Mostra E Visita A Terrazzamenti
Calvari, Romaggi: 8-16 Ottobre
Da Sabato 08 a Domenica 16 Ottobre 2016 -
Chiavari (GE)
Dall'8 al 12 ottobre si terrà a Chiavari (GE), con la collaborazione del CAI, una sessione del Convegno internazionale sui paesaggi terrazzati in programma dal 6 al 15 in Veneto e in altre località del Centro-Nord caratterizzate da terrazzamenti particolarmente significativi, sia come manifestazione dell'opera dell'uomo sia come elemento distintivo del paesaggio. Nel corso della sessione chiavarese sono previste anche due iniziative in Fontanabuona: -- al Lascito Cuneo di Calvari una mostra dei lavori di ricerca sui terrazzamenti (_fasce_) fatti da alcune scuole del Tigullio (Chiavari, Rapallo, Lavagna, Cavi, San Salvatore, Ne, Leivi, Carasco). La mostra sarà inaugurata venerdì 7 alle ore 16 e resterà aperta da sabato 8 a domenica 16 ottobre. Ad accogliere studenti e insegnanti ci saranno gli addetti alla civica biblioteca del Lascito Cuneo nonché soci volontari del CAI che fin dall'inizio, con la sua sezione di Chiavari, ha collaborato alle iniziative riguardanti i terrazzamenti. Tuttavia, al fine di evitare sovrapposizioni, si consiglia di preannunciare la visita quanto meno il giorno prima inviando una e-mail all'indirizzo info@lascitocuneo.it Per il pubblico, indipendentemente dalle prenotazioni, l'orario di visita è così stabilito: giorni feriali dalle 10 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18; domenica dalle 15,30 alle 18. -- Domenica 9, dopo una visita alla mostra di Calvari i partecipanti al convegno saliranno a Romaggi per andare a vedere un pressoché sconosciuto esempio di grandi terrazzamenti agricoli realizzati costruendo muri di sostegno alti in alcuni casi fino a nove metri e incanalando in un'ampia galleria fatta con pietre a secco, in discesa e in curva, due ruscelli che in superficie avrebbero occupato e reso non utilizzabile una larga porzione di terreno. Queste grandi opere di ingegneria spontanea, di cui non si conoscono esempi simili, hanno un aspetto monumentale e sono completate da un grande arco di lunghi e pesanti massi di arenaria disposti "a coltello" al cui centro sgorga una copiosa sorgente. Non si conosce con esattezza quale sia l'epoca di realizzazione di un complesso così importante e certamente molto impegnativo, anche se la tradizione locale l'attribuisce a un certo Raggio della famiglia significativamente detta "degli Schiavi", vissuto nella prima metà dell'Ottocento.