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Dicembre 2024
eventiesagre.it
Dicembre 2024
Numero Evento: 21174462
Teatro Teatro
Destini Incrociati Un Teatro In Movimento
9^ Rassegna Nazionale Di Teatro In Carcere
Date:
Dal: 23/11/2022
Al: 25/11/2022
Dove:
Logo Comune
Veneto - Italia
Contatti
Fonte
Elena Lamberti
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento
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Destini Incrociati Un Teatro In Movimento

9^ Rassegna Nazionale Di Teatro In Carcere

Da Mercoledì 23 a Venerdì 25 Novembre 2022 -
Venezia (VE)

Destini Incrociati Un Teatro In Movimento - Venezia

 

Rassegna nazionale di Teatro Carcere
"DESTINI INCROCIATI"
Edizione IX

Venezia – Università Ca’ Foscari
23 – 25  novembre 2022

Nell’ambito di Destini incrociati – Progetto Nazionale di Teatro in Carcere
a cura di Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere (C.N.T.i.C.) e Teatro Universitario Aenigma
in collaborazione con l’International Network Theatre in Prison (I.N.T.i.P.)
e l’Università Ca’ Foscari di Venezia

con il Patrocinio di
Ministero della Giustizia

e le collaborazioni di
Università degli Studi Roma Tre
Balamòs Teatro
Associazione Nazionale Critici di Teatro (A.N.C.T.)
AGITA Teatro

incontri, conferenze, proiezioni video, performance, mostra fotografica sul teatro in carcere in Italia e nel mondo

Si terrà a Venezia, da mercoledì 23 a giovedì 25 novembre, Destini Incrociati, rassegna nazionale di teatro in carcere, con la direzione artistica di Ivana Conte, Grazia Isoardi, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà, Michalis Traitsis.

Giungendo alla sua nona edizione e alla luce del recente rinnovo del Protocollo d’Intesa triennale per la Promozione del Teatro in Carcere in accordo con il Ministero della Giustizia, nel 2022 la rassegna si conferma quale momento più alto di confronto tra le esperienze italiane di teatro in carcere ed apre operativamente le porte all’International Network Theatre in Prison con l’autorevole presenza della Direzione Generale dell’International Theatre Institute dell’Unesco” (Vito Minoia, Presidente del CNTiC e Coordinatore INTiP).

La IX edizione, che si svolgerà all’Università Ca’ Foscari, presenterà performance, frutto di laboratori produttivi realizzati con detenuti, una sezione dedicata alla proiezione di video, strumento indispensabile per documentare le esperienze di teatro in carcere, incontri, conferenze e una mostra fotografica. Un progetto in grado di restituire un ampio panorama delle nuove esperienze drammaturgiche sperimentate da registi e autori professionisti che, da anni, lavorano sul campo con detenute e detenuti, spesso direttamente coinvolti nel processo di scrittura e allestimento.

La rassegna si aprirà mercoledì 23, alle ore 10, presso l’Aula Magna Silvio Trentin a Ca’ Dolfin e parteciperanno rappresentanti del Ministero della Giustizia, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Fondazione di Venezia, Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere. A seguire, alle ore 11, la tavola rotonda “I linguaggi dell’arte come formazione e riscatto”, alla quale interverranno: Valentina Venturini, Gelsomina Rega, Salvatore Striano, Luminita Gheorghisor, Ornella Favero, Michele Sambin.

Il primo spettacolo “Voci e suoni da un’avventura leggendaria”, per la regia di Michalis Traitsis – Balamòs Teatro, si terrà alla Giudecca, nella Casa di Reclusione Femminile, alle ore 16.  Il regista, accompagnato dalle musiche dal vivo di Martina Monti, dirige le donne detenute della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca - Patrizia Armellin, Angelica Cormaci, Rita Eghomwanre, Michela Zenato - e gli alunni della scuola secondaria T. Tasso di Ferrara - Leonardo Fabbri, Laura Manti, Margherita Mollica, Biagio Noce, Giovanna Rinaldo, Elisa Santoro, Aicha Sylla, Elia Tufano – in uno spettacolo teatrale dal progetto “Sguardi Diversi” 2021 – 2022, promosso dal Comune di Ferrara, Assessorato alle Politiche per i Giovani, riallestito nell’ambito del progetto teatrale Passi Sospesi di Balamòs Teatro alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, promosso dalla Regione Veneto. Ulisse e i suoi compagni, dopo la lunghissima guerra di Troia, cercano di tornare in patria ma il viaggio di ritorno si rivela molto lungo e imprevedibile. Ad un certo punto approdano esausti e affamati all’isola dei Ciclopi, nella grotta di Polifemo, gigante con un occhio solo che, anziché dar loro ospitalità, li cattura e inizia a divorarli. Intrappolati cosi all’interno della grotta chiusa da un masso enorme rischiano di essere divorati tutti, finché a Ulisse viene l’idea per un piano di salvezza e di fuga. Il progetto teatrale Passi Sospesi alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca si intreccia con il progetto teatrale Sguardi Diversi di Balamòs Teatro alla scuola media Torquato Tasso di Ferrara, un’ottima opportunità di formazione attraverso le pratiche di laboratorio teatrale per le giovani generazioni. Lo spettacolo rappresenta una riflessione sul ruolo del teatro in carcere, per capire se e come la società possa contribuire al percorso rieducativo della pena attraverso la pratica teatrale. In questa circostanza la scuola e il carcere si incontrano attraverso il teatro in una straordinaria occasione di formazione. L’anima dello spettacolo proposto è il desiderio di stare insieme attraverso un fare insieme, adolescenti e donne detenute, nel tentativo di raccontare e raccontarsi per scoprire nuovi orizzonti

