Festival Della Letteratura Mediterranea
16^ Edizione
Da Venerdì 21 a Domenica 23 Settembre 2018 -
Lucera (FG)
«Questo festival si è aperto proprio come volevamo: come uno spazio vivo, di tutti e per tutti, dove ognuno ha donato un contributo piccolo ma importantissimo, dove ognuno ci ha messo un piccolo pezzetto di cuore. E oggi quel grande cuore che si è formato lo sentiamo battere tutto. Siamo belli quando stiamo insieme e ci diamo la mano». Il post pubblicato sulla pagina fb subito dopo l’apertura del XVI Festival della Letteratura Mediterranea trasferisce appieno l’atmosfera creatasi mercoledì 8 agosto nella magnifica Corte di Palazzo Cavalli a Lucera.
Il festival è diventato un momento di condivisione reale, grazie alla tavola rotonda “Ri-Conosciamoci!” che ha visto ben 10 rappresentanti di festival e associazioni culturali del territorio seduti tutti insieme attorno ad un bellissimo tavolo - realizzato sulla base di un’opera del maestro Salvatore Lovaglio - che è il simbolo del XVI Festival della Letteratura Mediterranea e rappresenta, come dicono gli organizzatori, “il nostro intoccabile senso di ospitalità, della nostra appartenenza alla stessa famiglia”.
A condividere progetti, a incrociare sguardi e a scambiarsi promesse sono stati Stefania Piccolo di Officinae Efesti, Marco Esposito di Festival Radici, Luigi Di Carlo di Z'Unica, Francesco Ottavio De Santis del Festival Troia Teatro, Jacke Spittle di Radio Ghetto Voci Libere, Marco Matera di The Alibi, Laura Varano di Provo Cult, Milena Tancredi del Buck Festival, Domenico Sergio Antonacci del Carpino Folk Festival e Francesco Sassone di Quattromuravive Folk Festival. Un incontro con chi “fa dono di sé” attraverso l’impegno diretto sul territorio che è profondamente legato al tema “Segni di Ri-Conoscenza”, scelto per il XVI Festival della Letteratura Mediterranea in programma dal 21 al 23 settembre.
«Siamo partiti da una parola per costruire il tema, e questa parola è “xenos”, l’unica che riesce a tradurre il concetto che Freud definiva il “Perturbante”, ossia qualcosa che pur se vicino e familiare ti fa sentire in angoscia continua. Xenia, dono. Lo straniero è colui che venendo da lontano pone il problema dell’ospitalità, ma insieme pone anche l’aspetto della minaccia. Non c'è dubbio che sia portatore di un dono. E questo dono è il conferimento della nostra stessa identità. È bene non dimenticarlo: possiamo definire la nostra identità solo in rapporto con l'altro», ha spiegato Maria Del Vecchio, direttrice dell’Area Letteratura e Musica del Festival della Letteratura Mediterranea.
E il tema scelto per questa edizione, “Segni di Ri-Conoscenza”, è diventato immagine in movimento, un movimento di braccia e mani che si avvicinano per entrare in contatto, un movimento simile al mare che lambisce le nostre terre e porta con sé l’inaspettato. Il dono ospitale è quell’oggetto che le mani si scambiano e custodiscono, oggetto simbolo di tutto ciò che possiamo imparare dall’altro o ri-conoscere nell’altro come parte di noi. Il video-promo, totalmente autoprodotto dai ragazzi dello staff, è stato lanciato in occasione dell’apertura ed è ora visibile sul canale YouTube del Festival.
Durante la serata, moderata da Iyas Jubeh - regista e produttore di origini palestinesi, ormai amico del Festival - sono state date anticipazioni sul programma della tre giorni di settembre che vedrà protagonista non solo la letteratura ma anche linguaggi espressivi diversi. Perché come ha spiegato Annarita Favilla, anche lei alla direzione Area Letteratura e Musica del Festival, «per noi, oggi più che mai, la letteratura non può prescindere dalle altre arti, la letteratura è inevitabilmente contaminata anche dalla musica, dal teatro, dalla street art... E noi vogliamo porre l’attenzione su diverse forme di scrittura e su differenti linguaggi espressivi, per individuare visioni comuni e andare oltre gli stereotipi. Il nostro non è un festival di libri, o di romanzi. È un festival di incontri. E secondo noi l’incontro vero si ha solo e soltanto quando vengono meno tutti i pregiudizi, soprattutto nel mondo culturale. Crediamo che un poeta possa dialogare con un rapper, una scrittrice con un illustratore; per noi un reporter, un cantautore, un romanziere, un operatore umanitario hanno tutti lo stesso valore in quanto portatori di storie, tutti possono dare un contributo importante rispetto ai temi che ci interessano».
