Trieste Teatro Sport Festival
Tre Giorni Di Eventi A Tema Sportivo
Da Giovedì 12 a Sabato 14 Maggio 2022 -
Trieste (TS)
Al via il 12 maggio nelle neo intitolate Sale di Mittelcult Palazzo della Cultura Mitteleuropea di via del Coroneo 15 a Trieste il Trieste Teatro Sport Festival dedicato al binomio arte-sport con grandi ospiti, tra cui il drammaturgo e scrittore Giuseppe Manfridi e l'attore ed ex calciatore Sergio Mari
Al via la prima grande iniziativa ospitata nelle neo intitolate Sale di Mittelcult Palazzo della Cultura Mitteleuropea di via del Coroneo 15 a Trieste: il Trieste Teatro Sport Festival in programma dal 12 al 14 maggio. Un progetto ambizioso, ma dal grande valore storico e culturale: la restituzione alla città del prestigioso edificio di via del Coroneo 15, già sede del centro Culturale Germanico, attraverso la creazione del Palazzo della Cultura Mitteleuropea Mittelcult che si propone di diventare centro formativo e performativo delle Arti per i giovani e non solo, con la realizzazione di spettacoli nelle sue ampie sale, intitolate a importanti personaggi della storia culturale di Trieste - Raffaello de Banfield, Alexander Moissi, Carpinteri e Faraguna e Pietro Garinei - e l’organizzazione di mostre e concerti.
La prima edizione della rassegna proporrà tre giorni di spettacoli teatrali, gare di poesia a tema sportivo, presentazione di libri (con ospiti il drammaturgo e scrittore Giuseppe Manfridi che presenterà il suo libro “Tra i legni - I voli taciturni di Dino Zoff” (TEA, 2022) e Sergio Mari, attore ed ex calciatore, autore di “Racconti” (Edizioni Gutenberg, 2017), un convegno sul tema – che avrà per relatori gli scrittori Elena Marinelli, Giuseppe Manfridi e Sergio Mari e il regista programmista della sede Rai del Fvg, Mario Mirasola - e un torneo giovanile dedicato a Ferruccio Valcareggi, l’allenatore della Nazionale Italiana della famosa partita Italia – Germania 4 a 3 - anche al centro di un paio di spettacoli teatrali - con l’intento di svelare la connessione esistente tra teatro e sport. Il torneo gode anche del patrocinio della FIGC che per l’occasione ha anche deciso di donare 20 palloni dei 120 anni. L’organizzazione del festival è a cura dell’attore e scrittore Andrea Mitri, ex calciatore di Triestina e Monza negli anni ‘80.
“Stiamo restituendo alla città il Centro Culturale Germanico, costruito dalla Comunità Germanica di Trieste nel 1903 nell'Edificio della Società Turnverein Eintracht di via Coroneo – ha spiegato Alessandro Gilleri, ricordando l’accordo sottoscritto dalla Golden Show Srl - Impresa Sociale di Trieste con l’Associazione Culturale Schiller, che ha permesso la riapertura della Sala Beethoven in via Coroneo 17 a Trieste, martedì 27 ottobre 2020, in occasione della festa nazionale austriaca, con il recital del pianista Sebastiano Gubian dal Neve: “il suono del silenzio”.
“Il Palazzo ospita una sala Concerti e Sala teatrale da 250 posti denominata Sala Beethoven al secondo piano e al pianterreno consta di cinque sale per complessivi 500 metri quadri dove attiveremo una variegata attività formativa coordinata da Rosa Zammitto Schiller”.
“Ogni sala – prosegue l’ideatore del progetto - è stata dedicata a un illustre personaggio della cultura triestina: Raffaello de Banfield, Alexander Moissi, Carpinteri e Faraguna (che stanno alla tradizione della commedia istroveneta come Garinei e Giovannini stanno alla Commedia musicale italiana) e Pietro Garinei.
“E' nostra intenzione - ha continuato Gilleri - mantenere viva la tradizione MItteleuropea e, al tempo stesso, preservare l’italianità della città attraverso l'intitolazione a personaggi come Pietro Garinei, a cui sono state intitolate il 9 maggio scorso, nell'anniversario della scomparsa, la Sala e la Scuola di recitazione, canto e danza Accademia Garinei Mittelcult Trieste che nasce a Trieste e da Trieste innova la vita musicale italiana, in attesa di poter presentare in città il suo nuovo libro che rappresenta anche un pezzo di storia di Trieste”.
