I Ragazzi Che Ascoltavano La Radio
Una Generazione Tra Fascismo, Resistenza E Scelta Repubblicana (1936 – 1946)
Da Lunedì 25 Aprile a Domenica 10 Luglio 2016 - dalle ore 11:00
Torre Dei Lambardi - Magione (PG)
Alla Torre dei Lambardi un’esposizione con documenti, fotografie e oggetti d’epoca La radio protagonista della mostra sulla generazione che costruì la Repubblica Inaugurazione in occasione delle manifestazioni per il 25 aprile, per celebrare il 70° anniversario del referendum del ’46.
Il giorno della Liberazione a Magione, presso la Torre dei Lambardi, apre i battenti la mostra I ragazzi che ascoltavano la radio. Una generazione tra Fascismo, Resistenza e scelta repubblicana (1936 – 1946), organizzata dall’Amministrazione comunale con la collaborazione dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea in occasione del 70° anniversario del referendum costituzionale che il 2 giugno 1946 segnò la nascita della Repubblica italiana dopo gli anni della dittatura e della guerra.
L’inaugurazione avrà luogo lunedì 25 aprile, alle ore 11.
La radio è la grande protagonista dell’esposizione – curata da Francesco Girolmoni e Vanni Ruggeri – realizzata con documenti dell’Archivio storico comunale e della biblioteca, fotografie e altro materiale appartenente al fondo Publio Trento Bartoccioni, documenti dell’archivio dell’istituto omnicomprensivo “G. Mazzini” di Magione, francobolli, cartoline d’epoca, oggettistica e cimeli messi a disposizione da collezionisti e soggetti privati. È infatti questo mezzo di comunicazione a segnare in maniera profonda quegli anni così significativi, passando da strumento di propaganda e indottrinamento anche per i più giovani, con la Radio Rurale nelle scuole del regime, a simbolo di resistenza e libertà attraverso le trasmissioni di Radio Londra, da oggetto elitario a primo mezzo di comunicazione di massa.
Il percorso espositivo proposto dà ampiamente conto di queste trasformazioni con i manifesti dell’epoca, le scene delle radiotrasmissioni scolastiche, i documenti che testimoniano il ruolo della radio nella seconda guerra mondiale e nella Resistenza partigiana fino alla grande mobilitazione politica dopo la liberazione. Si prosegue, lungo i quattro piani della Torre, con una sezione che, attraverso il reportage fotografico dell’ufficiale Publio Trento Bartoccioni, poi sindaco di Magione dal 1946 al 1956, ripercorre con uno sguardo inedito il periodo d’occupazione italiana della Jugoslavia.
Francobolli, cartoline di propaganda, lettere di prigionieri di guerra ed altro materiale postale compongono la terza sezione insieme a riviste illustrate dell’epoca e giornali, nonché autentici cimeli relativi alla campagna di Russia. Di grande interesse i materiali provenienti da fondi e collezioni private, tra cui quelli di Franz Fumanti, Adriano Piazzoli, Carlo Burini, e Luciano Zeetti (Museo del gioco e del giocattolo di San Marco – Perugia).
I drammatici momenti del passaggio del fronte, il periodo della Resistenza fino ad arrivare al referendum istituzionale del 2 giugno 1946 concludono il percorso della mostra, arricchito da audiovisivi e inserti sonori.
Alla inaugurazione della mostra interverranno il sindaco Giacomo Chiodini; Vanni Ruggeri, presidente del consiglio comunale e delegato alla cultura; Luciana Brunelli, Istituto per la Storia dell’Umbria contemporanea (Isuc), e Francesco Girolmoni, Biblioteca comunale Vittoria Aganoor Pompilj.
