Pratobello E Orgosolo
Domenica 10 Gennaio 2016 - dalle ore 16:00
Circolo dei sardi Domo Nostra - Cesano Boscone (MI)
Pratobello e Orgosolo
Domenica 10 Gennaio 2016 Circolo dei sardi “Domo Nostra" Cesano Boscone (MI)
STORIA DI PRATOBELLO E DI ORGOSOLO Mostra fotografica, video, intervento del giornalista Mario Tomainu
Circolo dei sardi “DOMO NOSTRA” di Cesano Boscone Domenica 10 gennaio ore 16:00
Pratobello 1969: una vittoria del popolo sardo contro l'occupazione militare
La fine degli anni '60 corrisponde con un fermento politico e culturale che non trova confini nazionali. Sono soprattutto le proteste studentesche a tenere banco sui giornali. In Sardegna però l'epicentro di questo fermento non saranno Cagliari e Sassari, dove sono presenti le due università sarde, ma paesi dell'entroterra e soprattutto della Barbagia. I paesi con la maggiore attività dei locali circoli culturali, base culturale ma anche logistica da cui partiranno le numerose lotte del mondo barbaricino, saranno tra i tanti, Mamoiada, Olzai, Gavoi, Baunei e Orgosolo. Proprio quest'ultimo è protagonista di tre importanti battaglie che avranno vita tra il novembre del '68 e il giugno del '69. Quella maggiormente conosciuta e' la sollevazione dell'intera popolazione di Orgosolo contro il progetto di installazione di un poligono militare di tiro nel territorio comunale di Pratobello.
La particolarità della mobilitazione sta anche nelle analisi rispetto al progetto. L'istituzione del Parco Nazionale del Gennargentu e del Poligono di Tiro di Pratobello vengono inserite da parte dei locali centri culturali all'interno del medesimo disegno. Il problema principale per lo Stato Italiano era infatti la sua assenza nell'entroterra sardo, numerose inchieste e commissioni vedevano nella pastorizia la causa prima del banditismo e quindi dell'avversione verso Stato, visto dai sardi solo come esattore e repressore.
Ultima settimana di giugno del '69, a Pratobello sono ormai pronti i militari della Brigata Trieste per occupare i terreni destinati al pascolo e cominciare le esercitazioni. A Orgosolo nei giorni prima dell'occupazione si svolgeranno assemblee popolari, volantinaggi rivolti a studenti e operai della vicina Nuoro e cortei sempre più partecipati come quello del 19, data prevista per l'inizio delle esercitazioni. Alle prime luci dell'alba , un ampio gruppo di orgolesi, si avvio verso la provinciale che porta a Pratobello incontrando una prima autocolonna di mezzi militari. Venne predisposto un blocco che subì il lancio di tre bombe a mano da parte dei militari che fortunatamente non provocò vittime. I militari non potranno eseguire le esercitazioni a causa della presenza determinata degli orgolesi. Comincia così una mobilitazione che si concluderà il 27 Giugno con la vittoria della popolazione locale e la dipartita dei militari. Lotta che ebbe il suo apice il 23 Giugno quando i militari eseguirono una vera e propria "caccia all'uomo" con carri armati ed elicotteri fermando e trasferendo nella vicina questura di Nuoro centinaia di persone, arrestandone diverse altre senza però riuscire ad intimidire la popolazione. La violenza di quei giorni da parte dei militari costrinse sindacati e partiti, fino ad allora rimasti in disparte e spesso favorevoli al poligono, ad appoggiare la protesta, condannando l'uso indiscriminato e immotivato della forza da parte di polizia e carabinieri, chiedendo l'immediata liberazione dei fermati, rivendicando piani di sviluppo economico fondati su progetti che non riducessero l'Isola ad un'enorme base militare e il diritto delle popolazioni di decidere sul destino del proprio territorio.