“Le nostre - conclude Gilleri - saranno inoltre attività attente alla sostenibilità, come testimonia anche lo spettacolo a impatto zero “Mi abbatto e sono felice” a cura di Mulino ed Arte. “Iniziamo questa avventura come stimolo culturale nella città e per la città, che ricordi alcuni tra i suoi figli più illustri (de Banfield, Garinei, Moissi, Carpinteri e Faraguna) perché chi non ha coscienza della propria storia non ha futuro”.
"sport e teatro - spiega il direttore artistico del Trieste Teatro Sport Festival, Andrea Mitri, e potrebbero sembrare due mondi distanti, sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista del pubblico che partecipa agli eventi dell’uno o dell’altro. In realtà i punti di contatto tra i due ambiti sono molto stretti. In fin dei conti sono tra i pochi riti collettivi rimasti, entrambi sono dispensatori di emozioni forti e condivise, ed anche lo sport di fatto si apparenta sempre più al mondo dello “spettacolo”. Ultimamente poi lo sport è entrato fortemente nella narrazione letteraria ed in quella che avviene sul web, trovando nuove forme di diffusione rispetto a quelle tradizionali. Svelare questi punti di contatto è l’idea della prima edizione del festival".
Saranno tre giorni di spettacoli teatrali, gare di poesia a tema sportivo, presentazione di libri, un convegno sul tema ed un torneo giovanile dedicato a Ferruccio Valcareggi, l’allenatore della Nazionale Italiana della famosa partita Italia – Germania 4 a 3 che, tra parentesi, è stata anche tema di un paio di spettacoli teatrali.
Giuseppe Manfridi sarà presente al Festival Teatro Sport di Trieste per presentare nella giornata del 13 maggio il suo libro “"Tra i legni. I voli taciturni di Dino Zoff” (TEA, 2022) e, il giorno seguente, per portare in scena il proprio testo “Wakefield - L’uomo che volò oltre se stesso” presso la Sala Beethoven del Palazzo Mittelcult
Di seguito il programma nel dettaglio con le schede degli spettacoli proposti e le biografie dei protagonisti.
PROGRAMMA
12 - 14 maggio
Trieste Teatro Sport Festival Tre giorni di eventi a tema sportivo, Spettacoli teatrali, Tornei di calcio, Presentazione di libri e Poetry Slam, a cura di Mittelcult - Teatro Musica Arte Danza Formazione
12 maggio ore 20.30 - Spettacolo di apertura “Atletico Short Stories, Dodici brevi monologhi per raccontare lo sport” di e con Andrea Mitri 13 maggio ore 17.30 Presentazione del libro "Tra i legni. I voli taciturni" di Dino Zoff di Giuseppe Manfridi 13 maggio ore 20.30 Spettacolo “Mi abbatto e sono felice” Monologo a impatto “0” a cura di Mulino ed Arte 13 maggio ore 22.15 Poetry Slam Sport 14 maggio ore 09.00 Calcio d'inizio 1° Memorial Ferruccio Valcareggi, Torneo di Calcio riservato a ragazze e ragazzi di 12 anni, organizzato da A.S. San Luigi 14 maggio ore 11.00 Convegno “Teatro e Sport” (si parlerà di scrittura, comunicazione, analogie tra l’attore e il calciatore, dei vari modi di raccontare lo sport di oggi e quello di ieri) con Elena Marinelli, Giuseppe Manfridi, Sergio Mari, Mario Mirasola e altri ospiti del mondo dello sport 14 maggio ore 17.30 Presentazione del libro "Racconti" di Sergio Mari 14 maggio ore 19.00 Premiazione 1° Memorial Ferruccio Valcareggi 14 maggio ore 20.30 Spettacolo “Wakefield” di e con Giuseppe Manfridi 14 maggio ore 22.15 Poetry Slam Sport - Ripescati dalla Piena
Biglietti in vendita presso Ticket Point Corso Italia 6 Trieste (Tel. 040 349 8276) Spettacoli Ingresso 12/10 euro Poetry Slam Ingresso 5 euro
Trieste Teatro Sport Festival tre giorni di eventi a tema sportivo Spettacoli teatrali Tornei di calcio Presentazione libri Poetry Slam a cura di Mittelcult Teatro Musica Arte Danza Formazione con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo Associazione Culturale Friedrich Schiller
Presentazione Trieste Teatro Sport Festival
Sport e teatro potrebbero sembrare due mondi distanti, sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista del pubblico che partecipa agli eventi dell’uno o dell’altro.
