La Seduzione Della Musica

Premio Casanova 2017 Al Castello Di Spessa

Venerdì 30 Giugno 2017 -
Spessa (PV)

LA SEDUZIONE DELLA MUSICA

IN ANTEPRIMA AL CASTELLO DI SPESSA LA NUOVA PERFORMANCE DI MARIO LUZZATTO FEGIZ, DA GIACOMO CASANOVA  ALL’OMAGGIO AL ‘CARUSO’ DI LUCIO DALLA. AL DEBUTTO VENERDI’ 30 GIUGNO IN OCCASIONE DELLA CONSEGNA DEL PREMIO CASANOVA 2017 (ore 20.30). E PER FESTEGGIARE LA 15^ EDIZIONE DEL PREMIO CASANOVA AL CASTELLO DI SPESSA ARRIVA JOY                          FIOCCO AZZURRO NELLA CANTINA DI SPESSA PER LA ‘NASCITA’ DEL NUOVO PINOT GRIGIO RAMATO, JOY, IL TERZO PINOT TASTE CHE SI AGGIUNGE AL RINOMATO PINOT NERO CASANOVA, E AL BIANCO SANTAROSA. LA ‘PRIMA’ DI JOY IN OCCASIONE DELLA SERATA DEL PREMIO, VENERDI’ 30 GIUGNO.

GORIZIA - «Perchè Casanova usava la parola come arma di seduzione? Perchè non esistevano le play list». Parola di Mario Luzzatto Fegiz, Premio Casanova 2017 «per aver avvicinato i lettori dei giornali alle seduzioni della musica ‘non colta’, testimoniandone e divulgandone la forza, l’impatto sociale».  Se la seduzione è leitmotiv intramontabile del Premio Casanova, in questa edizione 2017 Mario Luzzatto Fegiz ne sarà ‘cantore’: dopo averci sedotto per quattro decenni con le sue recensioni, con interviste memorabili, con curiosità e aneddoti legati alle icone leggendarie del pop e della canzone d’autore, adesso sarà lui a salire in scena per una performance dedicata proprio a “La seduzione della musica”, un ‘assolo’ di cui Fegiz è ideatore, autore, anima e interprete. Appuntamento quindi venerdì 30 giugno al Castello di Spessa (ore 20.30), cornice straordinaria per un omaggio alla multiforme personalità di Giacomo Casanova, filtrata dall’amore e dalla passione per la buona musica. Sarà un’incursione scenica travolgente, che parte da Casanova e arriva a Dalla e Caruso passando per Alan Parson. Una dichiarazione d’amore per la musica, narrata in prima persona da chi, per mestiere, di musica si è occupato come pochi altri. «Proprio per questo - spiega Fegiz - la musica è un valore assoluto, un’amante che non tradisce mai: come la religione, lo sport, l’amore e l’amicizia. Perché la musica cambia il mondo, o almeno ci prova. Lo rende sopportabile, a volte persino gradevole. E sopravvive a tutto: alle tragedie, agli amori, ai terremoti, alle guerre, ai genocidi».

Il Castello di Spessa ospitò per due mesi Giacomo Casanova, nell’autunno 1773. Alla sua permanenza a Spessa l’illustre veneziano dedica varie pagine della Storia della mia vita, le sue famosissime memorie: proprio per questo, dal 2003, l’Associazione Amici di Casanova, il Castello di Spessa e Banca Popolare di Cividale hanno istituito il Premio Giacomo Casanova, giunto nel 2017 alla sua 15^ edizione. Sipario alle 20.30 per la Serata Casanova 2017, che si presenta al suo pubblico con una preziosa novità, in rampa di lancio proprio per festeggiare la 15^ edizione del Premio Casanova: debutta Joy, l’ultimo nato della cantina di Spessa, il nuovo Pinot Grigio Ramato, chiamato ad affiancare le altre due storiche griffe Pinot di Spessa, il nero Casanova, celeberrimo, e il bianco Santarosa. Tre grandi pinot, emblema produttivo di una cantina, quella di Spessa, e di un territorio che nei grandi bianchi sa esprimersi al meglio, e che in quest’area adagiata fra Carso e Collio ha dato alla luce alcuni dei più pregiati pinot centro-europei. L’anteprima venerdì 30 giugno al Premio Casanova, che subito dopo la performance di Mario Luzzatto Fegiz proporrà un talk sui temi enologici condotto da Daniele Cernilli, con il giornalista Bruno Pizzul, storica ‘voce’ dello sport e del calcio italiano, l’enologo Enrico Paternoster, il giornalista e autore Antonio Tavarozzi, la blogger Chiara Marchi.  Mario Luzzatto Fegiz sarà premiato dal presidente del Consiglio Regionale FVG Franco Iacop, affiancato dal ‘patron’ del Castello di Spessa Loretto Pali e da Michela Del Piero, presidente della Banca Popolare di Cividale che sostienere un progetto radicato nel territorio.

