Personale Di Manfredi Beninati
Prossime Mostre
Da Sabato 22 Ottobre 2016 a Lunedì 06 Marzo 2017 - dalle ore 18:00
Dal 22/10/2016 al 13/12/2016 Galleria Poggiali - Via Della Scala 35/a E Via Benedetta 3r - Firenze (FI)
Dal 10/12/2016 al 06/03/2017 Museo Civico - Castelbuono (PA)
MANFREDI BENINATI Domenica 10 dicembre 2039 Testo critico a cura di Sergio Risaliti Inaugurazione sabato 22 ottobre ore 18.00 22 ottobre 2016 - 13 dicembre 2016 Via della Scala 35/A e Via Benedetta 3r, Firenze La Galleria Poggiali è lieta di annunciare Domenica 10 dicembre 2039 la prima personale a Firenze di Manfredi Beninati (Palermo, 1970), appositamente concepita per gli spazi della galleria di Firenze. Il corpus delle opere in mostra nascono dalla collaborazione tra lartista e la galleria che li ha prodotti, assistendo Beninati in tutti i passaggi, dalla creazione alla realizzazione dei lavori stessi. Il titolo della mostra è lespressione di una data immaginaria, una combinazione impossibile secondo il calendario gregoriano di giorno e data. Beninati fa riferimento a unintuizione del 1968 del fisico Gabriele Veneziano, considerato il padre della cosiddetta teoria delle stringhe o teoria del tutto, che ritiene esistano in mondi paralleli che si estendono in diverse dimensioni. Questo immaginario, legato al trascorrere del tempo in una dimensione spaziale, si riflette nelle opere dellartista in cui tempo e spazio si uniscono con la forza dellimmaginazione a creare mondi che cambiano in base a chi li osserva. Manfredi Beninati costruisce la mostra come un set cinematografico (Beninati ha frequentato una scuola di cinema e i set di Cinecittà) in cui crea istanti di interni, stanze sospese, situazioni immaginarie, rese attraverso un percorso che si snoda dallentrata della galleria tra dieci light box, scatti provenienti dalla ricostruzione reale di uno spazio immaginario ricreato fisicamente in una parte della galleria, come accaduto al MAXXI di Roma nel 2003, per la Biennale di Venezia del 2005 e quella di Liverpool del 2008, e ancora, sempre nel 2008 al Parrish Museum di Southampton, alla Quadriennale di Roma, ma anche alla Biennale di Atene e a quella di Istanbul nel 2009, allHammer Museum di Los Angeles e alla Thessaloniki Biennale (2011), e ancora nel 2012 alla Biennale di Shanghai e sempre nello stesso anno a quella di Mardin in Turchia. In questo caso il set ricreato nella galleria Poggiali rappresenta in tutto e per tutto una versione visionaria del laboratorio ad essa attiguo. Il progetto della mostra comprende inoltre una serie di sculture: una in marmo, mezzi busti, cavalli, cerbiatti, maschere in bronzo e bassorilievi in bronzo e resina in cui Beninati trasferisce la leggerezza del disegno e la delicatezza della luce e dei colori a olio e la vivacità dei colori a spirito, animandoli con diverse patine. I mezzi busti colpiscono per i profili sfuggenti, abbozzati e descrivono uno spazio a più dimensioni nel quale le figure a volte emergono ben definite, a volte sono tratteggiate da tocchi leggeri e indefiniti, come se fossero volti che emergono dalla memoria ispirando conforto o evocando spaesamento. In mostra anche una scultura in marmo in cui lartista fotografa e immobilizza la situazione del suo studio a Palermo: sul plinto di marmo bianco vediamo appoggiato il suo quaderno dappunti aperto in cui gli schizzi del prossimo lavoro, incisi nel marmo, diventano indelebili assieme una tazzina da caffè, fogli sparsi e un temperino. Unimmagine in cui, come scrive Costantino DOrazio, mobili e oggetti sono fermi nel limbo tra due frazioni di secondo, sullinterstizio tra il prima e il dopo, andando a scavare nel tempo quellistante che possiamo soltanto pensare. Lha imbrigliato attraverso unimmagine, rivelandone tutta la fragilità. I 9 bassorilievi presenti, 3 in bronzo e 6 in resina, installati in orizzontale quasi a svelare una storia, sono invece slegati, sono battute di diverse sceneggiature parlano di ricordi, sogni, boschi incantati e personaggi di pura invenzione. Nel percorso espositivo della mostra troviamo anche una serie di dipinti che raccontano dei mondi immaginati da Beninati: abitati da oggetti fantastici, elementi vegetali, esseri viventi, bambini, gruppi di persone, animali, interni che ricordano linfanzia o viaggi, in cui la luce è delicata e i colori pastello attenuati. Lavori in cui prevale la sensazione di unatmosfera evanescente, lieve, come laria o un soffice vento che permette alla luce di filtrare creando tonalità e sensazioni che riportano a paesaggi incantati. La miscela che crea le opere di Beninati, come scrive Sergio Risaliti è quella del linguaggio dellinconscio che pretende di scegliere ed evidenziare visioni a proprio piacimento, secondo regole e principi immaginifici che non sono quelli del mondo razionale