In realtà i punti di contatto tra i due ambiti sono molto stretti.
In fin dei conti sono tra i pochi riti collettivi rimasti, entrambi sono dispensatori di emozioni forti e condivise, ed anche lo sport di fatto si apparenta sempre più al mondo dello “spettacolo”.
Ultimamente poi lo sport è entrato fortemente nella narrazione letteraria ed in quella che avviene sul web, trovando nuove forme di diffusione rispetto a quelle tradizionali.
Svelare questi punti di contatto è l’idea della prima edizione di Trieste Teatro Sport Festival che si terrà dal 12 al 14 maggio nella città giuliana nelle sale della neonata Mittelcult di Alessandro Gilleri.
Tre giorni di spettacoli teatrali, gare di poesia a tema sportivo, presentazione di libri, un convegno sul tema ed un torneo giovanile dedicato a Ferruccio Valcareggi, l’allenatore della Nazionale Italiana della famosa partita Italia – Germania 4 a 3 che, tra parentesi, è stata anche tema di un paio di spettacoli teatrali.
L’organizzazione del festival è a cura di Andrea Mitri, ex calciatore di Triestina e Monza negli anni 80, attualmente attore e scrittore.
Giuseppe Manfridi sarà presente al Festival Teatro Sport di Trieste per presentare nella giornata del 13 maggio il suo libro “"Tra i legni. I voli taciturni di Dino Zoff” (TEA, 2022) e, il giorno seguente, per portare in scena il proprio testo “Wakefield - L’uomo che volò oltre se stesso” presso la Sala Beethoven del Palazzo Mittelcult.
LE SCHEDE DEGLI SPETTACOLI
Cartella stampa con programma, locandine, schede, biografie e foto degli artisti e degli spettacoli su: https://drive.google.com/drive/folders/1io6Pc05-Gqg8YyqIxv79MQj16DoJ_U0y?usp=sharing
ATLETICO SHORT STORIES Di Andrea Mitri Con Roberta Sabatini e Andrea Mitri Regia: Jean Philippe Pearson
“Atletico Short Stories” è un progetto nato nell’estate del 2018, intorno al monologo che racconta la storia di Peter Norman, il secondo classificato nei 200 metri alle Olimpiadi di Città del Messico ’68, e che si è allargato a parlare di Kornelia Ender e del doping di stato in Germania Est e della grinta di Kathy Schwitzer, la prima donna a correre la Maratona di Boston, sotto falsa identità. Ma anche della sregolatezza del pugile Carlos Monzon, della fragilità di Nadia Comaneci e della tenacia di Wilma Rudolph; fino ad inglobare tra le altre, la meravigliosa storia del ragazzino autistico innamorato del basket.
Gli attori Roberta Sabatini ed Andrea Mitri danno vita ad una serie di figure di sportivi che in qualche modo, oltre alla loro storia, raccontano il periodo storico ed il contesto in cui si è sviluppata, fornendo spunti di discussione che vanno oltre lo spettacolo.
La regia è di Jean Philippe Pearson, regista cinematografico e teatrale canadese, da tempo residente in Italia.
ANDREA MITRI Andrea Mitri si è diplomato al Laboratorio 9 di Barbara Nativi e Silvano Panichi nel lontano 1987. Dal 1990 in poi si è dedicato al teatro di improvvisazione che ancora oggi frequenta con il suo progetto Firenze Longform e con spettacoli in vari teatri italiani. Dal 2005 ha cominciato a dedicarsi anche al teatro di testo lavorando sia in spettacoli altrui sia su testi di sua scrittura dedicati allo sport, quali “Fuorigioco di Rientro “ ( ispirato alla sua esperienza di calciatore professionista ) , “Undici ragazzi più 1” e “Ite Missa Est”, quest’ultimo scritto e interpretato insieme a Mauro Monni.
ROBERTA SABATINI Roberta Sabatini si avvicina alla recitazione nel 1999 frequentando i corsi organizzati dalla scuola di cinema “Immagina” tenuti da Giuseppe Ferlito e Alessandro Riccio. In seguito si perfeziona frequentando workshop con Karpov, Massini, Capuano, Morganti, Deflorian, Palminiello, Brie, Santagata, Baracco e Musso. Ha lavorato in vari spettacoli per la regia di Massimo Salvianti (Arca azzurra teatro), Renata Palminiello, Alberto Di Matteo, Riccardo Massai e Michele Andrei .Nel 2016 ha vinto, con il monologo “Gertrude”, il secondo premio al concorso di corti teatrali “Visioni shakespeariane” presso il Teatro Comunale di Antella a Firenze.
