Carnevale Di Varallo
Edizione 2024
Da Sabato 06 Gennaio a Domenica 25 Febbraio 2024 -
Varallo (VC)
Carnevale di Varallo 2024.
Il Carnevale di Varallo è uno dei più importanti del Piemonte e ha una storia molto antica: nel 2005 la maschera Marcantonio Carlavèe ha compiuto 100 anni.
Cenni Storici e Manifestazioni
Il carnevale di Varallo è uno dei più importanti del Piemonte e ha una storia molto antica: nel 2005 è stato festeggiato il 100° anniversario dell’interpretazione della maschera, Marcantonio Carlavèe. Tuttavia, le radici storiche della manifestazione sono molto più remote: il primo documento che attesta l’esistenza dei festeggiamenti risale al 1595, quando alcuni frati del Sacro Monte di Varallo erano stati sorpresi in maschera per festeggiare il carnevale. Oggi il gruppo mascherato che impersona lo spirito del carnevale è composto da dodici persone: oltre ai due personaggi principali (re Marcantonio e la sua compagna Cecca), ci sono anche quattro guardie, quattro damigelle, il capo delle guardie, due dignitari e il Gran Ciambellano, ovvero il cerimoniere di corte.
La Paniccia è la manifestazione certamente più antica e più caratteristica del carnevale di Varallo, che sottolinea l’aspetto filantropico e caritativo che ha da sempre caratterizzato le iniziative. Si tratta di un ricco minestrone di riso e verdure preparato in piazza, cotto sul fuoco dentro enormi pentoloni, e poi distribuito alla popolazione il Martedì grasso, ovvero il giorno precedente l’inizio della Quaresima. Un tempo la Paniccia serviva per garantire un piatto caldo alle persone più povere della città e ai carcerati, infatti veniva preparato sulla piazza dove un tempo sorgevano le carceri mandamentali della Valsesia.
Il lunedì grasso, giorno precedente la preparazione della Paniccia a Varallo si festeggia la “Giornata della legna”: le maschere e moltissimi cittadini si recano in frazione Crevola, al di là del ponte sul fiume Sesia, per prendere la legna per cucinare la Paniccia. Pare che vi sia stata un’antichissima sentenza, probabilmente di qualche magistrato locale, che aveva attribuito ai varallesi una sorta di diritto feudale o signoresco sulla comunità di Crevola, che un tempo si “trovava in Francia”, in quanto il Sesia segnava il confine tra la Repubblica Cisalpina e la Francia (e si doveva pagare un pedaggio per transitare sul vecchio ponte).
Un altro evento molto antico è quella della “Veggia Pasquetta”, che si festeggia nel giorno dell’Epifania (6 gennaio) e dà origine al carnevale del nuovo anno con un grande rogo nel greto del Mastallone (il torrente che separa la parte antica di Varallo da quella nuova). Si tratta della declinazione di una manifestazione piuttosto diffusa in tutta la cerchia delle Alpi: questo periodo di inizio anno infatti veniva vissuto come un appuntamento di passaggio, una festa di sepoltura del passato e di augurio per l’avvenire. Dalla metà dell’800 la Pasquetta viene considerata come la madre di Marcantonio, quindi generatrice ogni anno del nuovo carnevale. Viene accusata di “facili costumi” e quindi condannata a morte, con il rogo del suo fantoccio attorniato da giudici e boia.
Risale invece all’inizio del ‘900 l’introduzione della Cecca, ovvero la regina del carnevale e compagna di Marcantonio. La maschera femminile (che fino al 1948 era impersonata da un uomo travestito) viene cambiata ogni anno – come tutte le maschere femminili del gruppo – e la sua identità rimane segreta fino alla presentazione. Il “Ballo della Cecca” è una delle manifestazioni più sentite dalla popolazione, che attende impaziente di conoscere la nuova regina del carnevale, interpretata da una delle ragazze più belle della città.
Un’altra manifestazione che sottolinea l’aspetto caritativo del carnevale è la “Giobbiaccia”. Dal 1866 a Varallo il giovedì grasso dell’ultima settimana di carnevale è il “giorno della Giobbiaccia” (dalla voce dialettale: “giobbia grass”). Questo giorno è destinato alla beneficenza che si effettua con la vendita di una canzone dialettale composta appositamente ogni anno: la “cansun d’la Giobbiaccia”. L’usanza prese il via nella seconda metà del 1800. Gli anni dal 1861 al 1870 furono catastrofici per la Valsesia: inverni rigidi, neve, gelo, epidemie, disgrazie. Nell’inverno 1865-66 divampò un tremendo incendio in un paese vicino e portando sul lastrico una ventina di famiglie. Su questo sfondo cominciò la tradizione del giovedì grasso, quando una schiera di giovani e studenti varallesi approfittando delle feste carnevalesche iniziarono a raccogliere offerte per gli incendiati, distribuendo una canzone dialettale composta per l’occasione.
Programma 2024:
Sabato 06 Gennaio: Veggia Pasquetta
Sabato 13 Gennaio: Gran Ball d'la Cecca
Domenica 14 Gennaio: Consegna delle Chiavi
Domenica 21 Gennaio: Carnevalàa 'nt'la Stràa
Venerdì 26 e Sabato 27 Gennaio: Sottoscrizione Pro-Paniccia
Sabato 27 Gennaio: Serata Culturale
Domenica 28 Gennaio: Coriandoli d'Argento
Sabato 03 Febbraio: Cena d'la Pignatta
Giovedì 08 Febbraio: Giurnàa d'la Giobbiaccia
Domenica 11 Febbraio: Ballo dei Bambini
Lunedì 12 Febbraio: Giurnàa d'la Leugna Ball d'la Lum
Martedì 13 Febbraio: Paniccia
Mercoledì 14 Febbraio: Processo a Marcantonio e Rogo
Sabato 17 Febbraio: Replica Processo a Marcantonio
Domenica 25 Febbraio: Replica Benefica