Venerdì 11, Sabato 12 e Domenica 13 Novembre 2016 - Ore 21
Goldenart Production
AMBRA ANGIOLINI
FRANCESCO SCIANNA
Tradimenti
di Harold Pinter – traduzione di Alessandra Serra
e con Francesco Biscione
musiche originali di Luca D’Alberto
regia di Michele Placido
Nuovo appuntamento con la grande Prosa del Teatro Masini di Faenza. Da venerdì 11 a domenica 13 novembre alle ore 21, il palcoscenico manfredo ospiterà Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione, protagonisti di Tradimenti di Harold Pinter con la regia di Michele Placido.
Gli interpreti dello spettacolo saranno inoltre protagonisti dell’Incontro con gli Artisti che si terrà sabato 12 novembre alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Masini (l’ingresso all’incontro è gratuito).
La storia si dipana a ritroso, dal 1977 al 1968.
Emma, manager in una galleria d’arte, e Jerry, scrittore e agente letterario, si rivedono due anni dopo la fine della loro relazione. Sono stati amanti per cinque anni, distraendosi dai rispettivi matrimoni in un appartamento preso in affitto, finché Robert, marito di Emma e testimone di nozze di Jerry, costrinse la moglie ad ammettere il tradimento, dopo aver sospettato a lungo sulla relazione tra i due.
L’apparente banalità del ménage tra marito, moglie e amante si dissolve nel protrarsi della narrazione all’indietro. Mentre lo spettatore scopre nuovi dettagli, si delinea il carattere quasi esistenziale della condizione di tradito e traditore. L’inganno che copre la stanchezza di questi matrimoni, divenuti asfittici, diventa il passepartout per un’apparente libertà che, tuttavia, non va al di là della distrazione pura e semplice: i rapporti falliti restano, assieme ad una profonda stanchezza e all’impossibilità di fidarsi di chi si ha vicino.
Il testo Tradimenti nasce da uno spunto autobiografico: Pinter, sposato con l’attrice Vivien Marchant, visse una relazione lunga sette anni con la presentatrice televisiva Joan Bakewell.
Scritta nel 1978 e ambientata tra Londra e Venezia, questa è una delle commedie più famose dello scrittore premio Nobel 2005 per la letteratura, già portata sul grande schermo nel 1983, diretta da David Hugh Jones con Jeremy Irons, Ben Kingsley e Patricia Hodge.
Note di Regia
Leggendo la commedia di Pinter, che va a ritroso dal 1977 al 1968, con i miei attori Angiolini, Scianna e Biscione, abbiamo fatto un gioco, cioè leggerla dall’ultima scena, che si svolge appunto nel 1968, per poi procedere fino al 1977. È chiaro che Pinter si diverte a spiazzare il lettore/spettatore con il gioco a ritroso, partendo da un dialogo che segna la fine del sentimento che coinvolge i tre protagonisti e che si svolge in un bar nell’anno 1977. Scena che, appunto, segna l’inizio della commedia e che prosegue andando indietro negli anni fino alla bellissima descrizione della festa in pieno stile sessantottino, con alcool e droghe leggere, ambientata a casa di Robert ed Emma, in cui Jerry tenta di sedurre la moglie dell’amico Robert.
La riflessione che ho raccontato ai miei attori è che il Sessantotto cambiò e rivoluzionò il comportamento di un’intera generazione di giovani, come giovani sono appunto i tre protagonisti della festicciola che segna l’inizio di un tacito ménage a trois. Ora, essendo stato personalmente coinvolto in quegli anni sessantottini (avevo 22-23 anni) sia da un punto di vista politico che sentimentale, mi sono confessato e rivelato agli attori della compagnia, raccontando il mio Sessantotto e come la commedia di Pinter mi abbia toccato anche da un punto di vista autobiografico. Ho raccontato di una personale parabola sentimentale e politica e di come quegli amori di gruppo, la libertà sessuale, le prime trasgressioni i furori rivoluzionari siano stati poi, negli anni a venire, traditi e a volte falliti miseramente. La storia di quegli anni parla, e non solo per me, di amori finiti, ma soprattutto di tradimenti politici, ideologici e sociali. Ecco, sì, forse questo testo si può leggere non solo come la fine di una storia d’amore più o meno grande, ma anche come un totale fallimento di un’utopia rivoluzionaria che voleva migliorare e cambiare il pensiero occidentale. E, proprio come nel testo di Pinter, anch’io, che facevo parte di quella generazione, mi ritrovo oggi di nuovo punto e accapo. (Michele Placido)
Biglietti: da 12 a 25 € + ddp. Prevendite venerdì 11 e sabato 12 novembre dalle ore 10 alle ore 13 presso la Biglietteria del Teatro Masini.
Nelle sere di spettacolo la Biglietteria aprirà alle ore 20.
Prenotazioni tel. (0546/21306) tutti i giorni feriali dalle ore 10 alle ore 13.
Prevendite online su vivaticket.it.
Info: 0546/21306 - www.accademiaperduta.it
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