JEAN PHILIPPE PEARSON Canadese, regista cinematografico e sceneggiatore molto conosciuto nel suo paese, dove ha vinto premi e riconoscimenti, risiede da tempo in Italia dove continua a scrivere sceneggiature per la televisione canadese e a realizzare cortometraggi. “Atletico Short Stories” è la sua terza regia teatrale, dopo “Ite Missa Est” e “Undici ragazzi più 1”.
Presentazione del Libro “Tra i legni. I voli taciturni di Dino Zoff” di Giuseppe Manfridi (TEA, 2022) Genere Narrativa generale Collana TEA Varia Numero di pagine 288 Formato Cartonato con sovraccoperta Su licenza di Limina Ean 9788850262397
Un grande campione, un atleta rispettato e ammirato, una carriera inimitabile raccontata con passione e partecipazione
Grande campione, atleta esemplare e rispettato, che ha trasformato il ruolo più misterioso del gioco del calcio in una filosofia di vita, volto serio stampato nella memoria di tanti tifosi, uomo di pochissime e misurate parole ma capace di gesti anche molto eloquenti, sul campo e fuori, Dino Zoff (classe 1942) è il più grande portiere della storia del calcio italiano, se non «il più grande portiere di tutti i tempi», come ebbe a dire una volta Trapattoni. Le sue origini friulane, profonde, i centimetri di statura che non aumentavano e i primi provini; la provincia (Udinese e Mantova) e poi Napoli; l'approdo alla Juventus e una striscia brillante di vittorie; ancora la maglia azzurra e, su tutto, il capolavoro: l'epica vittoria dei Mondiali di Spagna nel 1982: una carriera inimitabile, costellata di record tuttora imbattuti e una vita eccezionale ma vissuta come se fosse normalissima, scorrono appassionanti nelle pagine ricche, sentite, precise di questo libro frutto di lunghe ricerche e di numerose conversazioni. Un'avventura unica che Giuseppe Manfridi ha saputo raccontare con il polso del vero narratore e con quel pizzico di affettuosa faziosità che tutti i narratori hanno quasi il dovere di avere... «sennò farebbero i notai».
Capita così che il padre gli chieda ragione di un gol preso di recente. «Non mi aspettavo che tirasse», si giustifica il giovane e il papà: «Che c'entra? Non fai mica il farmacista!». Questa la frase. Concreta e asciutta. Il pensiero che la esprime è in realtà ben più vasto: «Ti sei messo tra i legni? Deve essere questo il tuo lavoro? Per cui hai il dovere di aspettarti un tiro che un farmacista avrebbe tutto il diritto di non aspettarsi. Lui! Tu no!»
L’Autore Giuseppe Manfridi Giuseppe Manfridi è nato a Roma, dove attualmente vive dopo molti anni trascorsi a Parigi. Considerato uno dei massimi drammaturghi italiani, è autore di commedie rappresentate in tutto il mondo. Fra i suoi titoli di maggior successo figurano ‘Giacomo, il prepotente’, ‘Ti amo, Maria’, ‘Elettra’, ‘La cena’, ‘La partitella’, ‘Teppisti!’. Ha firmato le sceneggiature di Ultrà, Maniaci sentimentali e Vite strozzate. Più volte finalista al premio Strega, il suo romanzo più recente è Anja, la segretaria di Dostoevskij.
WAKEFIELD L’UOMO CHE VOLO’ OLTRE SE STESSO Di e con Giuseppe Manfridi Un breve racconto di Hawthorne che narra di un uomo che prende in affitto una stanza di fronte casa sua per osservare la propria famiglia vivere senza di lui, è lo spunto narrativo che consente a questo reading di Giuseppe Manfridi di addentrarsi in un discorso sulle devianze, da cui, come per l’avvenire di un autentico colpo di scena, la narrazione dirotterà improvvisamente altrove, focalizzandosi sulle straordinarie Olimpiadi messicane del ’68, quelle di Fosbury e del pugno alzato di Tommy Smith. Al fine di raccontare una prodigiosa impresa sportiva: quella che portò Robert Beamon a stabilire un prodigioso record nel salto in lungo, e in contemporanea, una tragedia di quei tempi da molti dimenticata e da pochissimi raccontata.