E infatti la XVI edizione del Festival della Letteratura Mediterranea prevede due grandi novità: il contest dedicato all’Urban Art e quello dedicato al Rap.
Il progetto del contest Urban Art si sviluppa attorno a un’idea precisa di scambio tra Arte e Città e prende spunto dal tema del Dono. Ogni artista metterà a disposizione la propria arte per la città, donando così una piccola espressione di sé. Il concorso prevede la selezione di 25 opere che verranno stampate su carta poster e saranno parte di un’installazione pubblica in pieno centro a Lucera. In giuria due degli street artist più interessanti al momento - VladyArt (artista nato a Catania ma dai lunghi trascorsi in giro per l’Europa, attivo principalmente nell’arte urbana effimera, installativa, situazionista) e Massimo Sirelli (art e creative director, attraverso la prospettiva della strada impara a filtrare i linguaggi metropolitani: le scritte, la pubblicità, gli arredi urbani, i mezzi pubblici e i rifiuti, tutto diviene per lui ambiente di ricerca e sperimentazione), a cui si aggiunge Ivana De Innocentis, tra le maggiori esperte del mondo graffiti e arte urbana in Italia. Il contest è partito ieri e la scadenza è previste alle ore 17.00 dell’8 settembre 2018. CLICCA IL BANDO per tutte le info.
Il contest Rap - illustrato durante la serata da Jonathan Leone in arte Lee One - vuole dar voce ai ragazzi che amano questo genere, che fanno di tutto per esprimersi e cercano di farsi conoscere attraverso la propria musica o la loro arte. L’idea di avvicinarsi al rap per conoscere meglio questo linguaggio parte dalla scorsa edizione, e quest’anno la scelta è proprio quella di dare un pezzetto del Festival ai protagonisti stessi di questa scena, che avranno un momento tutto loro per sfidarsi a suon di rime e beat freestyle in una vera e propria battle. Giurato speciale di questo contest sarà Kiave, rapper di origini cosentine molto stimato dai ragazzi, che oltre alla sua musica si dedica da anni anche a progetti culturali e di formazione ad esempio nelle carceri, incidendo pezzi per i giovani e aiutandoli ad esprimersi.
L’altra novità di questa XVI edizione è l’introduzione di una “direzione artistica diffusa”. Gli organizzatori infatti hanno scelto di affidare due diverse aree degli incontri di settembre a due esperti, che sono già stati ospiti del Festival negli anni scorsi e con i quali è nata una relazione costante e duratura. A curare l’incontro in cui saranno protagonisti i linguaggi della letteratura e del reportage sarà Paola Caridi: giornalista, scrittrice, grande esperta di relazioni internazionali e del mondo arabo in Italia, in particolare si occupa di Islam politico in Palestina ed Egitto. Al Salone del libro di Torino cura, insieme a Lucia Sorbera, la sezione “Anime Arabe” dedicata appunto al mondo arabo.
Valerio Millefoglie, scrittore e giornalista culturale, performer e musicista, ex rapper, firma d’interessantissimi reportage sul Venerdì della Repubblica e altre testate, curerà invece un incontro a cavallo tra poesia, rap e traduzione letteraria.
Venerdì 21 settembre è invece in programma una Poetry Slam tra poeti pugliesi e non. Durante una cena i poeti reciteranno i propri versi a turno e ci sarà una sorta di competizione. Non mancherà il teatro, ma il nome ve lo sveleremo in seguito.
A caratterizzare tutte le giornate del Festival della Letteratura Mediterranea sarà “Favuríte!”, il suggestivo rito di scambio del dono. Un momento intimo e magico che fa rivivere le tradizioni antiche e invita a riflettere su temi attuali e urgenti. Il titolo del rito, in dialetto lucerino, nasce dall’espressione "Vuoi favorire?", tanto antica quanto viva nei ricordi di tutti gli abitanti del Sud (oltre che di Lucera): l’invito ad assaggiare un cibo, a prendere parte ad una tavolata, a unirsi per condividere sorrisi e storie. Protagonisti del rito andato in scena l’8 agosto sono stati tre artisti lucerini: Marco Terenzio Barbaro, Mariantonietta Trincucci e Ramona Tedesco hanno donato a questo Festival voce e corpo dando vita ad un’intensa e davvero emozionante performance.
E la serata dell’8 agosto non poteva avere un finale migliore del concerto della SUPERBAND: una formazione inedita di quattro cantautori - musicisti composta da Roberto Angelini, Alessandro Pieravanti (Il Muro del Canto), Ilaria Graziano e Gabriele Lazzarotti (bassista di Daniele Silvestri e Niccolò Fabi).
Ci vediamo il 21 - 22 - 23 settembre con un nuovo rito e tante altre sorprese!
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#XVIFestLettMed #SegniDiRiconoscenza
Il Festival della Letteratura Mediterranea dà spazio e voce alla scena rap. Il programma del 22 settembre.
