Latte Art. Crash Course
con Pietro Vannelli, Campione Italiano di Latte Art 2015
Da Martedì 19 a Mercoledì 20 Aprile 2016 -
Caffè River Training Center - Via Martiri di Civitella, 3 - Arezzo (AR)
Latte Art / crash course con Pietro Vannelli, Campione Italiano di Latte Art 2015
19 e 20 Aprile 2016 Caffè River Training Centre Via Martiri di Civitella, 3 - Arezzo (AR)
AREZZO - Aperte le iscrizioni a Latte Art / crash course #11 con Pietro Vannelli, Campione Italiano di Latte Art 2015. Il corso si terrà presso il Caffè River Training Centre di Arezzo il 19 e 20 aprile 2016. Ogni corso avrà la durata di 4 ore (uno al mattino ed uno nel pomeriggio), per un massimo di 8 partecipanti a corso. Pietro Vannelli ha risposto a qualche domanda in esclusiva per Caffè River.
Scopriamo insieme chi è questo giovanissimo Campione! Ciao Pietro, raccontaci come hai iniziato la tua precoce carriera di barista. Sono cresciuto vedendo mio fratello Giacomo appassionarsi al mondo del caffè, e benché ne fossi molto affascinato ed incuriosito non trovavo il giusto stimolo per diventare barista e apprezzare a pieno questo fantastico lavoro, fino a che non m'iscrissi alle selezioni per il Campionato Italiano Latte Art. Così iniziai a lavorare con mio fratello sulla Latte Art e tutte le altre discipline. Quello che sono oggi in gran parte è merito suo. Come è stato partecipare alle prime gare, emozionante? Io adoro fare le gare, le ho sempre vissute molto bene, sia durante l'allenamento che la competizione in sé. La prima gara è stata molto emozionante, l'unica gara della quale non ricordo quasi nulla se non qualche particolare, ma è stata un'emozione piacevole, una carica di tensione positiva. È stato difficile e faticoso prepararti al campionato mondiale? Quanto tempo hai impiegato e come si è svolto il tuo training? Sicuramente è stato molto faticoso e delle volte anche difficile ma come ho già detto la fatica e la difficoltà degli allenamenti riesco a gestirle piuttosto bene. Il mio training è iniziato il giorno dopo la fine del campionato italiano ed è durato fino a che non sono partito per i mondiali, inizialmente ho dovuto trovare nuovi disegni per la mia gara, svilupparli e praticarli per riuscire a riprodurli sempre uguali, mi allenavo tutti i giorni negli ultimi 3 mesi prima della gara, circa 6/7 ore al giorno. L'allenamento più importante però era quello psicologico, la capacità di rimanere concentrati e rilassati in gara. L'orecchino del mondiale era azzurro per l'Italia o per intonarsi col colore delle tazze? E' un tuo portafortuna? :-) In realtà nessuna delle tre, indipendentemente dal mondiale portavo quell'orecchino tutto il giorno, sia lavorando al pubblico sia per allenarmi che per andare a scuola, non lo tolsi perché rappresentava in parte quella gioia nel fare le gare, la voglia di apparire per quello che ero e non dover essere il più professionale possibile, volevo trasmettere professionalità e trasparenza per mostrare che oltre ad essere un latte artist professionista ero anche un ragazzo di 18 anni. Sfortunatamente ho rotto l'orecchino qualche mese fa, e oggi non ne porto nessun altro.
L'amore per la Latte Art è qualcosa di innato oppure ti sei ispirato a qualcuno? È stato un amore piacevolmente scoperto nel tempo, come intuibile la persona che più mi ha ispirato è stato mio fratello Giacomo, oggi continuo ad ispirarmi a tutti quelli che fanno latte art con passione ed umiltà.
Che emozioni si provano a vincere il Campionato Italiano di Latte Art? Il campionato italiano è ricco di emozioni uniche e vincere ti gratifica di tutto il lavoro fatto, la fatica e il tempo dedicatogli e allo stesso tempo ti carica mentalmente per affrontare un mondiale. Sono momenti che ricorderò sempre che mi hanno regalato tanta gioia.
Quali sono le tue aspettative per il futuro e i tuoi sogni? Per il futuro progetto di continuare con la latte art e caffetteria, mi piacerebbe insegnare e viaggiare per il mondo ma allo stesso tempo avere un lavoro che mi permetta di avere tempo per la mia famiglia.
Quando sei a casa cosa bevi per colazione? Sei un amante del caffè oppure ti prepari un buon cappuccino? Difficilmente bevo un cappuccino per colazione, solitamente bevo un espresso o un drip.
Qual è il metodo di estrazione del caffè che personalmente, a tuo gusto, preferisci? Personalmente preferisco un V60 o uncold brew.
Cosa consiglieresti ai futuri partecipanti del corso di Latte Art di Caffè River che ti conosceranno e che avranno voglia di diventare bravi come te? Il mio consiglio per chi parteciperà al corso è di non fermarsi mai, mi spiego meglio: chi ha la passione per la latte art deve continuare il percorso che inizieremo al corso, quello che posso fare io in un giorno di corso è dare l'opportunità di iniziare a fare latte art con i giusti movimenti, spiegando come "controllare" la figura che andranno a creare, vi darò la spinta verso la strada migliore e più facile per diventare degli ottimi latte artist, il resto è nelle vostre mani. Non ci vogliono 10 anni per diventare molto bravi, ci vuole solo pratica, costanza, passione e una solida base, io posso darvi quella.
Cosa ne pensi della Latte Art in Italia? I baristi italiani credi possano impegnarsi di più oppure trovi che la qualità sia alta? Secondo il mio modesto parere il livello in Italia è alto, e non solo dal punto di vista tecnico ma anche e soprattutto per quanto riguarda la creatività e le magiche figure che riusciamo a creare.