City Of Gastronomy Festival
Arriva Il Primo Giro Del Mondo Di Sapori E Saperi Fra Le Città Creative Unesco
Da Sabato 02 a Domenica 03 Giugno 2018 - dalle ore 11:00
Parma (PR)
Parma lancia il City of Gastronomy Festival: il 2 e 3 giugno arriva il primo giro del mondo di sapori e saperi fra le città creative dell’UNESCO
In piazza Garibaldi e in piazza Ghiaia un fine settimana di show cooking e demo d’autore con chef da sei nazioni e tavole rotonde dedicate alla cultura del cibo
Parma, 14 Maggio2018_La creatività abita qui: Parma lancia il primo City of Gastronomy Festival per celebrare, sabato 2 e domenica 3 giugno 2018, una lunga tradizione di gusto che ha portato l’UNESCO a riconoscere alla petite capitale il titolo, prima in Italia, di Città Creativa per la Gastronomia.
Cooking show stellati, temporary restaurant e incontri culturali: nell’anno che il MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha voluto dedicare proprio al cibo, Parma risponde, si racconta e apre al resto del mondo.
Il City of Gastronomy Festival, infatti, è una grande vetrina non solo sui prodotti e sulla storia della Food Valley, ma anche sulle molte città “colleghe” di gusto e saper fare. Da Alba, l’altra italiana fra le “magnifiche 21” a marchio Unesco per la creatività gastronomica, lo sguardo si fa internazionale: Tsuruoka in Giappone, Gaziantep in Turchia, Dénia in Spagna, Bergen in Norvegia, Paraty e Belem in Brasile, e Macao in Cina, saranno protagoniste di una maratona di cooking show, ogni giorno dalle 10 alle 22, in un melange di sapori ed emozioni per un’esperienza sensoriale fusion, ma anche colta e, naturalmente, saporita.
MODELLO PARMA
Il festival intende raccontare a 360° il mondo globale del food, soffermandosi, per quanto riguarda il Belpaese, sulle produzioni tradizionali e sul made in Italy, sulla trasmissione del sapere e del sapore che, a Parma e nell’Emilia Romagna, hanno posto le basi di una solida cultura del cibo.
“La gastronomia – spiega Cristiano Casa, assessore a Turismo e Commercio del Comune di Parma – è da sempre un’esperienza, ma anche l’espressione della creatività di un territorio: in questa prima edizione del festival vogliamo far parlare i territori, metterli in connessione e creare contaminazioni. Oltre al grande onore di ospitare alcune Città UNESCO della Gastronomia, parteciperanno al Festival alcuni territori di eccellenza italiani ed europei ”.
I LUOGHI DEL FESTIVAL
Un palazzo, dei portici, due piazze e una strada a collegarle, la declinazione parmigiana della via Emilia. Il festival abita qui.
La cucina, sotto i Portici del Grano, in piazza Garibaldi, ospita cooking show internazionali e stellati che raccontano la creatività Unesco. Tra i protagonisti ai fornelli Riccardo Monco con le tre stelle Michelin della sua Enoteca Pinchiorri di Firenze, Matteo Fronduti del Ristorante Manna di Firenze e Terry Giacomello dell’Inkiostro di Parma. Piazza Garibaldi si fa salotto dove il territorio e i suoi protagonisti si raccontano al pubblico del festival.
Poi il palazzo del Governatore, che nel suo auditorium, ospita quattro tavole rotonde, con esperti, giornalisti e chef che si confronteranno sui temi del festival e le varie declinazioni della creatività: “Il ritorno alla terra”, “La cucina italiana e le sfide del XXI secolo”, “L’innovazione in cucina” e “I linguaggi del cibo”. Fra gli ospiti più attesi: Cinzia Scaffidi, vice presidente di Slow Food Italia, che parteciperà alla prima tavola rotonda, dedicata all’agricoltura e al futuro sostenibile. Paolo Lopriore de Il Portico di Appiano Gentile, Isabella Potì e la sua pasticceria d’autore targata Salento saranno, invece, protagonisti nella tavola rotonda organizzata da Alma – La Scuola Internazionale di Cucina, che traccerà lo stato dell’arte della cucina italiana. E ancora chef Rubio a parlare delle vie del cibo in tv e a guidare gli studenti dell’Istituto “Zappa - Fermi” di Bedonia in uno spettacolare cooking show, a chiusura del Festival.
Nella piazza spazio anche ai bambini, con i laboratori dei Musei del Cibo, ad animare i portici di via Mazzini fino ad arrivare alla piazza Ghiaia, che ritrova la sua antica vocazione di agorà, luogo di commercio e incontro. Qui saranno allestiti cinque temporary restaurant dove conoscere i talenti della cucina contemporanea, degustando i loro piatti cult. Accanto ad un’“area Unesco” dedicata alle altre città ambasciatrici del gusto, ecco un percorso gourmet tra le realtà ospiti del festival, affiancate dai vini dei Colli di Parma, salame di Felino e il birrificio del Ducato in un inedito (e benefico) gemellaggio con l’amatriciana.