Alle ore  19.00, presso la sede della  Fondazione di Venezia si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica di Andrea Casari con un contributo video di Marco Valentini dal progetto Passi Sospesi di Balamòs Teatro negli Istituti Penitenziari di Venezia, Casa di Reclusione Femminile - Giudecca, Casa Circondariale Santa Maria Maggiore.

La prima giornata si concluderà, alle ore  20.30  nell’ Auditorium Santa Margherita con “I passeggeri”, uno spettacolo teatrale, diretto da Vito Alfarano che ne cura anche le coreografie con il coreografo under 35 Francesco Biasi, la collaborazione dei danzatori della compagnia AlphaZTL e la partecipazione dei detenuti della  Casa Circondariale di Brindisi. “I passeggeri” accolgono tutti nel loro vagone, l’importante è farsi trasportare dalla forza evocativa dei loro racconti. Raccontano l’attesa, il rapporto con il tempo, manifestano le loro fragilità e danzando si divertono, giocano con sè stessi e con il pubblico. Tra letture di passi scritti in cella, musiche coinvolgenti e coreografie di gruppo, i protagonisti liberano tutti, perché ognuno è prigioniero di qualcosa che si porta dentro e la condivisione è lo strumento per liberarsene. Un rito collettivo, in cui i detenuti sono mattatori veri di questo spettacolo emotivamente molto incisivo. I testi di Michele Caiulo, scritti durante la sua detenzione, scelti da Vito Alfarano e riadattati da Marcello Biscosi sono diventati la guida dello spettacolo. Il progetto gode del supporto del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Consiglio Regionale della Regione Puglia ed è realizzato in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale di Brindisi, Ministero della Giustizia.

Il secondo giorno della rassegna, giovedì 24, si aprirà alle ore 10 a Ca’ Dolfin, Aula Magna Silvio Trentin, con la tavola rotonda con dedica a Giuliano Scabia, Università, Teatro, Carcere e Diritti Civili.
La tavola rotonda, coordinata da Maria Ida Biggi, prevede gli interventi di Sara De Vido, Xeni Dimitriou,, Valentina Garavaglia, Giulia Innocenti Malini, Bruno Mellano, Vito Minoia, Alkistis Kontogianni, Moni Ovadia.

Alle ore 15.00 apertura della rassegna video e incontri con gli autori, sezione italiana, suddivisa in varie categorie. Nella sezione “Narrazioni”, che si occupa di esperienze, testimonianze, interviste video de LALUT (Casa Circondariale di Siena) , della compagnia siciliana Oltremura/Mosaico e di Fort Apache Cinema Teatro nel Carcere di Velletri (Roma). Nella sezione ”Collegamenti” - Il carcere multiforme dialoga con l’esterno – le testimonianze video di Compagnia Lyria (Brescia), Compagnia Petra (Potenza) e Sinenomine e  Cesp (Spoleto). Per la sezione “In Scena” - dal laboratorio allo spettacolo – i padovani Tam Teatro Musica, il Teatro dell'Argine di Bologna, Teatro Carcere Due Palazzi (Padova), Compagnia di Montorio (Verona), Balamòs (Venezia), Teatro Necessario (Genova), Teatro Popolare D'arte (Firenze), Stalker Teatro (Torino).