Racconti di Sergio Mari (Edizioni Gutenberg, 2017) Solo uno era per me e così lo mordevo lento. Non volevo che quei giorni finissero in fretta. Avevo un pallone e avevo Teo, un amico che ascoltava tutta la musica del mondo. Un giorno Teo disse che i Pavesini erano finiti. Era vero. Quando me ne accorsi ero già per campi di calcio. Come ho fatto quel giorno a salvare il posto in squadra? Per chi sono le azalee che ho comprato prima della partita? Mi sono trovato sulla spiaggia di Vietri sul Mare con una domanda da fare; ho corso la mia infanzia con la più bella musica del mondo, quella dei Genesis, dei Pink Floyd e degli Osanna; c'è stata una domenica in cui la città di Como ha avuto due laghi; un quadro mi ha fatto paura e un ritratto mi si è stampato nella memoria. Poi una volta fui un assassino e piansi, tentai di diventare un fantino e risi, ma è con le poesie trovate nel cerchio del centrocampo che mi sono abbandonato alla bellezza. Giovane, mi sono involato sulla fascia laterale scorgendo immondizia sul ciglio della strada; vecchio, sono arrivato sulla linea di fondo accorgendomi che i giorni erano cambiati; per fortuna avevo Teo. Chi è Teo?
Introduzione Eccoli qui, in queste pagine, i brandelli di una vita; gli stracci che mi erano rimasti addosso, le pezze che cercavo di nascondere, di occultare, e che invece ho preso a conservare con cura. Sono le memorie di quando il sole era alto, le piogge non mi bagnavano affatto e solo caldo e dolce mi era il vento sui campi di pallone. Il futuro che mi era ancora davanti, quando in punta di piedi ho dato le spalle al pallone, mi prometteva altre stelle, una luna splendida e un mare dove nuotare tutti i giorni. Decisi quindi di riporre tutto in un armadio con la certezza di non doverlo più aprire. Quanto di più sbagliato! Così oggi, o solo l'altroieri, ho schiuso lentamente quelle ante di mogano e con meraviglia ne è uscita tutta la mia gioielleria: ragazzi da ricordare, perle da accarezzare ogni volta che ho freddo, allenatori che mi sono stati educatori quasi paterni. Brillanti posseduti per lungo tempo della mia gioventù e che ho portato addosso inconsapevolmente. Eccoli qui i panni stesi di una vita di pallone. Le magliette di tutti quelli che le hanno sudate con onore. I colori di chi li ha saputi indossare con orgoglio. Racconti brevi, leggeri, delicati. Come dei Pavesini che si sciolgono in bocca, lasciando riassaporare il gusto buono di un pallone ormai lontano. “Pensavo di aver riposto per sempre gli stracci che il calcio mi aveva lasciato, per fortuna riaprendo un giorno quell'armadio, con sorpresa, ho visto luccicare perle di ricordi. Impossibile non renderle pubbliche. Ecco, questi miei Racconti”. Sergio Mari
IL CONVEGNO TEATRO SPORT
SERGIO MARI Sergio Mari è stato calciatore professionista dal 1979 al 1993. Tra gli allenatori che gli hanno insegnato a giocare a calcio e il modo di vivere ricorda Santin, il Viciani dal gioco corto, il professor Scoglio dalla zona sporca e Liguori il pragmatico. Negli anni successivi ha voluto invece conoscere maestri come Mimmo Paladino e Jannis Kounellis, leggendone le gesta artistiche e vendendone le opere nella galleria MB47, dalle iniziali dei suoi due figli. Negli ultimi anni, invece, si è imbattuto in Joseph Ragno dell’Actor’s Studio e in Gary Brackett del Living Theatre, entrambi di New York; oltre che in Emma Dante, Renato Carpentieri e Nayra Gonzales. Tutti maestri internazionali che sono riusciti ad insegnargli a come salire su un palco per raccontare le cose che scrive. L’incontro con Gaspare Nasuto, burattinaio internazionale, gli ha fatto sapere della bellezza delle piazze quando nel mezzo viene montato un teatrino e oggi, spesso, lo si incontra per strada tra i bambini ridenti. All’alba del 2007 ha scritto - Quando la palla usciva fuori - suo primo libro; nel 2015, in una notte insonne, ha terminato il romanzo - Sei l’odore del borotalco - e nel mezzo di una colazione a base di Pavesini, due anni dopo, ha avuto l’intuito di scrivere – Racconti - suo terzo libro. Oggi, scende presto al mattino col suo cane, per cercare di ritrovarsi: invano.
