Personale Di Cristina Messora
La casa che guarda il cielo
Da Sabato 02 a Domenica 17 Aprile 2016 - dalle ore 18:00
Galleria Puccini - Via Bernabei, 39 - Ancona (AN)
Personale di Cristina Messora “La casa che guarda il cielo”
dal 02 al 17 Aprile 2016 Galleria Puccini - Via Bernabei, 39 Ancona (AN)
ASSOCIAZIONE CULTURALE GALLERIA PUCCINI Via Bernabei 39 – Ancona
“La casa che guarda il cielo” mostra d'arte di CRISTINA MESSORA
dal 2 aprile al 17 aprile 2016. Inaugurazione sabato 2 aprile alle ore 18,00.
Orario: dal martedì alla domenica 17,30-19,30.
Cristina Messora è nata a Modena nel 1965 e da vent' anni vive e lavora ad Ancona.
Nel 1992 si è laureata all' Accademia di Belle Arti di Bologna con il massimo dei voti. Dal 2006 ad oggi ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, le più significative sono : Emozioni Residue , Grovigli e Segni di un desiderio.
Nel suo percorso creativo ha sperimentato diversi linguaggi che ha portato a maturazione nella Casa che guarda il cielo.
E' l'artista della vita interiore, la sua opera si sviluppa autonomamente in un percorso di causalità mai casuale. L'artista conduce la sua opera e si lascia condurre in un rapporto attivo e dialettico.
Tutto nasce da un'idea, da una parola, che in un processo di astrazione, lascia posto al segno, al colore, in un vortice di energia scandita e fissata da tacche di luce.
E' un percorso introspettivo che approda in uno spazio in cui le idee, il vissuto, si sublimano e creano lo slancio per superarsi. In questo spazio c'è posto per la gioia e il dolore, per la paura e il coraggio, per l'angoscia e il benessere: è il luogo in cui tutto si concentra, si placa, trascende e concorre all'arricchimento, alla crescita .
La casa che guarda il cielo: un esempio sui generis di memoria eidetica o forse è più giusto pensare ad una densità interiore che si stempera, si libera nello spazio e nel tempo; in questa casa assieme ai ricordi precipitano idee ben sedimentate.
Una strada ci conduce a due possibili case; quella più concreta, marcata da segni profondi di esperienze vissute e quella più eterea, sulla linea dell'orizzonte, che si fonde con l'infinito.
Il cielo, al tempo stesso osservato e che osserva è una presenza immanente con la sua forza di luce e di colore.
E’ un percorso che conduce anche tutti noi verso una direzione “celeste”. In questo quadro troviamo radici saldamente ancorate alla terra, profonde e rassicuranti, che danno forza e sostegno a dimensioni aperte e sospese come il cielo sopra di noi.
Interrogativi e certezze. Tutto avvolto nell'azzurro di un’energia metafisica che comunque continua ad indicarci la strada.
M. Antonietta Borraccio