Frascati
STAGIONE TEATRALE 2018
Teatro Capocroce
Quattro appuntamenti, quattro spettacoli, quattro modi diversi di vivere il palcoscenico. Torna il grande teatro a Frascati.
«Grazie alla collaborazione avviata con l’ATCL, Frascati potrà arricchire la stagione culturale con lo spettacolo dal vivo, che è sempre un’avventura straordinaria in cui il contatto tra il performer e il pubblico instaura un legame emotivo profondo che affascina e coinvolge. Per questo mi auguro che questa stagione per qualità di spettacoli e storie rappresentate possa attrarre un pubblico vasto e eterogeneo - dichiara il Sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti».
«Un grande cartellone invernale che quest’anno pone particolare attenzione alle donne e al grande ruolo che esse hanno avuto durante il conflitto della Prima Guerra Mondiale, non dimenticando un affettuoso tributo al grande Paolo Villaggio - dichiara l’Assessore alla Cultura Emanuela Bruni -. L’Amministrazione comunale ha lavorato affinché tutti possano fruire di queste occasioni puntando soprattutto a coinvolgere un’ampia platea di spettatori. Insieme all’Assessore alle Politiche Sociali Alessia De Carli abbiamo fatto predisporre pacchetti specifici per i soci dei centri della Terza Età».
In scena dal 22 febbraio all’8 aprile 2018 ci saranno: la simpatia e l’ironia di Simona Marchini, accompagnata al pianoforte da Paolo Restani, alle prese con la trilogia popolare verdiana (Traviata, Rigoletto, Trovatore) di cui ci racconterà tutti i retroscena in CROCE E DELIZIA, SIGNORA MIA….
In occasione della ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale, attraverseremo le vicende di cinque donne per raccontarne l’ingresso nel mondo del lavoro, fino ad allora di esclusivo impiego maschile. Paola Gassman, Mirella Mazzeranghi e Paola Tiziana Cruciani e con Claudia Campagnola e Giulia Rupi in TUTTE A CASA affronteranno un fenomeno che avrà importanti conseguenze sul piano sociale in una commedia dolce-amara tutta al femminile.
I suoi racconti si muovono sempre tra cultura popolare e cognizione politica/sociale, Ascanio Celestini apre squarci di riflessione e un’inedita visione anche negli argomenti a noi più vicini. In LAIKA racconta di un Gesù contemporaneo, forse il figlio di Dio o forse uno schizofrenico, che condivide con l’umanità tutti i dubbi e le paure.
Tullio Solenghi legge Paolo Villaggio ed è subito UNA SERATA PAZZESCA: sarà questa l’occasione per ripercorrere tutti personaggi e le trovate del grande attore ormai scomparso, per festeggiare quella ironia e quella sagacia con la quale ha raccontato l’Italia per oltre 40 anni.
La stagione teatrale, organizzata al Teatro Capocroce a Frascati, grazie alla collaborazione tra Comune di Frascati e ATCL - Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, sarà un percorso all’insegna del divertimento guidato da grandi interpreti all’interno della nostra cultura e della nostra storia.
29 marzo ore 21.00
LAIKA
di e con Ascanio Celestini
alla fisarmonica Gianluca Casadei
voce fuori campo di Alba Rohrwacher
Una produzione Fabbrica srl in co-produzione con RomaEuropa Festival 2015 e con il Teatro Stabile dell’Umbria
Un Gesù improbabile si confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Con Cristo c’è Pietro che passa gran parte del tempo fuori di casa ad operare concretamente nel mondo: fa la spesa, compra pezzi di ricambio per riparare lo scaldabagno, si arrangia a fare piccoli lavori saltuari per guadagnare qualcosa. Questa volta Cristo non si è incarnato per redimere l’umanità, ma solo per osservarla e gli ha messo accanto uno dei dodici apostoli come sostegno. Il vero nome di Pietro è Simone. La radice ebraica shama significa ascoltare. Dunque Simon Pietro è colui che ascolta. È anche un uomo del popolo che non capisce bene ciò che gli sta accadendo, è spesso affrettato nelle reazioni. I Vangeli ce lo mostrano quando corre verso Cristo che cammina sulle acque per poi finire tra le onde. Ma è anche il più materiale, per ciò è chiamato Kefa che in aramaico significa pietra: è lui che paga il tributo, lui che rinnega tre volte, lui che darà vita alla Chiesa.
Nell’appartamento questo Cristo contemporaneo non vuole che entri nessun altro, ma è interessato a ciò che accade fuori. Soprattutto vuole sapere del barbone, non per salvarlo dalla sua povertà, ma per fargliela vivere allegramente. Come se il mondo fosse il parcheggio davanti alla sua finestra. Il mondo in mille metri quadrati di asfalto osservati da un paradiso-monolocale pochi metri al di sopra. Il barbone è un nordafricano scappato dal proprio paese. Anche la scena è scarna e senza gli oggetti che siamo abituati a vedere in un appartamento. La cecità del personaggio è una cecità psichica che secondo William James “consiste non tanto nell’insensibilità alle impressioni ottiche, quanto nell’incapacità di comprenderle”. Insomma non il Cristo che è vero Dio e vero uomo, ma un essere umanissimo fatto di carne, sangue e parole. Non sappiamo se si tratta davvero del figlio di Dio o di uno schizofrenico che crede di esserlo, ma se il creatore si incarnasse per redimere gli uomini condividendo la loro umanità (e dunque anche il dolore), questa incarnazione moderna non potrebbe non includere anche le paure e i dubbi del tempo presente.
Teatro Capocroce, Piazzale Capocroce 3 Frascati (RM)
per info e prenotazioni: Quintaprima Ticket Service – 06 94018086 – Via del Castello 62 - Frascati
Biglietti*: intero 15 euro; ridotto 12 euro; abbonamento intero 50 euro – ridotto 40 euro
*più diritti di prevendita
(c) copyright 2014/2024 eventiesagre.it