Orchi_dee presenta
Rez
Sperimentazione in scena
Un progetto di
Eleonora Gusmano e Alessandro Romano
Ar.Ma teatro di Roma
via Ruggero di Lauria 22
dal 3 al 5 marzo 2023
Tornano in scena all'Ar.Ma Teatro di Roma Eleonora Gusmano e Alessandro Romano con il loro terzo lavoro, “Rez”, dal 3 al 5 marzo 2023.
“Rez” è un concerto poetico ispirato ad “Altri Libertini” dello scrittore, saggista e drammaturgo Pier Vittorio Tondelli.
Improvvisazioni di genere elettronico che si amalgamo al testo, rimandando delle suggestioni attraverso microfoni e musica, elementi essenziali della drammaturgia.
Un linguaggio ibrido che da sempre il duo artistico adotta nelle sue performance. L’interazione, infatti, unisce gli strumenti che sul palco divengono anch’essi attori, l’uso eterogeneo della vocalità e la manipolazione sonora dal vivo. Un insieme che accompagna la platea in un viaggio sensoriale e immersivo. “Rez”, in dialetto reggiano Reggio Emilia, è inteso come luogo archetipo e fermo nel tempo, rimasto immobile agli anni ottanta. In tale contesto si muovono i personaggi delle storie che vengono raccontate. Sbandati, eccessivi e voraci, ciò che li accomuna è un incidente automobilistico appena accaduto. Atmosfere e luoghi vengono così rievocati in scena dove si rappresenta l’incidente e il set elettronico dal vivo, in tempo reale, narra lo svolgersi degli eventi. La città quindi è intesa come un incrocio di strade di vite percorse, traiettorie in cui i personaggi apolidi si incontrano, richiamati dai performer come spettri alla ricerca di un dialogo tra generazioni. Gli attori sono dunque capaci di entrare e uscire dalla mimesi per indagare distanza ed empatia con la generazione che ha raccolto esperienze esasperate, nel tentativo di universalizzare l’aspirazione giovanile dello spingersi oltre le consuetudini, le convenzioni sessuali, la famiglia tradizionale, e al limite con l’autodistruzione.
Roma, 17 Febbraio 2023: L’incontro artistico tra Eleonora Gusmano, attrice, regista e performer, e Alessandro Romano, musicista eclettico e sound engineer, genera Orchi_dee. Il collettivo nasce nel 2017 e debutta con l’“Ora blu”, un ibrido performativo in cui la parola viene deformata, scomposta e sublimata, superando il legame indissolubile tra significato della parola stessa e la dimensione sonora. Inoltre, fondendosi e confrontandosi con la manipolazione degli effetti elettronici eseguiti dal vivo. Il duo partecipa a Festival e Rassegne teatrali e la drammaturgia de l’“Ora blu” si classifica al secondo posto del Premio Nazionale InPlatea. “Secondo Natura” è il secondo progetto del gruppo Orchi_dee. Esso parte dall’indagine sul territorio sviluppata insieme agli abitanti di Callianetto e Castell’Alfero in provincia di Asti. Lo spettacolo ha debuttato nel 2020 a Castell’Alfero, per replicare a Monopoli a Gennaio 2022 alla rassegna Visioni d’insieme.
Rez
liberamente ispirato ad “Altri Libertini” di Pier Vittorio Tondelli
Regia Eleonora Gusmano
con Eleonora Gusmano e Alessandro Romano
Live electronics e sound engineer Alessandro Romano
Adattamento Orchi_dee
Foto di scena Giovanna Onofri
Progetto grafico Ania Rizzi Bogdan
Produzione Orchi_dee
Ar.Ma teatro
Via Ruggero di Lauria, 22 – Roma
dal 3 al 5 Marzo 2023 | h 21.00 | domenica h 18.00
Info e prenotazioni: 06.51964061 - 333.9329662
e-mail: infoarmateatro@gmail.com - orchidee.produzioni@gmail.com
Biglietto 12€
Note di regia
“È questo che la morte di Andrea mi mette davanti, spietatamente: il lato negativo di una cultura e di una generazione che non ha mai, realmente, creduto a niente, se non nella propria dannazione.
C’era qualcosa che non andava allora, ed era il mito dell’autodistruzione.
Qualcuno ne è saltato fuori, qualcun altro no e ha pagato carissimo.”
Rez, in dialetto reggiano Reggio Emilia, diventa per noi luogo archetipico fermo nel tempo, ai primi anni ottanta, in cui far muovere i personaggi sbandati, eccessivi e voraci delle storie che raccontiamo.
La cornice che le unisce è un incidente automobilistico appena avvenuto: vetri, sedili di una macchina e un corpo sbalzato fuori.
Rez non è più una città ma incrocio di strade di vite percorse, traiettorie in cui si incontrano i personaggi apolidi e sospesi rievocati dai performer, come spettri nella ricerca di un dialogo tra generazioni. Crash è scritto sulla maglietta di uno dei due, in caratteri fumettistici, quasi pazienteschi: i nostri personaggi hanno fatto Crash. Crash come la velocità senza controllo della ronzinante cinquecento con cui viaggiavano e di cui restano solo alcuni relitti in scena. Crash come i bicchieri che si sono scontrati troppe volte per l’ennesimo brindisi al Posto Ristoro della stazione. Crash come gli ideali rivoluzionari di una generazione che si scontrano col riflusso post ideologico e l’abisso dell’eroina. Crash come quattro giovani donne che se ne fregano della loro reputazione e si rincorrono strepitando in bicicletta in una Rez addormentata. Crash come le scritte sovrapposte su un tavolaccio per lasciare il segno. Crash quando a ventuno anni hai già fatto, vissuto tutto. Crash come il suono dell'energia vitale, bruciante, incapace di spegnersi del tutto nonostante il peso degli “scazzi e degli svacchi”. Crash come l’odore del mare del Nord, dell’Oceano che arriva su e ci porta all’Avventura!
Questo accomuna le storie contenute in “Altri Libertini” di Pier Vittorio Tondelli a cui ci siamo
ispirati e il dolorante commiato per la prematura ed improvvisa scomparsa dell'artista Andrea
Pazienza, occasione per lo scrittore per guardare indietro e constatare che “c'è quasi nausea per quegli anni sbandati e quel passato che vorremmo anche noi rigettare in quel pomeriggio vuoto di febbraio”.
La messa in scena dello spettacolo prevede un utilizzo intensivo dei microfoni e della musica che, come da tradizione Orchi_dee, diventa essa stessa drammaturgia.
Gli strumenti elettronici sono a vista e l’uso eterogeneo della vocalità e la manipolazione sonora live interagiscono radicalmente in un linguaggio ibrido creando luoghi e atmosfere, accompagnando lo spettatore in un viaggio sensoriale profondo ed immersivo. Il palco è abitato sia dalla ricostruzione dell’incidente che i performer, come protagonisti di un fumetto Frigidairiano, rievocano, sia dal live set elettronico con il quale si commenta in tempo reale lo svolgersi degli eventi. I personaggi sono “citati” dagli attori che entrano ed escono dalla mimesi per indagare la distanza e l’empatia con quella generazione che ha raccolto esperienze esasperate, nel tentativo di universalizzare l’aspirazione giovanile dello spingersi oltre le consuetudini, le convenzioni sessuali, la famiglia tradizionale, e al limite con l’autodistruzione.
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