I TEMI DEL FESTIVAL
Due giornate per quattro “materie”: ecco l’agenda che si dipana sia nelle parole dei talk show, sia nei “fatti” e nei piatti, portati in tavola e in piazza dagli chef. Sabato 2 giugno, dalle 11 alle 12.30, nella tavola rotonda di palazzo del Governatore, il festival inaugura con il Ritorno alla terra, grazie ad un focus sulla nuova agricoltura e alla testimonianza degli imprenditori che stanno rilanciando il settore in una prospettiva che coniughi lavoro e sostenibilità. Fra i relatori, moderati da Marco Ferrazzoli del Cnr, Cinzia Scaffidi, vicepresidente di Slow Food Italia, Filippo Arfini dell’Università degli Studi di Parma, Matteo Fronduti della Manna di Milano e, dalla regione Emilia Romagna, Patrizia Alberti.
Tema del sabato pomeriggio, dalle 17.30 alle 19.30, sarà, invece, la Cucina italiana e le sfide del nostro tempo con un approfondimento, curato da Alma, sullo stato dell’arte della cucina italiana. Fra i relatori Paolo Lopriore, chef de Il Portico di Appiano Gentile e membro del comitato scientifico di ALMA, Riccardo Monco dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze, Isabella Potì del ristorante Bros di Lecce e Paolo Marchi, giornalista e ideatore del magazine Identità Golose.
Domenica 3 giugno, in mattinata si parla di Innovazione in cucina a partire dall’evoluzione di gusto, tecniche ed ingredienti: protagonisti, a palazzo del Governatore dalle 11 alle 12.30, saranno Davide Cassi dell’università di Parma, Terry Giacomello, una stella Michelin a L’inkiostro di Parma, Valeria Mosca di Wood*ing e il critico enogastronomico Andrea Grignaffini. A chiudere, domenica pomeriggio, un incontro a più voci sui linguaggi del cibo: le parole e le immagini per raccontare il cibo, dalla tv alla radio, dal web alla stampa. Moderati dal giornalista ed autore televisivo Luca Sommi saranno presenti, fra gli altri, chef Rubio e Tinto di Decanter.
Maggiori informazioni e programma completo su www.cityofgastronomyfestival.it
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Tutto pronto per il primo Parma City of Gastronomy Festival: il cibo si assaggia e si racconta
Non solo gustosi cooking show con cuochi stellati e chef della rete Unesco, ma anche importanti dibattiti per una riflessione più ampia su cibo e tempo in cui viviamo
Quarantotto ore per fare il giro del mondo tra sapori, saperi e cultura del cibo. Parma è pronta e lancia il primo City of Gastronomy Festival per celebrare, sabato 2 e domenica 3 giugno, una lunga tradizione che ha portato l’UNESCO a riconoscere alla petite capitale il titolo, prima in Italia, di Città creativa per la Gastronomia. Con la regia dell’associazione Parma Taste of Future e il patrocinio del MiBact e del World Food Programme Italia, la creatività prende casa a Parma proprio nell’anno dedicato al cibo. Il festival è realizzato con il contributo di Comune di Parma, Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy, Fondazione Monte Parma, Fondazione Cariparma, Camera di Commercio e dell’Apt per conto della Regione Emilia-Romagna. A fare da main sponsor i grandi brand del territorio, da Barilla a Coppini, da Mutti a Parmalat a Rodolfi passando per gli storici consorzi del territorio, fra cui Prosciutto, Parmigiano Reggiano, Culatello, Coppa, Salame Felino, Vini colli di Parma.
CHIC, UNESCO E QUALITY RESTAURANTS
A curare la regia gastronomica dell’evento saranno poi ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Parma Quality Restaurants e Chic - Charming Italian Chef che porteranno in città e coordineranno ai fornelli dieci cuochi dal Belpaese, fra cui 5 stellati, oltre a sette città “colleghe” fra le magnifiche 21 del circuito UNESCO per la creatività gastronomica: si potranno così assaggiare e scoprire piatti e tradizioni dal Brasile al Giappone, da Macao alla Turchia, dalla Spagna alla Norvegia fino ad Alba, altra “azzurra” titolata UNESCO.
Piazza Garibaldi, Portici del Grano, Piazza Ghiaia e i portici di via Mazzini, dedicati anche a mini lab per i foodie del futuro, saranno il quartier generale di cooking show, dibattiti, demo d’autore e tasting. Il Palazzo del Governatore, invece, sarà l’indirizzo delle tavole rotonde dedicate ai quattro temi del festival: il ritorno alla terra, le sfide della cucina italiana, l’innovazione in cucina e i linguaggi del cibo.
ALMA, SLOW FOOD, CASA ARTUSI E … LA PIADINA
Il cibo sarà anche protagonista teorico e nobile di quattro tavole rotonde, due per giornata. Si comincia sabato 2 giugno alle 11, nell’auditorium del palazzo del Governatore per parlare di “Ritorno alla terra: le vie dell’agricoltura, tra speranze e trasformazioni” con la partecipazione di Cinzia Scaffidi, vicepresidente Slow Food Italia, e Patrizia Alberti, per la regione Emilia Romagna. La Regione con Casa Artusi, in particolare, firmerà diversi momenti sia di approfondimento sia di pura golosità: da non perdere, ogni giorno dalle 10 alle 14, le lezioni di piadina in piazza Ghiaia.