Inaugurata alla Torre dei Lambardi la mostra “I ragazzi che ascoltavano la radio”
Dai discorsi del Duce a Radio Londra, la storia di una generazione tra Fascismo, Resistenza e scelta repubblicana
Allestita per il 70°anniversario del referendum del 1946, resterà aperta fino al 10 luglio
«Una mostra che affronta con grande rigore il travagliato momento di passaggio vissuto dalle giovani generazioni, nate e cresciute sotto il regime fascista, quando si trovarono a dover scegliere tra la fedeltà al Duce e le ragioni di chi combatteva per un nuovo concetto di Stato»: sono le parole con cui Luciana Brunelli, Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea (Isuc), ha aperto il suo intervento sulla mostra “I ragazzi che ascoltavano la radio. Una generazione tra Fascismo, Resistenza e scelta repubblicana (1936–1946)” allestita presso la Torre dei Lambardi. Organizzata dal Comune di Magione, a cura di Vanni Ruggeri, presidente del consiglio comunale e delegato alla cultura e Francesco Girolmoni responsabile della biblioteca e archivio storico comunale, é stata allestita per il 70°anniversario del referendum del 1946 e inaugurata il 25 aprile.
L’esposizione è stata realizzata con documenti provenienti dall’archivio storico comunale e dalla biblioteca V. Aganoor Pompilj, con fotografie del fondo Bartoccioni, con documenti dell’archivio dell’istituto omnicomprensivo “G. Mazzini” di Magione, con cartoline d’epoca, radio originali e altro materiale messo a disposizione da collezionisti privati: Franz Fumanti, Adriano Piazzoli, Carlo Burini, Luciano Zeetti. Resterà aperta fino al 10 luglio, e sarà animata da un ricco palinsesto culturale sulle tematiche affrontate, con presentazioni di libri, giornate di studio, appuntamenti teatrali per le scuole.
«Nel quadro della strategia di propaganda e mobilitazione ideologica messa in atto dal fascismo – ha spiegato Vanni Ruggeri – nessuno spazio pubblico o privato, nessun mezzo di comunicazione restò inutilizzato: stampa, manifesti, cartoline postali, francobolli, per non parlare di cinegiornali e filmografia. Fu comunque la radio il mezzo principale impiegato per creare consenso. Emotivamente coinvolgente, moderna e dinamica fu posta a servizio del regime. La mostra immerge il visitatore in un viaggio ideale nella piccola e grande storia del periodo. Dai radiomessaggi mussoliniani a Radio Londra, attraverso l’ascolto, si rivivono gli anni segnati dalla guerra e dal fascismo, dagli ideali della Resistenza fino all’approdo alla democrazia, con il referendum istituzionale del 2 giugno del 1946».
«Sarebbe impossibile pensare ai regimi totalitari del Novecento senza la radio – ha sottolineato ancora Luciana Brunelli –. Nelle scuole, nelle case, nelle piazze e nelle frazioni rurali gli altoparlanti diffondevano la voce del duce. Nessun altro strumento fu tanto potente nel suscitare emozioni e nel mobilitare le masse durante il Ventennio».
Francesco Girolmoni si è soffermato sulle dinamiche che segnarono anche a Magione, a partire dal 1938, l’ingresso della radiofonia all’interno dell’attività formativa e curriculare della scuola, ripercorse nella prima sezione della mostra, frutto del laboratorio di didattica d’archivio realizzato ogni anno con gli studenti della scuola media G. Mazzini di Magione.
Le sezioni della mostra con l’utilizzo di manifesti, riviste illustrate, lettere, francobolli, filmati, registrazioni d’epoca, restituiscono l’esaltazione mitica del materiale di propaganda; raccontano momenti particolari del conflitto tramite il «reportage fotografico» dell’ufficiale Trento Bartoccioni, realizzato durante l’occupazione italiana della Jugoslavia; danno conto, attraverso una splendida collezione filatelica, di avvenimenti e personaggi dell’epoca. L’ultima parte è dedicata al periodo della Resistenza, del passaggio del fronte, della “guerra ai civili” per giungere agli appuntamenti elettorali della primavera del 1946 e al voto alle donne.
Un allestimento particolarmente evocativo, e dal forte impatto, al secondo piano con la ricostruzione di due diversi ambienti dell’epoca in cui trovano posto le radio originali: due scorci di società, due differenti contesti politici e ideologici, che l’apparecchio radiofonico unisce, ma allo stesso tempo divide.
Intervento di Luciana Brunelli https://www.facebook.com/Mostre-Magione-885125094880259/videos