Festa Re' Motti Al Midulla
Edizione 2017
Mercoledì 01 Novembre 2017 -
Centro Polifunzionale Midulla - Via Zuccarelli 36 - Catania (CT)
Il giorno di Tutti i Santi, giorno di vacanza per noi tutti, bimbi ed adulti, al #Midulla Centro Polifunzionale - San Cristoforo si fa FESTA per conservare la memoria delle antiche tradizioni siciliane. *** FESTA RE' MOTTI ***
Mercoledì 1 Novembre dalle 16.30 alle 22.00 Tutte le attività sono gratuite a contributo volontario
Il Midulla vi aspetta con tante bellissime sorprese tutte da scoprire, vivere e condividere
- ore 16.30 PICCOLA PARATA PER IL QUARTIERE con la Scuola popolare di Percussioni Sambazita, insieme ai Giocolieri, i Capoeristi e i Musicisti per le strade di San Cristoforo
- ore 17.30 PRESENTAZIONE CORSI e ATTIVITA' anno 2017/2018
- ore 18:00 l'OPERA DE PUPI de La Marionettistica Fratelli Napoli. Un imperdibile spettacolo di pupi siciliani della più celebre famiglia di pupari catanesi che dal 1921 ha incantato e fatto sognare il pubblico etneo.
- ore 19.30 " BASILICO' " Spettacolo di Commedia dell'Arte di e con Marzia Ciulla e Conticello Salvatore
- ore 20.30 Spettacolo di Giocoleria e Arti di Strada
- ore 21.00 una squisita CENA SOCIALE a contributo libero da condividere con tutti i presenti (chi ha voglia e può cucini qualcosa da condividere)
- ore 21.30 FESTA A' BALLUcon Pasqualino Cacciola, Marta Famoso, tamburellisti e musici per concludere la serata danzando in allegria.
C'è uno spazio sociale in cui già ogni giorno si realizza un'alternativa alla vita di strada per tanti bambini ed adulti, ma che ha bisogno di essere nutrito e partecipato per crescere, ed è per questo che vi chiamiamo a viverlo con una FESTA aperta a tutti, grandi e piccini, nel giorno di Tutti I Santi.
Il Midulla è tornato alla sua città nel gennaio 2017, grazie all’unione tra semplici cittadini che stanno scrivendo, giorno dopo giorno, la nuova storia di questa splendida risorsa per il Quartiere; è solo grazie a questo atto spontaneo, alla ricostruzione dal basso, che ogni pomeriggio bambini ed adulti vivono il Centro Polifunzionale scoprendo nuovi giochi, nuove arti e nuove possibilità.
Abbiamo voglia di vedere riuniti in un'unica serata tutti i bambini e le famiglie che il Midulla lo vivono già, ma abbiamo voglia anche di divertirci insieme a tutti gli altri.
Vi aspettiamo in tanti Mercoledì 1 Novembre e lasciamo alle parole di Andrea Camilleri spiegare il perchè abbiamo scelto questa data per continuare a coltivare le tradizioni della "FESTA RI MOTTI" ...
“Noi siamo stati un popolo che ha subito ben tredici dominazioni. Forse la dominazione che avrebbe potuto riscattarci, in un certo senso, dal carattere, sarebbe stata quella francese. Ma le altre, la greca, la romana, l'araba e la spagnola, sono state dominazioni che avevano un acutissimo senso della morte ed un altissimo senso della ritualità connessa ad essa. Quando ero bambino, ricevevo il regalo il 2 novembre, vale a dire il giorno dei morti, perché la tradizione voleva che in quel giorno, i morti, durante la notte precedente, fossero tornati nelle loro case e portassero i regali ai loro discendenti.
Come si svolgeva questo rito? Prima di andare a dormire, mettevamo sotto il letto un canestrino, e aspettavamo che il morto o la morta di casa, a cui avevamo scritto una letterina, come si fa oggi con Babbo Natale, ci portasse i regali. I dolci erano il regalo che avevamo scelto. Nessuna paura di un morto, anzi la voglia di averlo in qualche modo presente. Quindi di mattina, appena svegliati, andavamo alla ricerca di questo cestino. La ricerca dei regali era una cosa fantastica. Finalmente trovavi il cestino e quindi si andava tutti assieme al cimitero per ringraziare il morto che ci aveva portato i regali. Quel cimitero il 2 novembre si animava come a festa, perchè noi bambini, nei vialetti, ci scambiavamo i doni, e il giorno dei morti era una festa meravigliosa.
Poi nel 1943 arrivarono gli americani, lentamente i morti persero la strada di casa e vennero sostituiti dell'albero di Natale. Credo che però le tradizioni non si perdano del tutto. Non si trovano più i regali, i bambini non mettono più il cestino sotto il letto. Ciò non toglie che tutte le pasticcerie siciliane, per il 2 novembre, preparino quei dolci speciali che servivano una volta per il cestino dei bambini. Mi riferisco ai pupi di zucchero, ai frutti di martorana, oppure a quei dolci di miele, tra l'altro squisiti, detti ossa di morto. Questo è un modo di conservare comunque la memoria delle tradizioni. Credo non possa esserci un popolo senza memoria delle proprie tradizioni. Le tradizioni si modificano ma è fondamentale continuare a conservarle, in qualche modo, perché in un'epoca come la nostra, che è un'epoca di mutamenti, l'unico modo per non avere paura di tutto ciò che sta avvenendo, è sapere chi sei, senza bisogno di dirlo, di proclamarlo. Ma se sai chi sei, con le tue tradizioni, non perderai mai la tua identità.
«Quella era l'amicizia siciliana, la vera, che si basa sul non detto, sull'intuìto: uno a un amico non ha bisogno di domandare, è l'altro che autonomamente capisce e agisce di conseguenzia.» (da Il ladro di merendine, Sellerio editore, maggio 2007, p. 170) “Se mentre mangi con gusto non hai allato a tia una pirsona che mangia con pari gusto allora il piaciri del mangiare è come offuscato, diminuito” conclude.
Come per dire, in fondo, che ripetere la tradizione significa condividere la propria identità, oltre ogni logica laicità o paganesimo. Per ricordare in fondo che un’unità sociale è ancora possibile.