Giornata Della Cultura Cubana
E Arte Contemporanea
Da Venerdì 14 a Domenica 16 Ottobre 2016 - dalle ore 18:30
Palazzo Merighi - Corso Matteotti, 45 - Jesi (AN)
L’Associazione Culturale “Para un principe Enano” attraverso la sua presidente Olga Lidia Priel Herrera organizza anche quest’anno la GIORNATA della CULTURA CUBANA, concomitante con la 12ª GIORNATA del CONTEMPORANEO proposta ogni anno dall’AMACI e con il patrocinio del Comune di Jesi. L’appuntamento si svolgerà presso Palazzo Merighi di JESI, in Corso Matteotti n. 45 dal 14 al 16 ottobre, con orario 9.30-13.00 e 16.30-21.00.
L’occasione è quella di presentare l’artista Làzaro Alberto Silveira Noa, nato a Santiago di Cuba nel 1971 e diplomato all’Istituto Belle Arti della scuola “Jose Joaquin de los Tejadas”, con un’abilità artistica in tutte le specialità e tecniche di disegno, pittura, incisione e scultura. In Francia, da diversi anni, partecipa ed espone a numerosi festival.
Scrive di lui l’antropologa Yohanka Alfonso: “Emerge prepotentemente nella sua poetica, l’elemento della mescola etnica, un ingrediente difficilmente riscontrabile in altre parti del mondo e che costituisce una ricchezza capace di fornire stimoli forti anche alle culture europee, tutto nella straordinaria armonia dettata dal costante dialogo tra differenti discipline: pittura, scultura, musica, fotografia, danza. Un amalgama di linguaggi che confluisce nella sinuosità dei profili e delle linee, una radicale fusione di arte e vita. Il quadro come territorio dove avviene l’esplosione – continua l’antropologa –, la pittura concepita oltre l’approdo di una pratica solitaria e rituale, come musica di sottofondo per esprimere la memoria dalla cadenza del son e della rumba”.
Negli spazi espositivi di Palazzo Merighi, durante la tre-giorni, saranno presenti anche alcune opere del Maestro Salvatore D’Addario, scomparso il mese scorso suscitando lo sgomento di estimatori delle sue doti artistiche ed umane; ha collaborato a lungo anche con iniziative ed eventi dell’Associazione “Para un principe enano”, a partire dalla mostra itinerante “Cinque Artisti per Cuba”: è stata quindi una logica conseguenza onorarne la memoria artistica in questa occasione a breve distanza dalla sua scomparsa.
Programma inaugurazione – Venerdì 14 Ottobre – ore 18.30 – Palazzo Merighi – Corso Matteotti, 45 – Jesi
• Inaugurazione della Mostra a Palazzo Merighi • Saluto delle Autorità Comune di Jesi • Ricordo alla memoria del Maestro Salvatore D’Addario • Presentazione dell’artista Làzaro Alberto Silveira Noa, “L’identità come sorgente”, a cura dell’antropologa cubana Yohanka Alfondo • Proiezione in anteprima del documentario “La Habana tiene su Son” di Roberto Ravenna • Apericena presso le caratteristiche Antiche Cantine del Porticello, a pochi passi dalla Mostra, appartenute alla nobile Famiglia Grizi, dove è possibile gustare preziosi vini e piatti tipici della tradizione più genuina del territorio e cubani (necessaria prenotazione al n. 349 4259155).
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Làzaro Alberto Silveira Noa “L’identità come sorgente”
Con molto piacere presento l’opera di un artista cubano all’interno del grande e affermato evento Giornata del Contemporaneo. Dal 2005 l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea italiani, organizza questo evento per offrire la possibilità di vivere da vicino la vivacità e la ricchezza dell’arte di oggi.
Questa prima mostra personale italiana del pittore cubano Lazaro Alberto Silveira Noa (Santiago de Cuba 25.03.1971) esponente della pittura cubana attuale nella diaspora, mostra una coerenza e un’energia appassionata riprodotta nella trasformazione formale e cromatica, la gestualità sensuale dei ritmi e dei balli dell’isola grande. Un’arte che testimonia l’orgoglio di un popolo, la consapevolezza delle contaminazioni e il potenziale di riscatto di cui gode nel mondo.
Guardare i disegni di Silveira è affacciarsi alla ricca tradizione musicale cubana in pieno. Le sue opere sono la sintesi della componente sincretica che definisce la cultura cubana, dell’atmosfera dinamica e funzionale che si trascina da secoli e che conserva nel nostro tempo.
I suoi quadri, appaiono come un libero esercizio ludico che impiega strutture in oscillazione mostrando l’attrazione melodica dei toni; una pittura che accenna a un suo prolungamento oltre il confine istituzionalizzato del quadro, che trascina lo sguardo coinvolgendo i piedi nella complicità del movimento.
Le composizioni possono variare per dimensioni e combinazioni di colori, ma se c’è una caratteristica che rimane costante, è l’innegabile senso d’intenso dinamismo che evocano. Le sue forme sono le forme della gente di Cuba con gli scintillanti colori caraibici e il ritmo compassato della andatura, la trascrizione su tela della musicalità che distingue il paese in una sola parola: la cubanía.
Lázaro Silveira Noa si sposta dai ritratti stilizzati alle rappresentazioni figurative, passando dall’astratto, dalle prove di affresco con bella scioltezza e fantasiosa grazia. I suoi lavori rivelano un’ardua articolazione di pennellate che s’incrociano, si oppongono, si allineano a volte, rossi, blu, gialli, arancione, nell’immediatezza dell’impulso, nel tentativo di cogliere dei momenti inequivocabili di azione per giungere a risultati che mostrano con fierezza le sue origini.
Emerge prepotentemente nella sua poetica, l’elemento della mescola etnica, un ingrediente difficilmente riscontrabile in altre parti del mondo e che costituisce una ricchezza capace di fornire stimoli forti anche alle culture europee, tutto nella straordinaria armonia dettata dal costante dialogo tra differenti discipline: pittura, scultura, musica, fotografia, danza. Un amalgama di linguaggi che confluisce nella sinuosità dei profili e delle linee, una radicale fusione di arte e vita.
II quadro come territorio dove avviene l’esplosione, la pittura concepita oltre l’approdo di una pratica solitaria e rituale, come musica di sottofondo per esprimere la memoria dalla cadenza del son e della rumba.
Non c’è dubbio che per Silveira il dipinto è l’ambiente ideale per raccontare il punto di partenza senza compromissioni di sorta, nello sforzo manifesto di portare e diffondere la cultura cubana dal profondo del suo cuore. Così come conferma il classico brano del Septeto Nacional Ignacio Piñeiro, scelto da lui per presentare le sue opere “Para tocar el son, hay que llevarlo en el corazón”.
(Yohanka Alfonso, antropologa cubana)