Falò Di San Nicola
13ima Edizione - 2019
Da Venerdì 06 a Sabato 07 Dicembre 2019 - dalle ore 16:00
San Nicola Baronia (AV)
13° Falò di San Nicola 06 e 07 Dicembre 2019
Anche quest'anno si rinnova l'appuntamento tradizionale che da secoli contraddistingue San Nicola Baronia. In questo ridente paese della verde Irpinia, in occasione delle festività del santo protettore, viene riadattato un antico rito pagano che culmina con l'accensione dei Falò dedicati al Santo.
Nel corso della festa è previsto anche un Music Folk Festival oltre alla Sagra de "Lu callariell" con degustazione dei tradizionali callarielli e di altri piatti e prodotti tipici locali.
ore: 16:00 apertura mercatini di Natale; ore: 18:00 accensione dei falò ; ore: 19:00 accensione luminarie natalizie ore: 18:30 apertura degli stand; ore: 20:00 spettacolo di fuochi pirotecnci ore: 21:00 inizio spettacoli musicali.
Due serate a tema:
06 Dicembre: Full immersion negli anni cinquanta. Pizzica , tarantelle e Canti popolari irpini per le strade del borgo. Dj set Rock and roll and Rockabilly
07 Dicembre: Natural Mystic "Positive Vibrations". Pizzica e taranta Reggae sound Dj set con fiati e bassi (live) Giocolieri,maghi e sputafuoco
A breve I dettagli pe" zumpà e pe magnà "
Specialitá:
Curn’ciell a Callariell
Lu “Curn’ciell a Callariell” detto “oro rosso” è un piatto tipico della cucina sannicolese. Anticamente definito “maluligno” per le sue caratteristiche, infatti, si presenta come un peperone dalla buccia dura e consistente. Lu Callariell è un peperone tondo essiccato al sole, che viene svuotato dai semie, riempito di olio d’oliva ravece e con un pizzico di sale viene messo a cuocere sulla brace e quando l’olio inizia a bollire viene versato su una bruschetta di pane. Il peperone, successivamente, viene sfregato, strofinato sulla bruschetta lasciando sia il colore rosso che il sapore del peperone stesso, lu “Callariell”
Il peperone (dal latino pipereris, cioè pepe) è una bacca grossa e carnosa di una pianta (Capsicum annuum) appartenente alla famiglia delle Solanaceae originaria dell'America del Sud (Brasile). Il nome latino "Capsicum" deriva da capsa “scatola” per la particolare forma del frutto che ricorda proprio una scatola che racchiude i semi ma anche dal greco kapto che significa “mordere”, con evidente riferimento al piccante che "morde" la lingua quando si mangia. In particolare, il paese di san Nicola Baronia è famoso per la coltivazione e produzione di peperoni rossi, tondi dolci che vengono raccolti a piena maturazione. La caratteristica nutrizionale principale del peperone è il suo elevato contenuto di vitamina C o acido ascorbico e di vitamina A.
Il peperone dolce aiuta a mantenere il peso corporeo grazie alla presenza del diidro capsiato (DTC), una sostanza non piccante presente nei peperoni dolci da tavola in grado di aumentare la produzione di calore nel corpo.
La pianta del peperone richiede un terreno idealmente con valore di ph compreso tra 5,5 e 7, ricco di sostanza organica e possibilmente sabbioso. La preparazione del terreno per i peperoni richiede una vangatura profonda (anche 40-50 cm se possibile) per favorire il drenaggio dell’acqua. E’ molto importante che il suolo non faciliti ristagni per prevenire malattie della pianta.
Il clima adatto ai peperoni dipende molto dalla varietà scelta, alcune hanno bisogno di temperature maggiori. In generale si tratta di un ortaggio che predilige temperature miti ed estati calde. Si raccomanda una buona esposizione, anche se un sole eccessivo d’estate su alcune varietà può scottare il frutto.
I semi di peperone hanno bisogno temperature elevate per germinare. Con una temperatura di 24-26 gradi i semi nasceranno entro una decina di giorni. Si semina nei mesi di marzo e aprile per essere pronti e quindi raccolti tra la fine di agosto e gli inizi di settembre.
