“Il Segavecchia”
Rappresentazione Storica
Venerdì 11 Marzo 2016
Teatro Mengoni - Magione (PG)
Torna il Segavecchia al Mengoni
La storica rappresentazione andrà in scena martedì 11 marzo
L’antico rito della morte e rinascita della natura, legato al periodo primaverile, si celebra a Magione con una delle più antiche rappresentazioni popolari del territorio “Il Segavecchia”. Lo spettacolo andrà in scena la teatro Mengoni venerdì 11 marzo, alle ore 21 con ingresso gratuito.
Patrimonio della cultura contadina, il Segavecchia rappresenta la fine di una fase e l’inizio di una nuova. Un rito di eliminazione e purificazione attraverso cui favorire l’avvento della nuova stagione.
La rievocazione, organizzata dal Comune e dalla proloco di Magione sarà preceduta da uno spettacolo musicale realizzato con l’organetto toscano.
LA STORIA
Al centro della storia una grande quercia, molto vecchia, interpretata da Vittorio Magnoni, da abbattere. Sarà il padrone del bosco, Ernesto Alunni Boldrini, a cercare manodopera per il lavoro di abbattimento del grande albero. I due segantini, Mario Boldrini e Francesco Monteforti, accordatisi con il proprietario, cominciano a colpire ai piedi la quercia-vecchia fino ad abbatterla quando entra in scena, disperato, un vecchio, Simone Panico, che non riesce a ritrovare la propria sposa accompagnato dal figlio, Renato Mencarelli. Quando riconosce la moglie nella quercia stesa al suolo comincia a lamentarsi. In seguito si reca, cavalcando in malo modo un asino, Mencarelli, a chiamare il dottore, Carlo Chiappini. Questi, costatato lo stato della vecchia, preso atto delle varie ferite diffuse su tutto il tronco, manda a chiamare il carabiniere. Il maresciallo, Moreno Marchesini, giunge sul posto accompagnato da un carabiniere, Alberto Chiappini, ed interroga i presenti. La vecchia, che nel frattempo è peggiorata, necessita di ben altra attenzione. Il prete, Claudio Pericoli, chiamato, entra in scena insieme al sacrestano, Luciano Rubini, per confortare l’inferma con l’estrema unzione. La vecchia è sul punto di morire ma, quando tutti sono pronti a piangere la sua fine, lei, improvvisamente, si alza in piedi e comincia a ballare allegramente assieme al vecchio ed agli altri protagonisti dello spettacolo. Al suono della fisarmonica, suonata da Dino Berioli e Sandro Mattaioli, finita la rappresentazione, tutti gli “attori” cantano in coro per esprimere il proprio ringraziamento al padrone di casa ed a tutti coloro che hanno assistito allo spettacolo. Nel frattempo, il reggitore del canestro, Danilo Ciampica, raccoglie le varie “offerte”. A Magione, la vecchia, risuscitata, viene portata via dal diavolo.
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