Giuseppe Manfridi Giuseppe Manfridi, romano, è drammaturgo, romanziere e sceneggiatore. Da oltre vent’anni il suo teatro è costantemente rappresentato in Italia e all’estero. Fra le sue commedie di maggior successo: ‘Giacomo, il prepotente’, ‘Ti amo, Maria’, ‘Elettra’, ‘La cena’, ‘La partitella’, ‘Teppisti!’, “L. Cenci” e “Marlene”. Numerosi i testi di Manfridi che sono andati in scena in Francia, a New York, in Finlandia, in Grecia, in Canada e in Sudamerica. ‘La partitella’, ‘Giacomo, il prepotente’ e ‘L’osso d’oca’ sono state trasmesse da RAI DUE nella serie Palcoscenico. ‘L’orecchio’ da RAI SAT. Tra le sue sceneggiature, ricordiamo ‘Ultrà’, film che, con la regia di Ricky Tognazzi, ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino nel 1991. Nel 2006 l’editore Gremese ha mandato alle stampe il romanzo ‘Cronache dal paesaggio’, debutto di Manfridi nella narrativa, e più di recente, ‘La cuspide di ghiaccio’, Entrambi i romanzi sono entrati nella selezione finale del Premio Strega. Sempre attento al mondo dello sport ha pubblicato anche “Tra i legni – I voli taciturni di Dino Zoff” (TEA, 201) che presenterà al Festival.
Elena Marinelli Elena Marinelli è nata in Molise vicino a un passaggio a livello. Vive a Milano, scrive di libri per ilLibraio.it e di sport per l'Ultimo Uomo e racconta il calcio femminile insieme a Giorgia Bernardini su Goleadora, il podcast di Zarina. È autrice di Steffi Graf (66thand2nd) e Il terzo incomodo (Baldini + Castoldi).
Mario Mirasola Mario Mirasola, autore programmi, conduttore e regista radiotelevisivo inquadrato al primo livello aziendale, si occupa dal 1996 di programmi teatrali e prosa, dopo aver frequentato una scuola biennale di teatro (Istituto d’arte drammatica di Trieste). Si occupa di sceneggiati radiofonici e radiodrammi in genere, avendo prodotto oltre cento puntate per conto della sede Rai per il Friuli Venezia Giulia, produzioni trasmesse anche da altre reti radiofoniche della rai. Per il versante televisivo ha collaborato dal 2000 al 2011 con la testata giornalista Rai Sport occupandosi di regie di calcio, pallamano, biliardo e ippica. Inoltre ha prodotto, sempre per la sede Rai per il FVG, diverse produzioni musicali e teatrali di commedie e spettacoli di intrattenimento. Ha insegnato “teorie e tecniche del linguaggio radiofonico” all’Università degli studi di Trieste,presso la facoltà di lettere e filosofia (2003-2009). Ha collaborato con il ministero della P.I. dal 2008 al 2012 partecipando con animazioni e letture drammaturgiche all’interno di seminari a Torino, Castel Gandolfo (Roma), Ischia, Abano terme e Ancona con il coinvolgimento di dirigenti scolastici, insegnanti e studenti. Ha partecipato come animatore ed esperto in radiodrammi al campus di Tribl nel 2011 e nel 2013. Come riconoscimento delle attività svolte nei vari settori e, nello specifico, per la drammatizzazione del lavoro radiofonico, ha ricevuto il premio Eurocommunication 2010, a Bologna, nell’ottobre del 2010, rilasciato dall’associazione italiana della comunicazione pubblica ed istituzionale. Dal 2016 è insegnante di dizione presso il CUT – Trieste.
RIPESCATI DALLA PIENA - SPORT POETRY SLAM Il Poetry Slam sono una specie di sport teatrale, una competizione poetica in cui alcuni performer si affrontano in una sfida a più manches, presentando al pubblico loro poesie originali. Le regole del poetry slam sono poche, lineari, concise: 1. La giuria è categoricamente popolare, composta da 5 giurati scelti tra il pubblico. 2. Le poesie recitate devono essere autografe, scritte dal partecipante di proprio pugno. 3. Non sono ammessi supporti materiali come basi musicali, vestiti di scena, oggetti o altro. 4. La performance non può durare più di 3 minuti, con una tolleranza di massimo 10 secondi. 5. La libertà di espressione in un poetry slam è potenzialmente infinita, totale. Per le due serate del Festival una manche sarà dedicata al tema sport.