Il contest di freestyle protagonista della seconda giornata.
Kiave, Marko Miladinovic e Silvia Moresi dialogano in un simposio a cura di Valerio Millefoglie.
Sabato 22 settembre dalle h 16 in Piazza Duomo – Lato Via D’Angiò.
La seconda giornata del XVI Festival della Letteratura Mediterranea dà spazio e voce alla scena rap con il RAPSodo Freestyle Contest, in programma sabato 22 settembre a partire dalle ore 16 in piazza Duomo (lato via D’Angiò) a Lucera.
«Il contest si chiama così perché i “rapsodi” nella Grecia antica erano coloro che recitavano, cantandole a memoria, i versi delle poesie epiche» – spiegano gli organizzatori del Festival che aggiungono – «Pensiamo che l’hip hop sia un tipo di cultura assolutamente da esplorare, e il rap un notevole campo di sperimentazione linguistica e letteraria, dal forte potenziale sociale».
Ed infatti l’idea di avvicinarsi al rap per conoscere meglio questo linguaggio è partita già con la precedente edizione, ma quest’anno gli organizzatori hanno scelto di dare un pezzetto del Festival ai protagonisti stessi di questa scena, che avranno un momento tutto loro per sfidarsi a suon di rime e beat freestyle in una vera e propria battle.
A coordinare l’organizzazione del contest è stato Jonathan Leone in arte Lee One, mentre a valutare i “rapsodi” sarà una giuria d’eccezione composta da tre freestyler conosciuti e stimati dai ragazzi: Kiave, John Durrell e Shekkero.
Kiave è uno dei rapper più apprezzati del panorama nazionale, un’artista capace di far convivere testi profondi con il più puro intrattenimento; partito come indiscusso campione di freestyle è diventato con gli anni un abile liricista e fine compositore della forma canzone più classica. John Durrell, aka Dr. Jack, è cantautore e rapper italo-nigeriano che si è distinto tra i freestylers più talentuosi dello stivale, nei suoi brani accarezza numerose sfumature musicali: rap, trap, afrotrap, r&b, soul. Shekkero (Sho) è conosciuto in Italia per i suoi successi nelle freestyle battle a cui ha dedicato la maggior parte della sua carriera artistica, è apparso in tv in veste di freestyler per il programma Rai “Generation Gap”.
La premiazione del RAPSodo Freestyle Contest avverrà in occasione del Keep it Party, in programma dalle h 22. Si tratta del nuovo format dj set del rapper Kiave in collaborazione con i suoi compagni di crew, nonché amici di una vita, Dj Kerò e Vinz (Mujina Crew). Un dj set in grado di ricreare lo spirito dei vecchi block party, spaziando al contempo dai suoni dei Novanta fino alle nuove produzioni. Uno show che fa ballare il pubblico ma anche riflettere, in linea con il motto del rapper cosentino “la gente riflette mentre si diverte”.
Il rapper Kiave prenderà parte anche al Simposio, in programma alle 19.30 sempre nello stesso luogo: un incontro a cura dello scrittore Valerio Millefoglie a cavallo tra poesia, rap e traduzione letteraria. A dialogare con lui sul tema della XVI edizione “Segni di Ri-Conoscenza” saranno il poeta Marko Miladinovic e l’arabista Silvia Moresi.
Marko Miladinovic è poeta e performer, ma anche artista visivo e mediatore di eventi culturali. Slavo di lingua italiana, cura e organizza il Ticino Poetry Slam e la rassegna ZUGZWANG POESIA!
Silvia Moresi è arabista e traduttrice, insegna lingua araba e civiltà arabo-islamica in scuole pubbliche e private. Due anni fa è stata ospite del Festival per presentare (insieme a Nabil Bey e Caterina Pinto) l’antologia “Le mie poesie più belle” (Jouvence) del poeta siriano Nizar Qabbani, da lei co-tradotta. Quest’anno ha tradotto e curato la raccolta del palestinese Mahmud Darwish dal titolo “Undici pianeti”. La sua passione per la lingua araba è rigorosa e colma di un raro rispetto, e questo è certamente un “dono” particolare.
Sabato prenderà il via anche “Favuríte! – IL RITO”, la cerimonia di scambio del dono.
«Ogni ospite ci porterà un dono-simbolo e noi gli daremo il nostro», raccontano gli organizzatori. «Abbiamo scelto di ritualizzare questo momento perché è una pratica che viene dal mondo antico e che forse le nostre comunità dovrebbero ri-considerare, nel segno dell’apertura all’alterità. Donare è un gesto che arricchisce tutti». Anche durante la seconda giornata del Festival ci sarà Il Convivio, un momento di condivisione non solo di cibo, ma anche e soprattutto di storie e sorrisi.