Arte E Narrativa
Da Sabato 12 Dicembre 2015 a Domenica 10 Gennaio 2016 -
Galleria Verticalista - via Suor Maria Mazzarello, 12 - Catania (CT)
“Arte e narrativa”
dal 12 Dicembre 2015 al 10 Gennaio 2016 Galleria Verticalista - via Suor Maria Mazzarello,12 Catania (CT)
L’idea è quella di mettere insieme e a confronto le ragioni di due linguaggi, quello artistico e quello narrativo, che molto spesso producono un processo di significazione che li collega in “altezza”. E’ l’espansione dell’io lungo il possibile. Per avere un’idea del ‘verticalismo narrativo’ seguiamo il pensiero di don Antonio Corsaro: “A proposito del libro di Jean-Louis Baudry, Les Images, Michel Foucault si sorprende nel vedere come, in realtà, possono coesistere distanze che assumono forme successive nello spazio percorso (come nei romanzi di Alain Robbe-Grillet) e distanze che prendono una dimensione saggittale: frecce che traversano lo spessore eretto di fronte a noi. Sono forme a strapiombo. Il passato no è più il nostro suolo. Il ricordo non ci colpisce più. Al contrario, il tempo,sopraggiungendo, a dispetto delle più vecchie metafore della memoria, partendo da una profonda distanza, assume una statura verticale di sovrapposizione, dove ciò ch’ è più antico diviene paradossalmente il più vicino al vertice, linea di fastigio e linea di fuga, punto alto d’ inversione. All’ inizio di Images si ha il disegno preciso e complesso di questa curiosa struttura: «ecco una donna seduta sulla terrazza d’ un caffè. Davanti a lei grandi vetrate d’ un palazzo che la domina; e attraverso i vetri le giungono senza interruzione immagini che si sovrappongono, mentre (dal basso in alto, dunque all’ inverso) fa scorrere rapidamente fra pollice e indice le pagine d’ un libro posato sul tavolo: apparizione, sparizione, sovrapposizione che risponde in modo enigmatico, quando lei tiene gli occhi abbassati, alle immagini trasparenti che si accumulano sulla sua persona nel momento di alzare gli occhi». Momenti simili sono nella Jelousie e nel Voyeur di Robbe-Grillet; momenti che hanno il valore di un sistema di segni. Ma ciò che più conta in questi romanzi, come quelli di Jean-Louis Baudrj, di Jean Thibaudeau (Une cérémonie royale), di Philippe Sollers (Le Parc, H), di Claude Simon (L’ Herbe), di Samuel Beckett, i cui romanzi tutti conoscono, ciò che più conta e che diventa un problema altamente critico (e quindi incide nella storia delle forme) è la loro maniera di aprire sulle possibilità del linguaggio. Una maniera che sta al centro del Verticalismo. Anche Michel Foucault è un filosofo verticalista: lo abbiamo visto nella pagina citata fedelmente”. (S.C.)