Il Magnifico Cratere E Il Suo Restauro
Antichi tesori dal Museo Nazionale di Belgrado
Da Sabato 12 Febbraio a Domenica 13 Marzo 2011 -
Palazzo del Monte - Padova (PD)
Il Magnifico Cratere e il suo restauro Antichi tesori dal Museo Nazionale di Belgrado
Cratere con tripode,VI-V sec. a.C. Trebenište Serbia
A PADOVA, CON IL MAGNIFICO CRATERE DI TREBENISTE LA FONDAZIONE RIAPRE IL RESTAURATO PALAZZO DEL MONTE DI PIETA'
Il 12 febbraio, Palazzo del Monte, dopo due anni di restauro, si apre al pubblico che, sino al 13 marzo, potrà visitarlo gratuitamente. Padovani e turisti potranno ammirarvi una mostra d'eccezione - "Il Magnifico Cratere e il suo restauro. Antichi tesori dal Museo Nazionale di Belgrado", proveniente dal Quirinale La mostra presenta il celebre Cratere di Trebeniste, conosciuto, per la sua spettacolare bellezza, come il Magnifico Cratere. E' un bronzo di grandi dimensioni rinvenuto nel 1931 a Trebeniste, nei pressi di Ocrida, nell'attuale Macedonia, ed è uno tra i pochissimi crateri bronzei giunti sino a noi, realizzato in ambiente greco verso la fine del VI secolo avanti Cristo. Il reperto è tra i capolavori assoluti del Museo Nazionale di Belgrado. Il prestito dell'opera alla Fondazione è un segno di gratitudine del Museo Nazionale di Belgrado e della Serbia alla Fondazione stessa. E' stata infatti l'istituzione padovana ad aver sostenuto l'onere per il restauro in Italia del preziosissimo manufatto. Essa aveva favorito l'arrivo di questo capolavoro d'arte greca arcaica ad Adria dove nel 2007 fu tra le meraviglie esposte nella fortunata mostra "Balkani. Antiche civiltà tra il Danubio e l'Adriatico", allestita presso il Museo Archeologico Nazionale. Nella mostra a Palazzo del Monte, il Magnifico Cratere sarà esposto insieme ai reperti, non meno preziosi, che lo accompagnavano nella cosiddetta Tomba 8 di Trebeniste. Si tratta di un importante corredo di un principe guerriero. Tra i reperti rinvenuti uno splendido elmo bronzeo, di manifattura greca, decorato da applicazioni in oro raffiguranti due cavalieri, ed altri oggetti di particolare eccezionalità come un corno potorio e i bicchieri in argento, insieme alle straordinarie lamine auree in foggia di sandalo. A documentare le relazioni esistenti tra le popolazioni indigene e la Grecia, saranno in mostra anche gli stupefacenti ritrovamenti della Tomba 9 di Trebeniste. Tra essi la rarissima maschera funeraria in oro insieme ad altre collane, rari anforischi in vetro ed altri oggetti aurei. Dal tumulo principesco di Novi Pazar ci arrivano straordinari cinturoni e pettorali in oro di fattura indigena, insieme a vasi in bronzo e argento e a manufatti in ambra provenienti dalla Grecia, a dimostrare ancora una volta i molteplici contatti intercorsi tra VI e V secolo a.C. tra diverse cultura in area medio Balcanica, forieri di molte novità in più campi. Contemporaneamente all'esposizione dedicata al Magnifico Cratere, in alcune sale verrà ricordata la storia di Palazzo del Monte, e saranno illustrati gli interventi di restauro cui è stato recentemente sottoposto. "Il Palazzo mostrerà se stesso" e racconterà le vicende che lo hanno plasmato lungo il mezzo millennio della sua esistenza Queste sale, ora dotate di tecnologia e di impiantistica d'avanguardia, accoglieranno, al di là del Magnifico Cratere, i successivi eventi espositivi organizzati dalla Fondazione. "Il nostro impegno a favore dell'arte e della valorizzazione culturale si esplicita anche in progetti espostivi propri, ma in una "giusta misura", dichiara il Presidente Antonio Finotti. "Non vogliamo che la Fondazione diventi un "mostrificio" ma attraverso queste mostre vogliamo creare delle occasioni di crescita per il territorio, non solo a livello culturale, ma anche economico. Un evento espositivo ha le potenzialità per catalizzare risorse, stimolare la sinergia tra pubblico e privato, creare posti di lavoro e produrre indotto turistico. Un mix di ingredienti che può davvero contribuire ad uno sviluppo virtuoso della nostra provincia ".
Relazioni con i media: dott.ssa Alessandra Veronese - Responsabile dott. Giovanni Cocco Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo In collaborazione con Studio ESSECI di Sergio Campagnolo