SABATO 25 ORE 21,00 e DOMENICA 26 marzo ORE 18,00 al
TEATRO AGLI ARCHI
in via Carella, 56
la giornalista Giuliana Sgrena
presenterà il suo nuovo libro " Dio odia le donne" edito da Il Saggiatore,
nel quale riesce a rintracciare il ruolo giocato dalle tre principali religioni monoteiste (cristianesimo, ebraismo, islam) nel sistema di oppressione delle donne così radicato nelle diverse culture del mondo.
READING di STEFANIA MULE'
interverrà la giornalista GRAZIELLA PROTO
Ospitate al teatro due mostre:
Bakur | immagini di un popolo resistente
Mostra fotografica di Grazia Bucca
'Il mito rupestre tra cielo e terra' |
Mostra di Sculture in pietra di modica di Salvatore Valenti
INFO E PRENOTAZIONI AL 3495615929
potrete acquistare il libro DIO ODIA LE DONNE in teatro
Ingresso con tesseramento all'associazione culturale immaginARTE € 4,00
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Saranno presenti anche i dolci BUONASPINA e Marcello Patricola, come avviene ormai da inizio stagione al Teatro Agli Archi, ci parlerà di questa bella e ghiotta attività portata avanti da ex detenuti
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DIO ODIA LE DONNE
"Quando si tratta di discriminare la donna, le principali religioni monoteiste sono tutte d’accordo. Ogni donna sarà etichettata come figlia di Maria o figlia di Eva: la donna è l’origine del peccato, la tentatrice che seduce e porta alla perdizione. E allora la religione, alibi del patriarcato, serve per opprimere e sconfiggere, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio; e allora serve un dio maschio, un figlio di dio maschio, un profeta maschio, sacerdoti maschi. Norme, tradizioni e costumi hanno l’unico scopo di perpetuare il controllo sociale sulla donna, spesso grazie alla sua pia connivenza, ancora più spesso attraverso l’assuefazione alla violenza.
Giuliana Sgrena svela e denuncia tutte le forme di questo odio nei confronti delle donne. Da fenomeni estremi come l’infibulazione «faraonica» e lo stupro di guerra, che se ripetuto per dieci volte fa sì che la donna sia finalmente convertita, a tragedie dolorosamente quotidiane come il femminicidio, versione contemporanea ma non meno cruenta del delitto d’onore, con cui il maschio rivendica il possesso della moglie, figlia, sorella, il diritto di deciderne la vita o la morte. Ma esistono anche prevaricazioni più sottili e subdole, come l’ideale di purezza e verginità, che condiziona le donne nelle scelte di vita, nel ruolo sociale, perfino nell’abbigliamento.
Giuliana Sgrena manda in frantumi le consuetudini e risale alla radice stessa della sottomissione femminile, mostrando quanto ancora oggi la legge della religione riproduca la subalternità della donna al «primo sesso». Dio odia le donne è un libro che ferisce. Dopo averlo letto, nessuno potrà più avere dubbi: il Dio degli uomini ha sempre odiato le donne, e il suo odio non accenna a diminuire."
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Bakur | immagini di un popolo resistente
Mostra fotografica di Grazia Bucca
"Bakur, o Kurdistan del Nord, è la zona che comunemente si fa coincidere con la Turchia sud meridionale. Regione popolata a maggioranza da etnia curda, trova nella città di Diyarbakir la sua capitale morale.
Attualmente nel Bakur, si sta combattendo una vera e propria guerra. Centri urbani come Cizre, Sirnak, Silopi, Diyarbakir e Nusaybin sono stati posti sotto coprifuoco ed i civili, colpiti da sistematiche violazioni dei diritti umani, da violenze e da massacri perpetrati dalle forze armate turche, nel silenzio generale della comunità internazionale.
Le immagini della mostra, ritraggono la popolazione della provincia di Diyarbakir, tra ottobre 2015 ed gennaio 2016, periodo durante il quale venivano svolte nuove elezioni (le precedenti di giugno erano state invalidate) e la repressione del governo turco assumeva una rinnovata recrudescenza nei confronti dei civili curdi"
Grazia Bucca, fotoreporter, redattrice della newsletter ArcireportSicilia. Giornalista pubblicista, collabora con Arci Nazionale, Arci Sicilia e l’agenzia Studio Camera di Palermo. Dal 1994 al 2003 ha partecipato alla Carovana Antimafia promossa da Arci Sicilia, curandone la documentazione fotografica e nel 2012 ha fatto parte dell'equipaggio di Boats4people, il "viaggio al contrario" dall'Italia alla Tunisia, sulle rotte dei migranti, realizzando il reportage fotografico. Vive e lavora a Palermo.
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'Il mito rupestre tra cielo e terra' |
Mostra di Sculture in pietra di modica di Salvatore Valenti
Il MITO come potenza evocativa, quasi primitiva, delle immagini scolpite.
PIETRE lavorate su quattro lati la cui essenza è racchiusa in quel binomio cielo/terra che fa da filo conduttore alle opere.
Il CIELO ovvero emozioni e ricordi personalissimi che prendono forma nei visi fantastici e talvolta sofferenti.
Richiami a valori universali d all'impegno sociale epolitico.
Quasi un'aspirazione, un grido di LIBERTÀ. Anche da ipocrisie e convenzioni.
Immagini di vita campestre.
Il sole, il mare. il forte richiamo alla propria TERRA. Ed infine l'utilizzo di materiali naturali come la pietra modicana.
Bianca. Lucente. Pura.
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