Corso Di Pittura Sull'acqua

Con Il Maestro Dario Cadeddu

Domenica 03 Giugno 2018 - dalle ore 09:30 alle ore 17:30
Crowne Plaza Hotel Venice East - Viale Della Resistenza 18 - Quarto D'altino (VE)

La nostra tela è uno specchio d'acqua, la nostra matita un filo di ferro.

Dopo il successo di Roma e Trento proponiamo, a due passi da VENEZIA (Crowne Plaza Hotel Venice East,

Viale della Resistenza 18 a Quarto D’Altino), un corso di pittura davvero unico e aperto a tutti. Artisti o semplici curiosi vogliosi di imparare.

Dipingere sull'acqua è molto semplice e rilassante, chiunque può riuscire a realizzare lavori unici e portarli via (i dipinti dall'acqua si fissano sulla carta!).

Il costo è di soli 125€ (acconto 60€).

L'insegnante del corso, Dario Cadeddu, è un formatore e artista professionista.

Il programma

- 9,30 registrazione dei partecipanti. - 10:00 - 13:00 I sessione di lavoro (fondamenti teorici, marmorizzazione sull'acqua, metodo spagnolo). - 13:00 - 14:00 Pausa pranzo. - 14:00 - 16:30 II sessione di lavoro (semplici e complessi disegni sull'acqua). - 16:30 - 17:30 pulizia dei materiali e saluti. I partecipanti dovranno portare in sala una teglia da forno 30x40 cm o 35x45 cm (a scelta).

Ecco un link utile all'acquisto: https://www.pentoleprofessionali.it/teglia-rettangolare-in-alluminio-52196

Vanno bene tutte le teglie basse (3 o 4 cm) purché con i bordi ad angolo retto (taglienti) o leggermente svasati. La teglia NON deve perdere acqua dagli angoli (se piegati).

Non è richiesto saper disegnare o dipingere.

Il corso è pensato per tutti; apprezzato da insegnanti della scuola primaria e secondaria, educatori ed artisti.

Info e Prenotazioni con messaggio privato. SMS o WhatsApp al 347 6585151

www.pitturasullacqua.com/

Un’arte nata tremila anni fa e protrattasi fino al declino dell’Impero Ottomano.

L’Ebru, così è il nome di questa tecnica, verso la metà del Diciannovesimo secolo, divenne infatti una forma d’arte povera per ornare rilegature di libri e quaderni. Anche l’Europa conobbe una tecnica simile che si diffuse sotto il nome di “marmorizzazione”, usata per decorare locali e chiese che non potevano permettersi il marmo