Le capacità produttive dei terreni sannicolesi ricchi di sostanza organica e di acqua e, le ottimali condizioni climatiche, fanno del paese uno dei maggior produttori di peperoni. Non a caso, gli abitanti del paese vengono chiamati dagli abitanti dei paesi limitrofi con l’appellativo di “Cupplun”, tipica forma del peperone che richiama alla mente una minuscola “callara” (antica pentola di rame).
Una volta avvenuta la raccolta, i peperoni vengono essiccati. Il processo dell’essiccazione è quasi un rituale, tramandato di generazione in generazione: i peperoni vengono disposti su teli di stoffa per tre/quattro giorni, lontano dalla luce. Poi si fa passare uno spago fine attraverso i peduncoli, in modo da formare delle ghirlande, chiamate “n’serte”: il neologismo “insertare” è infatti il termine dialettale utilizzato per quest’operazione, che nelle famiglie di contadini di solito toccava alle figlie femmine, dalle mani più fini. Esposti al sole per alcuni mesi, i peperoni perdono quasi tutta l’acqua che contengono. Quando il liquido si riduce al 10-12% del peso (i contadini ovviamente misuravano a occhio, guardando quanto fossero raggrinziti), i peperoni sono pronti e si possono togliere dall’esposizione estrena: se tutto il procedimento ha rispettato i canoni della tradizione, saranno croccanti anche nel piatto.
Che dire, il famoso “Callariello” di San Nicola Baronia, è un ineguagliabile mix di olio di ravece autoctono e peperone cotto su carboni ardenti.
Comune San Nicola Baronia
I Falò della Baronia accendono il Natale a San Nicola Baronia
Il 6 dicembre, presso il comune irpino, comincia il progetto che, per due stagioni, condurrà alla scoperta della tradizione e del gusto della Baronia.
“I falò della Baronia” illumineranno ed animeranno l’Irpinia fino al giugno del 2020. Il progetto, promosso dal Comune di Carife, in partenariato con i comuni di San Nicola Baronia e San Sossio Baronia, raccoglie una tradizione consolidata in tutta l'area della Baronia, nella provincia di Avellino. L’evento avrà inizio nei giorni 6 e 7 dicembre 2019 a San Nicola Baronia, in contemporanea con la XIII sagra de Lu Callariell, il tradizionale peperone locale, a cui sarà dedicato uno speciale percorso di degustazione. Il progetto, infatti, è costruito interamente sul binomio falò e gastronomia. Nel rito del falò, al centro della scena vi è il fuoco che con la sua luce vince le tenebre ed è elemento intorno al quale l’intera comunità ritrova la sua unità. Il fuoco è un’occasione per stare insieme in un momento di festa, un modo per rivivere ogni volta il proprio senso di identità e di appartenenza al territorio. Ed intorno al fuoco si esprime la cultura popolare che con i suoi canti, i suoi balli e le sue tipicità gastronomiche accoglie, include ed unisce. A completare la rievocazione del rito dei falò vi saranno imperdibili appuntamenti musicali. Il giorno 6, dalle ore 16.00, si potranno ascoltare i Terra Narrante con il loro spettacolo di musica itinerante. Alle 20.00 sarà la volta di Seppuccio Folk e la sua musica popolare. Alle 23.00, il dj “ZT” (Rock&Roll and Rockabilly). Il giorno 7 si ricomincerà alle 16.00 con la musica itinerante della “Paranz Re O lion”. Alle 20.00 si continuerà con la musica popolare dei Tammurriare e alle 22.00 si esibiranno i The Rollin Livers che ci allieteranno con la loro musica reggae. Alle 24.00, il dj set Grooves e Vibes inaugurerà un nuovo giorno. Il progetto proseguirà nei comuni di Carife e San Sossio Baronia, fino a giugno 2020, anche con interessanti attività collaterali dedicate alla scoperta di tipicità e di fenomeni tipici del territorio, quali l’olio e il brigantaggio. Tanti appuntamenti, dunque, per vivere la magie dell’Irpinia, accompagnati dal fuoco dei falò, dall’energia degli spettacoli musicali/folkloristici e dai sapori delle degustazioni che doneranno brevi ma intense esperienze sensoriali legate alla tradizione e alle tipicità del territorio.
"L'intervento è co-finanziato dal POC Campania 2014-2020. “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura. Programma regionale di eventi e iniziative promozionali”.
Per informazioni: www.ifalodellabaronia.it
Ufficio Stampa Sema