I Ripescati dalla Piena I Ripescati dalla Piena sono un collettivo di artisti formatosi a Firenze nel 2021 dallʼiniziativa di Gabriele Bonafoni, Max Di Mario e Marco DellʼOmo, dopo l’esperienza dallʼestate 2020 con la rassegna di poesia performativa, improvvisazione e spoken word “Poesiaininterrotta” alla Limonaia di Villa Strozzi per l’Estate Fiorentina. Dal giorno della fondazione a oggi il collettivo ha cercato di creare una rete di collaborazioni con locali e associazioni culturali sul territorio toscano per promuovere il poetry slam, la poesia performativa e il teatro in modo innovativo e coinvolgente. Nel 2022 hanno iniziato a girare per l’Italia con i loro spettacoli. Al Festival si uniranno a loro Luca Bernardini, Daniele “Gnigne” Vaienti e Antigone.
MI ABBATTO E SONO FELICE di e con Daniele Ronco Regia di Marco Cavicchioli Fare sport in maniera equilibrata porta benessere, produzione di energia positiva per il corpo, mantenimento in forma dello stesso. Elemento importante in un’era come questa in cui la felicità dell’uomo occidentale pare essere direttamente proporzionale solo a quanto produce e a quanto consuma. E a impatto quasi O sul pianeta visto che l’energia utilizzata proviene direttamente dallo sforzo effettuato dal nostro corpo. “Mi abbatto e sono felice” è un monologo autoironico, dissacrante, che per le luci di scena utilizza l’energia ottenuta grazie allo sforzo fisico prodotto dall’attore Daniele Ronco che pedala su di una bicicletta. E che rifacendosi ai principi etici della Decrescita Felice, accompagna il pubblico in un viaggio che fa la spola fra un passato intriso di freschezza e genuinità e un presente frenetico e stanco di correre solo per produrre.
DANIELE RONCO Dopo essersi diplomato nel 2011 presso la Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” lavora in teatro con diversi registi, tra i quali: Renata Palminiello, Vittorio Franceschi, Riccardo Bellandi, Marco Lorenzi, Daniele Salvo, Emiliano Bronzino, Gabriele Tesauri, Giordano Amato, Carlo Roncaglia,. Con il suo lavoro ottiene diversi premi e riconoscimenti: Cassino Off 2016, Maldipalco 2014 e 2015, Le strade degli altri 2017, Voce della società giovanile 2017 e miglior spettacolo green&smart nazionale 2018. Per il cinema e la tv lavora con diversi registi, tra i quali: Paolo Severini, Marco Bellocchio, Yuri Storasi, Luca Ribuoli, Takashi Minamoto, Riccardo Donna, Alice Filippi. Nel 2020 è autore e interprete dello spettacolo "Il grande giorno" che debutta alla 42*edizione del Festival Asti Teatro. Nel 2021 è autore e interprete, insieme a Ugo Dighero, dello spettacolo "Un pianeta ci vuole”.
Mulino ad Arte Un teatro che pensa, progetta e produce green Il percorso all’interno della sostenibilità è iniziato nel 2015 con la creazione dello spettacolo “Mi abbatto e sono felice”, un monologo ad impatto zero alimentato dall’attore in scena che in sella ad una vecchia Bianchi produce l’energia necessaria ad auto-illuminarsi. Nel 2017 ha fatto seguito “Chaos – Humanoid B12”, spettacolo che suona come un monito per l’umanità, immersa in un mondo in cui la storia si ripete ciclicamente mettendo a repentaglio la sopravvivenza della specie. Successivamente è stato ideato il progetto innovativo “Teatro a pedali”, un format esperienziale che permette di alimentare un evento live grazie alla pedalata del pubblico. Il 2020 è stato l’anno del debutto di “Il grande giorno”. In scena, una reclusione forzata accompagnata dalla domanda: che cosa accadrebbe se improvvisamente fossimo costretti a rallentare? Nel corso dello stesso anno è stato presentato anche un primo studio di “Un pianeta ci vuole”, che affronta i temi cardine per un futuro sostenibile: alimentazione, trasporto e sovraffollamento.
