nell’ambito della prima manifestazione Biennale del merletto di Venezia
VENEZIA, Teatro Goldoni
sabato 11 giugno 2016 ore 19
L’ARTE SECOLARE DEL MERLETTO DI BURANO, CANDIDATO A DIVENIRE PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE DELL’UMANITÀ UNESCO, È IL FILO NARRATIVO DELLO SPETTACOLO TEATRAL-MUSICALE “PUNTO BURANO. DONNE SUL FILO DEL MERLETTO”
AL DEBUTTO IN PRIMA NAZION ALE SABATO 11 MAGGIO AL TEATRO GOLDONI DI VENEZIA.
UN’ATTRICE (CHIARASTELLA SERAVALLE) E UNA MUSICISTA (RACHELE COLOMBO), GUIDATE DAL REGISTA MASSIMO NAVONE, NARRANO IN SCENA LA STORIA PLURISECOLARE DEL MERLETTO DI BURANO
REGIA Massimo Navone
VIDEO PROIEZIONI Massimiliano Ciammaichella
ATTRICE Chiarastella Seravalle
MUSICISTA Rachele Colombo
Durata: 75 minuti
“PUNTO BURANO. Donne sul filo del merletto” - al debutto in prima nazionale al Teatro Goldoni di Venezia sabato 11 giugno alle 19.00 nell’ambito della prima manifestazione Biennale sul merletto di Venezia - restituisce gli esiti di una ricerca fatta di appunti di viaggio, in forma musical-teatrale, e in documenti eterogenei raccolti dall’attrice Chiarastella Seravalle e dalla musicista Rachele Colombo che si sono inoltrate nell’affascinante universo della storia plurisecolare del merletto: un’arte antica, celebre in tutto il mondo.
La storia del merletto dell’isola di Burano si perde nella notte dei tempi ed è legata a congetture o leggende. Per alcuni la tipica lavorazione buranella sarebbe collegata alla tradizione marinaresca degli abitanti, legati alla pesca e di conseguenza alla fabbricazione e alla riparazione delle reti. Importante riferimento è anche quello della tipica architettura veneziana Le prime testimonianze della fioritura del commercio di merletti veneziani risalgono alla fine del XV secolo, periodo che vide fiorire la pubblicazione di centinaia di libri, detti modellari, di disegni per merletti e ricami, ideati dai maggiori incisori e tipografi dell’epoca.
Il progetto sul merletto si è basato su un’approfondita ricerca delle fonti storiche e delle testimonianze odierne. Fondamentale per la realizzazione dello spettacolo, che porta la firma del regista Massimo Navone – già Direttore per oltre un decennio della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, protagonista delle scene dalla metà degli anni Ottanta, oltre che autore teatrale e televisivo - è stato l’apporto delle merlettaie che hanno rivelato nelle diverse interviste i segreti di questo straordinario mestiere, oltre al supporto scientifico di esperte del settore come Doretta Davanzo Poli e Maria Teresa Sega.
Nello spettacolo le due protagoniste danno voce a tre merlettaie di epoche diverse, attraverso canzoni e parole: Costanza vive nella prima metà del XV secolo, epoca in cui il merletto si connota come passatempo delle donne dell’aristocrazia veneziana e si diffonde anche nei conventi, dove si sfrutta la manodopera; Virginia vive invece nel XVII secolo e fa parte di quel manipolo di specialiste che il Re Sole chiamò in Francia per insegnare, alle ricamatrici di Alancon i segreti dei punti veneziani; infine Rosalba si colloca all’inizio del XX secolo ed è una delle protagoniste dei primi scioperi, facendosi portavoce di tutte quelle donne costrette a lavorare a cottimo e in condizioni di sfruttamento. La musicista Rachele Colombo ha scritto ed elaborato canti ispirati alla tradizione veneziana e alla musicalità popolare, creando melodie e canzoni originali. In scena l’attrice Chiarastella Seravalle cuce e ordisce le trame sottili e delicate, ma di grande forza e passione, delle vicende di queste donne straordinarie, le cui storie ed esistenze sono spesso passate sotto traccia.
La regia di Massimo Navone sintetizza ed assembla materiali molto ricchi ed eterogenei, per restituire al pubblico l’essenza di un lavoro appassionato, pieno di vita e umanità. Massimiliano Ciammaichella, professore all’Università Iuav di Venezia, ha curato il cospicuo corredo delle video-proiezioni che accompagnano le protagoniste in scena. In particolar modo si è concentrato sulla costruzione di un immaginario in video e morphing, coordinando anche il lavoro di montaggio video delle interviste fatte alle merlettaie di Burano e riprodotte da Ivo Pisanti. I costumi, ideati e realizzati grazie alla consulenza artistica di Carlos Tieppo, fondono le linee basiche del contemporaneo con alcuni elementi ed accessori d’epoca, riecheggiando le pratiche vestimentarie dei diversi periodi storici convolti nello spettacolo.
Secoli di tradizioni fortemente legate alla vita politica-sociale e all’architettura di Venezia hanno reso l’isola di Burano famosa in tutto il mondo grazie proprio all’antica arte del merletto, un bene culturale che richiede oggi la massima attenzione per la sua conservazione e salvaguardia e per garantirne la trasmissione alle nuove generazioni. Proprio per favorire questa tutela è nata una rete di città italiane, tra cui Venezia, impegnate nel Progetto di Candidatura del Merletto Italiano a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO (con Venezia: Bologna, Bolsena, Forlì, Gorizia, Latronico, Meldola, Rapallo, Orvieto, Chiavari, Cantù, Chioggia, L’Aquila, Santa, Margherita Ligure, Sansepolcro e Varallo Sesia). L’Associazione Arte-Mide collabora al progetto di Candidatura proprio attraverso questa proposta spettacolar-musicale, “Punto Burano. Donne sul filo del merletto”.
REGIA Massimo Navone
VIDEO PROIEZIONI Massimiliano Ciammaichella
ATTRICE Chiarastella Seravalle
MUSICISTA Rachele Colombo
direzione artistica e ricerca: Chiarastella Seravalle
ideazione e produzione: Arte-Mide Teatro
drammaturgia: Arte-Mide, Massimo Navone
ricerca, musica e testi originali: Rachele Colombo
video: Massimiliano Ciammaichella, Ivo Pisanti
consulenza artistica per i costumi: Carlos Tieppo
consulenza storica: Doretta Davanzo Poli, Maria Teresa Sega
responsabili di produzione: Carlotta Penso, Enrica Cavalli, Alice Bettiolo
organizzazione: Antonella Ligios, Clotilde Ballini, Giorgia Riconda
Spettacolo a supporto della candidatura del merletto come patrimonio UNESCO. Con la partecipazione straordinaria di Emma Vidal e delle merlettaie
(c) copyright 2014/2024 eventiesagre.it