mercoledì 13 gennaio 2016, ore 21.15 – IN ABBONAMENTO
Leo Gullotta
SPIRITO ALLEGRO
di Noel Coward
Con Betti Pedrazzi, Rita Abela, Federica Bern, Chiara Cavalieri, Valentina Gristina, Sergio Maschepera
Scene, Ezio Antonelli
Musiche, Germano Mazzocchetti
Regia, Fabio Grossi
Produzione, Diana Or.i.s.
L’irresistibile commedia del commediografo inglese Noël Coward debuttò a Londra nel 1941, in piena Seconda guerra mondiale, dove rimase in scena per ben 1997 repliche. La versione cinematografica del 1945 con la regia di David Lean si aggiudicò l’Oscar per gli effetti speciali. Recentemente è stata messa in scena a Broadway con Rupert Everett e Angela Lansbury.
Il protagonista Charles Condomine (Considine nella traduzione italiana), famoso scrittore inglese, per documentarsi sul genere spiritico/mistico decide di fare una seduta spiritica in compagnia di Ruth, la sua seconda moglie, e una coppia di amici. La seduta è gestita dalla maldestra e buffa Madame Arcati. La medium evoca lo spiritello di una dispettosa bambina. Lo spirito evocato ne evoca a sua volta un altro: quello di Elvira, prima moglie dello scrittore. Si innescano così equivoci e battibecchi fra le due “mogli”, e una serie di misteriosi accadimenti, che a 75 anni di distanza catturano ancora lo spettatore per la comicità e l’attualità del testo
«Spirito allegro – spiega il regista Fabio Grossi – sarà una commedia dall’aspetto classico: aderente all’epoca in cui fu scritta, la novità sarà rappresentata dall’invettiva usata per raccontare il soprannaturale … ».
Sabato 30 gennaio 2016, ore 21.15 – IN ABBONAMENTO
Silvia Frasson
AMORE E GINNASTICA
di Edmondo De Amicis
Adattamento teatrale, Stefano Massini
Musiche originali eseguite dal vivo, Tommaso Ferrini
Disegno luci, Carolina Agostini
Regia, Silvia Frasson
Produzione Il Teatro delle Donne
Dall’autore di “Cuore” un racconto ironico, malizioso e grottesco adattato per il teatro da Stefano Massini, drammaturgo di punta del teatro italiano contemporaneo, e interpretato da Silvia Frasson, grintosa attrice chiusina che torna nella sua città con questo spettacolo.
Per più di un’ora domina la scena con una storia d’amore fine ‘800 (ma tanto simile ai giorni nostri). Lui sfigato ex seminarrista, lei bellissima e spavalda insegnante di ginnastica, intorno a loro i pettegoli vicini di un condominio torinese: porte socchiuse, zitelle curiose, chiacchere e fraintendimenti fanno di questa storia una rocambolesca avventura sentimentale da assaporare tutta d’un fiato.
Giovedì 25 febbraio 2016, ore 21.15 – IN ABBONAMENTO
Veronica Pivetti Oreste Valente
e Elisa Benedetta Marinoni
LADY MORTACCIA, LA VITA E’ MERAVIGLIOSA!
Testo e regia, Giovanna Gra
Musiche, Maurizio Abeni
Costumi, Valter Azzini
Produzione, Teatro De Gli Incamminati
in Collaborazione con, Pigra Srl
Lady Mortaccia è uno spettacolo musicale dalle tinte gotiche e irriverenti con punte di comicità al confine con l’impegno, in cui Veronica Pivetti veste i panni di una morte moderna, dinoccolata, sarcastica e candida, le physique du role c’è. Falce al fianco, l’ombrosa signora canta e delira raccontandoci la vita dal suo punto di vista, ovvero, l’aldilà. Blindata nel suo habitat naturale, il camposanto, Lady Mortaccia deve risolvere un piccolo giallo legato ad un cadavere. L’indagine che segue ci porterà a conoscere diverse dimensioni, spiritose e spiritate, della tanto temuta vita da trapassati, che, in molti casi, non si rivelerà poi così differente dalla vita dell’al di qua.
Lo spettacolo, decisamente nuovo, è un’originale affabulazione musicale candida e scandalosa che trae ispirazione da molti generi. Armati di sorrisi e con l’anima in tasca si può, quindi, provare ad oltrepassare quella soglia dove Lady Mortaccia, danzando nella polvere e nel vuoto, ci aspetta per farci sorridere e pensare a uno dei pochi tabù inviolati della nostra epoca, ma soprattutto per rivelarci che la vita è meravigliosa!
Sabato 5 marzo 2016, ore 21.15 – IN ABBONAMENTO
Marina Senesi
DOPPIO TAGLIO
di Cristina Gamberi
Adattamento, Marina Senesi
Voci fuori campo, Filippo Solibello e Marco Ardemagni
Musiche originali, Tanita Tikaram
Regia, Lucia Vasini
Produzione Art Up Art
Durata 60 minuti. Atto unico
In Doppio Taglio il tema della violenza contro le donne, è affrontato con uno sguardo trasversale: non il racconto della vittima, né quello di un testimone, tanto meno del carnefice, ma la rivelazione dei meccanismi attraverso i quali il racconto dei media plasma distorce la nostra percezione del fatto, trasformando anche la più sincera condanna in un’arma, appunto, a “doppio taglio”.
Marina Senesi è un’attrice-autrice che ha sempre avuto la capacità di fondere in un’unica cifra la forza dell’impegno e il gioco dell’ironia. L’autrice Cristina Gamberi è dottore di ricerca in Studi di Genere all’Università di Napoli e ideatrice di percorsi formativi nelle scuole sull’educazione al genere. Dal loro incontro è nata l’idea di riadattare per il palcoscenico una ricerca accademica della Gamberi, decostruendo l’impianto lessicale e iconografico di articoli di giornali e web, per interpretare il ‘taglio’ comunicativo che i media applicano (più o meno involontariamente) nel descrivere l’uccisione di una donna per mano del proprio uomo. Tutto questo, elaborato in una narrazione semplice ed immediata, capace di interessare e sorprendere.
Venerdì 18 marzo 2016, ore 21.15 – FUORI ABBONAMENTO
Compagnia del Festival Orizzonti
BALLATA PER GIUFA’
Voci dal Mediterraneo
scritto da, Laura Fatini
con Valerio Rossi, Mascia Massarelli, Claudia Morganit, Giulia Rossi
Montaggio video, Niccolò Notario
Scene e Regia, Gabriele Valentini
Assistente alla Regia, Angela Dispenza
Produzione, Festival Orizzonti Fondazione
Durata 60 minuti. Atto Unico
Giufà assomma in se’ tutte le caratteristiche che gli vengono attribuite nelle storie che raccontano le sue avventure: è furbo, sciocco, ingenuo, allegro e triste a seconda dell’occasione. Ha improvvisi momenti di allegria che rischiarano i rari momenti di serietà. Si muove leggero, come un mimo, o un clown.
E’ molto più simile a un bambino che ad un adulto; soprattutto non si prende mai sul serio, e se lo fa, corregge subito il tiro giocando a fare lo sciocco.
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