PALAZZO DEL GOVERNATORE
Un incontro targato ALMA che, da Colorno al mondo, radunerà alcuni dei protagonisti più interessanti della scena nazionale ed internazionale della gastronomia, sempre nell’auditorium, dalle 17.30 alle 19.30: “ALMA Talks. La Nuova Cucina Italiana”. Moderati da Fernanda Roggero, Paolo Marchi di Identità Golose con Luca Govoni di ALMA si alterneranno al dibattito insieme a Paolo Lopriore, de Il Portico di Appiano Gentile, Riccardo Monco di Enoteca Pinchiorri di Firenze, Isabella Potì del Bros di Lecce, Masaki Kuroda del Serendepico di Capannori. A fare gli onori di casa anche Cristina Conti, responsabile di sala e socia del ristorante Parizzi di Parma. Per Lopriore, che di ALMA è anche membro del comitato scientifico, si tratta di una grande sfida: “Parma è un territorio ricco di prodotti, tradizione saper fare. E’ così in tutta Italia con le sue molte cucine regionali. Solo aprendosi al mondo, però, possiamo avere una visione globale e contribuire ad autentificare la cucina italiana”. La pensa così anche Monco, tristellato al leggendario locale fiorentino di via Ghibellina: a lui andrà il premio, sempre sabato alle 16.30, “Parma città della gastronomia”, che il Comune gli attribuisce come “migliore espressione creativa della cultura gastronomica”.
Era creativo Masaki Kuroda, ma pensava di profondere questi talenti nell’architettura, come i genitori: lo chef del Sol Levante, invece, racconterà della sua folgorazione per la cucina italiana che l’ha portato da Kumamoto a Lucca e fino a Capannori.
Last but not least, fra le first ladies della tavola rotonda ecco tutto la dolcezza del Salento di Isabella Potì che ha forgiato il suo talento di pastry chef anche alla celebre corte basca di Martin Berasategui, prima di essere citata da Forbes Under 30 nella categoria Art. Oggi è considerata fra le dieci donne più influenti della cucina italiana e fra le 20 pastry migliori per Gambero Rosso. Le risponde da Parma, con uno dei più alti esempi di professionalità ed eleganza, Cristina Conti: sommelier professionista, dallo scorso anno è anche presidente di Impresa Donna a Parma.
UN FESTIVAL IN SALOTTO
Talk e dibattiti scendono anche in piazza e si accomodano, in una declinazione più informale, pensato per il grande pubblico, nel Salotto allestito al centro della città con altri eventi da non perdere come quello di sabato 2 alle 16.30. Fabiana Scarica e Filippo Sinisgalli, diplomati ALMA, chiacchiereranno col pubblico su “La ristorazione del XXI secolo”. Scarica ha compreso l’amore per la cucina, anzi “il valore del gesto di preparare da mangiare”, diventando mamma. Dopo varie esperienze fra Capri e Sorrento, sceglie villa Chiara e Vico Equense e non nasconde i suoi sogni: “In tre anni abbiamo ottenuto molte menzioni e riconoscimenti. Se la stella arriverà sarà una conseguenza del lavoro svolto, guai a farne un’ossessione!”. Gli fa eco Filippo Sinisgalli, executive chef, che, dopo importanti esperienze all'Albereta di Marchesi, all'Esplanade di Desenzano, la stella a La locanda di Mezzosoldo in val Rendena e la presidenza di Euro Toques Italia, ha fatto della ricerca e della selezione delle eccellenze del Belpaese la sua missione. E’ questo il senso de Il Palato Italiano con le sue tournee di food hunting, scouting e coaching di brigate di cucina professionali.
GLI INCONTRI DI DOMENICA
Domenica sarà ancora ALMA a firmare, dalle 10 ai portici del Grano, un cooking show per passare dalla teoria del cibo raccontato alla pratica di quello cucinato. Fulvio Vailati Canta e Enrico Nativi, docenti di pasticceria, realizzeranno un dolce dal titolo curioso: “Rapa e basta”. Dalle 11, poi s’infiamma il dibattito con la prima tavola rotonda di giornata dedicata, nell’auditorium del palazzo del Governatore, al tema de “L’innovazione in cucina: le nuove frontiere del gusto e della sperimentazione”. Moderato da Luca Sommi, il talk si declinerà a più voci con Davide Cassi, dell’università di Parma, Terry Giacomello, una stella Michelin all’Inkiostro di Parma, Valeria Mosca di Wood*ing e il critico gastronomico Andrea Grignaffini. Alle 17.30 si parla, invece, di ”Linguaggi del cibo”: a raccontare i nuovi sapori della comunicazione saranno Chef Rubio di Unti e bisunti, Tinto dal suo Decanter, Valentina Scarnecchia de Il piatto forte e Gianni Revello di Passione Gourmet.