La manifestazione I Giorni della Memoria si aprirà a Cagliari nello spazio Hermaea il 25 e 26 gennaio ore 10,30 e al Teatro Intrepidi Monelli l’ 1 e il 2 febbraio 10,30. I giovani spettatori delle scuole medie e superiori, saranno protagonisti di incontri e dibattiti con artisti e registi, in sinergia con gli insegnanti e assisteranno allo spettacolo “L’Ultima Risata”, nuova produzione di Abaco Teatro. La manifestazione prevede mostre, video originali degli anni che vanno dal 1922 al 1944 e vedono le performance dei vari artisti ebrei: attori, musicisti, comici, danzatori, acrobati, risultato di una ricerca della regista e di Tonio Cireddu, curatore del montaggio video e del sonoro originale. Saranno proposte anche le coinvolgenti danze e musiche tradizionali yiddish sia in video e contemporaneamente dal vivo. Di grande effetto la carrellata di foto dei grandi attori ebrei che ieri e oggi, soprattutto nel cinema, godono di grande fama nella platea mondiale.
Lo spettacolo, “L’Ultima Risata”con la regia di Rosalba Piras, reduce da un tour per tutta la regione, vedrà in scena Tiziano Polese e la Piras nei panni degli attori ebrei Max Ehrlich e Camilla Spira, famosissimi negli anni dal 1920 al 1944, e racconta le loro sorti e quelle di altri famosi comici ebrei ai quali si deve negli anni ‘30 la grandezza leggendaria del cabaret e dello spettacolo leggero mitteleuropeo, in particolare di quello berlinese. In gran parte ebrei, come ebreo era il colore del loro umorismo, la sorte di questi artisti è segnata dall’avvento di Hitler al potere. Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, le loro performance si replicano in condizioni sempre più dure. L’evocazione del repertorio storico è fatto di canzoni e balli yiddish, dal cabaret tedesco ricco di ballate, sketch degli anni ’30-’40 che i protagonisti interpretano cantando anche in lingua francese, tedesca e yiddish. Gli avvenimenti storici, la loro passione per il teatro, le loro testimonianze, il loro tormentato vissuto, sono scanditi dallo scambio di lettere che intercorreva fra i due artisti. I comici cabarettisti ebrei sono passati così dai palcoscenici di tutta Europa ai campi di concentramento di Westerbork, Theresienstadt e infine Auschwitz.
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