I Memorial Ferruccio Valcareggi Dal 13 al 14 maggio 2022 nell'ambito del Trieste Teatro Sport Festival si svolgerà a Trieste il 1° Memorial Ferruccio Valcareggi riservato a ragazze e ragazzi di 12 anni. Il torneo, organizzato dalla A.S. San Luigi, prevede la partecipazione - oltre che dell'organizzatore - dell'Udinese Calcio, della squadra di Koper (Capodistria-SLO) e del San Giovanni Trieste. La connotazione culturale della struttura che ospita il Mittelcult ci ha indotto a onorare un grande e storico ct della nazionale, triestino di nascita, che portò la nazionale alla vittoria in Messico dopo l'indimenticabile semifinale con la Germania. Nonostante il suo indubbio valore tecnico e sportivo, a Valcareggi non era ancora stato intitolato alcun torneo. Da qui l’idea del progetto. Le squadre saranno composte da 16 giocatori e due portieri per squadra e si spera di poter avere al torneo anche una rappresentanza nazionale per contribuire così a rilanciare le nuove leve del calcio italiano nel nome di un glorioso tecnico degli Azzurri.
La Sala Beethoven La Sala Beethoven si trova al secondo piano di un immobile del 1903 e dispone di un ampio parcheggio nel vicino garage del Foro Ulpiano. Oltre alla sala principale, è dotata di altre stanzette e una particolare “Stube”.
Ammodernamenti recenti Nel 2020 la Sala Beethoven ha potuto fruire di un contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia destinato alla riqualificazione e ammodernamento delle strutture teatrali, grazie al quale la sala ha potuto essere completamente rinnovata negli impianti di illuminazione d audio, nonché nei servizi annessi. A seguito di questi lavori, in virtù dell’accordo sottoscritto con la GoldenShow Srl - Impresa Sociale di Trieste, ha iniziato a ospitare spettacoli di vario genere, convegni, congressi e attività culturali di vario tipo.
La nascita dell'Edificio della Società Turnverein Eintracht L’immobile è stato inaugurato nel dicembre del 1903 e destinato alle attività delle importanti associazioni sportive e culturali della cittadinanza triestina di lingua tedesca o che si riferiva a quel mondo culturale, pur rimanendo aperto alla collaborazione con tutte le altre componenti del tessuto sociale di Trieste di quel tempo e fino alla fine della Prima guerra mondiale. Alla fine del conflitto, nel 1920, parte dell’immobile è stato per parecchi anni sede del Circolo Artistico Triestino. Solo nel 1941 è diventato di proprietà della Società Germanica di beneficenza. Dopo le traversie della Seconda guerra mondiale, l’immobile è stato utilizzato parzialmente dall’Istituto Germanico di Cultura e quindi fino al 2005 dal Goethe Institut, finché finalmente è ritornato nella piena disponibilità della Società.
Associazione Culturale Friedrich Schiller Nel 2007 è stata fondata l’Associazione culturale Friedrich Schiller, con lo scopo di seguire le orme dello Schillerverein, importantissima istituzione nata nel 1860 e dissoltasi alla fine della Prima guerra mondiale, riprendendone per quanto possibile l’attività pluriculturale. La nuova Associazione fin dall’inizio ha affiancato la Società Germanica di Beneficenza nella promozione della cultura di lingua tedesca e nella gestione della Sala Beethoven. Dal 2007 e fino all’inizio del 2020 la Sala Beethoven ha ospitato numerosi concerti, perlopiù classici con giovani musicisti e compagini musicali triestini e della regione Friuli Venezia Giulia, ma anche di provenienza diversa e legati in qualche modo con la città di Trieste. Non sono mancati spettacoli di prosa, musical, conferenze, presentazioni di libri, convegni scientifici e culturali di vario genere.
I CORSI La formazione si svolgerà nelle sale del Piano Terra del Palazzo Mittelcult: Sono previsti Corsi (per adulti, adolescenti e bambini) di Ballo da Sala (Tango, Swing, Caraibici), Danza Classica, Moderna, Contemporanea, Yoga Anusàra, Preparazione alla Pole Dance e Flessibilità, Floorwork, Groundletix, Percussioni per bambini, Ginnastica Posturale, Kettlebell, Flow Stretch e Mindfulness. Inoltre sarà inaugurata l’Accademia Garinei Mittelcult che prevede corsi di Canto, Ballo e Recitazione. L’offerta è in continuo aggiornamento. I Corsi saranno tenuti da titolati, apprezzati a livello nazionale e internazionale, professionisti nel relativo campo. Responsabile dell’Organizzazione e il Coordinamento dei Corsi sarà Rosa Zammitto Schiller.
Per info: www.mittelcult.it