Concluderà la giornata, alle ore 20.30 presso l’Auditorium Santa Margherita, “Testimoni Oltre”, terzo studio performativo ispirato ai racconti di Primo Levi, elaborato dai detenuti della Compagnia “Lo spacco” della  Casa Circondariale di Pesaro e dagli studenti del Teatro Universitario Aenigma dell’Ateneo di Urbino Carlo Bo. Con la drammaturgia collettiva a cura di Romina Mascioli e la regia di Francesco Gigliotti Testimoni oltre presenta un gruppo di gente comune esposto al rischio devastante della guerra che, attraversando l’evanescenza dei propri ricordi, cerca di ritrovare, oltre i volti del tempo e delle loro storie, empatia e solidarietà, ma la strada è impervia, il valore simbolico dei gesti, delle parole e dei corpi che tentano di evocare “quei ricordi” sembra destinato a dissolversi nel naufragio spirituale degli uomini e delle cose. Alla fine rimangono lievi sussurri, echi lontani, rumori, come affidati al suono di una inarrivabile melodia. In scena Gabriella Di Caro, Vincenzo Frau, Chiara Merola, Alban Ramadani,  Bib Saka e il musicista Francesco Scaramuzzino.

Venerdì 25, alle ore 9,30, a Ca’ Dolfin, Aula Magna Silvio Trentin presentazione INTiP  - International Network Theatre in Prison partner dell’International Theatre Institute UNESCO con saluti di Tobias Biancone (Direttore Generale) e Chen Zhongwen (Vice Direttore Generale) dell’ International Theatre Institute Unesco

Premio Internazionale Gramsci per il teatro in carcere della Rivista Europea Catarsi-Teatri delle diversità Interventi di Jacqueline Roumeau Cresta (Santiago del Cile) e Claudio Collovà (Palermo, Premio Gramsci 2021).

Alle ore 11.15 proiezione di The Blue Inmates  film di Zeina Daccache (Beirut) e dialogo con l’autrice, coordinato da Fra Stefano Luca. Il film segue i detenuti della prigione di Roumieh (Libano) che hanno prodotto uno spettacolo teatrale sui loro compagni di reclusione affetti da disagio psichico. Il codice penale libanese, promulgato nel 1943, prevede che i “matti” o "posseduti" devono essere incarcerati fino a dimostrare di "essere guariti", tuttavia i malati di mente non sono mai curati e scontano praticamente l'ergastolo senza alcuna assistenza psicologica o medica. Nel pomeriggio, dalle ore 15.00 una sezione internazionale con altre proposte video e incontri con gli autori, tra i quali Holger Sylber (Germania), Rita Maria Bastos Wengorovius (Portogallo), Graziano Pellegrino (Spagna), Stathis Grapsas (Grecia), Jean Trounstine (Stati Uniti).

Concluderà la rassegna, alle ore  20.30, presso l’Auditorium Santa Margherita “Al limite”, spettacolo teatrale con la regia di Grazia Isoardi. Dieci uomini in carcere, dieci vite congelate, dieci storie che hanno oltrepassato il limite. LIMITE, una parola che contiene molti significati, dal limite del territorio geografico a quello della regola e della legge, dal limite emotivo a quello cognitivo. Quando una parola forte entra in carcere subito mette in movimento tanta energia che si traduce in pensieri, sguardi e azioni che esprimono la necessità profonda dei detenuti di raccontare e di raccontarsi. Il tema del LIMITE nasce all'interno del gruppo dei detenuti che partecipano al Laboratorio Teatrale tenuto da Graziano Pellegrino per l'Associazione Hestia di Las Palmas. Oggi, l’esperienza si è trasformata in uno spettacolo teatrale italo-spagnolo che vede la partecipazione di attori detenuti ed ex detenuti della Casa di Reclusione di Saluzzo (Cuneo) e dell’Istituto Penitenziario di Gran Canaria, un progetto che vede in dialogo due realtà detentive molto diverse per cultura e ordinamento penitenziario accomunate dal linguaggio dell’arte e dal desiderio di voler testimoniare la forza innovativa e rigenerativa che il teatro porta negli ambienti più emarginati e complessi. AL LIMITE è il frutto della collaborazione tra l’Associazione Hestia (Gran Canaria) e Voci Erranti (Italia) che da cinque anni si dedicano alla formazione teatrale delle persone recluse, degli operatori sociali e della cittadinanza. Il progetto ha il patrocinio della facoltà di Scienze dell’Educazione di Las Palmas. Lo spettacolo ha vinto il Primo Premio del Concorso Teatro in Carcere del Ministero degli Interni a Madrid nel 2020.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti per tutti gli appuntamenti tranne per l’incontro di mercoledì 23/11 alla Casa di Reclusione Femminine di Giudecca, che è a ingresso riservato.

Aula Magna Silvio Trentin, Cà Dolfin - Calle de la Saoneria, 3829, Venezia
Auditorium Santa Margherita - Dorsoduro, 3689, Campo Santa Margherit, Venezia
Casa di Reclusione Femminile di Giudecca - Giudecca, 712 - Isola Giudecca, Venezia
Fondazione di Venezia - Sestiere Dorsoduro, 3488/u, Venezia

Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere
Via Peschiera, 30 – 61030 Cartoceto (PU) www.teatrocarcere.it

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    Data ultimo aggiornamento pagina 2022-11-17 10:01:50
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