Premio Casanova 2017, venerdì 30 giugno il sipario si alza nella fantastica cornice del Castello di Spessa a Capriva: protagonista il decano dei critici musicali italiani, Mario Luzzatto Fegiz, insignito del riconoscimento «per aver avvicinato i lettori dei giornali alle seduzioni della musica ‘non colta’, testimoniandone e divulgandone la forza, l’impatto sociale».  Se la seduzione è leitmotiv intramontabile del Premio Casanova, in questa edizione 2017 Mario Luzzatto Fegiz ne sarà ‘cantore’: dopo averci sedotto per quattro decenni con le sue recensioni, con interviste memorabili, con curiosità e aneddoti legati alle icone leggendarie del pop e della canzone d’autore, adesso sarà lui a salire in scena per l'anteprima di una performance dedicata a “La seduzione della musica”, un ‘assolo’ di cui Fegiz è ideatore, autore, anima e interprete. Appuntamento quindi venerdì 30 giugno al Castello di Spessa (ore 20.30), cheospitò Giacomo Casanova nell’autunno 1773. Alla sua permanenza a Spessa l’illustre veneziano dedica varie pagine della Storia della mia vita, le sue famosissime memorie: proprio per questo, dal 2003, l’Associazione Amici di Casanova, il Castello di Spessa e Banca Popolare di Cividale hanno istituito il Premio Giacomo Casanova, giunto nel 2017 alla sua 15^ edizione.

La lezione - performance di Mario Luzzatto Fegiz renderà omaggio alla multiforme personalità di Giacomo Casanova, sarà una dichiarazione d'amore per la musica che menziona i suoi 'totem' e si conclude nel segno del "Caruso" di Lucio Dalla, svelando la genesi di una canzone indimenticabile. «La musica - spiega Fegiz - è un valore assoluto, un’amante che non tradisce mai: come la religione, lo sport, l’amore e l’amicizia. Perché la musica cambia il mondo, o almeno ci prova. Lo rende sopportabile, a volte persino gradevole. E sopravvive a tutto: alle tragedie, agli amori, ai terremoti, alle guerre, ai genocidi». Il Castello di Spessa Sipario si presenta venerdì al suo pubblico conuna preziosa novità, in rampa di lancio proprio per festeggiare la 15^ edizione del Premio Casanova: debutta Joy, l’ultimo nato della cantina di Spessa, il nuovo Pinot Grigio Ramato, chiamato ad affiancare le altre due storiche griffe Pinot di Spessa, il nero Casanova, celeberrimo, e il bianco Santarosa. Tre grandi pinot, emblema produttivo di una cantina, quella di Spessa, e di un territorio che nei grandi bianchi sa esprimersi al meglio, e che in quest’area adagiata fra Carso e Collio ha dato alla luce alcuni dei più pregiati pinot centro-europei. Mario Luzzatto Fegiz sarà premiato dopo la performance dal presidente del Consiglio Regionale FVG Franco Iacop, affiancato dal ‘patron’ del Castello di Spessa Loretto Pali e da Michela Del Piero, presidente della Banca Popolare di Cividale che sostienere un progetto radicato nel territorio.Seguirà un talk sui temi enologici condotto da Daniele Cernilli, con il giornalista Bruno Pizzul, storica ‘voce’ dello sport e del calcio italiano, l’enologo Enrico Paternoster, il giornalista e autore Antonio Tavarozzi, la bloggerChiara Marchi

Mario Luzzatto Fegiz, classe 1947, è nato a Trieste: critico musicale, saggista, redattore e inviato del Corriere della Sera è figlio dello statistico Pierpaolo Luzzatto Fegiz. Ha debuttato nel 1969 nel programma radiofonico di Rai Radiouno Per voi giovani. Nel 1971 fu  assunto al Corriere della Sera dal direttore Giovanni Spadolini, con l’incarico di occuparsi delle notizie discografiche e di critica musicale. Per il quotidiano ha seguito come inviato il Festival di Sanremo. Per molti anni e fino al 2009 ha condotta la rubrica radiofonica Fegiz Files su Radiodue. In televisione ha lavorato per Rai, Mediaset e La7. Ha affiancato Carlo Massarini in Mister Fantasy (1981/84) ed è stato giudice in vari programmi (come Music Farm su Rai 2). È stato direttore editoriale della casa Sperling & Kupfer e docente, a Milano, dell’Istituto per la formazione al giornalismo. Ha recensito circa 2.500 concerti, ha una collezione personale di 18 mila dischi, prevalentemente di vinile. Fra i suoi libri Morte di un Cantautore, prima ricostruzione della tragica fine di Tenco. L’artista che odia? «Michael Jackson». Il più amato? «Fabrizio De André» (da un’intervista di Elia Perboni). Dal 2012 porta in scena nei teatri italiani lo spettacolo da lui scritto e recitato Io odio i talent show, per la regia di Maurizio Colombi, basato sulle difficoltà di un critico musicale nell'era digitale e dei talent show. Dalla performance è tratto il libro omonimo libro, edito da Guido Veneziani. Il giorno del suo settantesimo compleanno, il 12 gennaio 2017, è stata pubblicata per la Hoepli la sua autobiografia Troppe zeta nel cognome, il cui titolo è tratto da una frase pronunciata negli anni novanta da Pippo Baudo, che ne ha curato la prefazione.

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