diurno . Avvicinandosi alle opere dellartista siciliano, sempre secondo Risaliti, lo spettatore ha la sensazione che limmagine nellinsieme sembra generarsi o rigenerarsi, muoversi da un piano di profondità a un altro, come se fossero livelli di coscienza differenti. Non vi si scoprirà un soggetto centrale o dominante, ma una costellazione di segni e di figure che esistono allinterno di una dimensione spazio-temporale onirica. Come se la vita fosse un sogno, e il sogno la vita. Catalogo della mostra con testo critico a cura di Sergio Risaliti e una conversazione a due voci tra Lorenzo Poggiali e Manfredi Beninati. MANFREDI BENINATI Manfredi Beninati nasce nel 1970 a Palermo dove vive e lavora. Dopo aver abbandonato gli studi di legge e poi di cinema, e dopo aver collaborato con noti registi italiani, intraprende la sua attività artistica dedicandosi dapprima al disegno. Dal 2002 si dedica alla scultura e a una di pittura figurativa che attinge direttamente ai ricordi d'infanzia, reali o spesso immaginari. Grazie alla pennellata fluida, gioca con sfumature e velature di colore per ricreare un'atmosfera rarefatta alle volte irreale, descrivendo figure che sembrano emergere lentamente da uno sfondo spesso onirico senza un ordine apparente. Alla produzione pittorica è intrinsecamente legata anche la realizzazione di installazioni che appaiono come set disabitati, spazi spesso inaccessibili che si mostrano allo spettatore tramite fessure o vetri oscurati (Biennale di Venezia 2005, XV Quadriennale di Roma 2008), sollecitando una sorta di voyeurismo che viola la dimensione privata e l'indefinitezza del ricordo. Nel 2003 fa parte di "Le collezioni - Recenti acquisizioni", MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma. Nel 2004 partecipa alla collettiva "Wall Paper", alla GAMeC di Bergamo; espone poi al "Summer show" della Galleria Lorcan O'Neill di Roma e prende parte alla collettiva "Expander" alla Royal Academy of Arts di Londra. Nel 2005 viene selezionato per il Padiglione Venezia ai Giardini, per la 51. Biennale di Venezia e vince il premio del pubblico. Nel 2006 riceve il Rome Prize dallAmerican Academy di Roma. Nel 2008 ha esposto al Parrish Museum, Southampton (NY), USA e ha partecipato alla Biennale di Liverpool e nel 2009 è la volta della Biennale di Instabul e della Biennale di Atene e della partecipazione al Padiglione Italia con Collaudi per la 53. Biennale di Venezia. Nel 2011 è allHammer Museum di Los Angeles con When in Rome"e alla terza Thessaloniki Biennale in Grecia, mentre nel 2012 partecipa alla 9. Shanghai Biennale e presenta"Double Take" alla seconda Mardin Bienali, in Turchia. Nel 2013 viene premiato dall Inside-Out Art Museum di Beijing; nel 2014 sempre a Beijing presenta la personale "Manfredi Beninati. Nature is a Theater", al Miniature Museum. Nel 2015 partecipa al progetto Logo con Enzo Cucchi e Laboratorio Saccardi alla Galleria Poggiali di Firenze. Nel 2016 partecipa alla collettiva "Dall'oggi al domani. 24 ore nell'arte contemporanea" al MACRO di Roma, alla mostra "La torre di Babele", al Pecci di Prato e a "Contemporary Curated", da Sotheby's Londra e nellestate espone alla Galleria Poggiali di Pietrasanta.
Manfredi Beninati a cura di Laura Barreca e Valentina Bruschi Museo Civico di Castelbuono (Palermo) 11 dicembre 2016 6 marzo 2017 INAUGURAZIONE: SABATO 10 dicembre 2016 - ore 18.00 ll Museo Civico di Castelbuono è lieto di presentare la mostra personale di Manfredi Beninati, tra i protagonisti della scena artistica internazionale, vincitore del Premio del Pubblico alla 51. Mostra Internazionale Arte la Biennale di Venezia nel 2005. Lesposizione, a cura di Laura Barreca e Valentina Bruschi, raccoglie per la prima volta una selezione antologica di opere dagli inizi degli anni Duemila ad oggi. Inoltre, per loccasione, Manfredi Beninati ha creato uninstallazione ambientale site-specific che trasforma una stanza del trecentesco Castello dei Ventimiglia in un ambiente allestito a grandezza naturale, a cui il visitatore può accedere, unicamente osservandolo attraverso una piccola finestra. Un luogo da guardare come le pitture, i collage, i disegni, le sculture, che costituiscono la vasta e ricchissima produzione artistica che nel corso di meno di un ventennio hanno portato lartista ad un continuo rinnovamento del linguaggio e del medium artistico. La mostra presenta una selezione di disegni, dipinti e collage realizzati con tecniche e materiali vari che nel corso della sua carriera artistica Beninati ha sperimentato in un continuo rinnovamento del linguaggio artistico. I riferimenti alla memoria e alla storia personale si intrecciano con una originale inclinazione al racconto cinematografico e ad interessi letterari e artistici come le Città invisibili di Italo Calvino, che fanno da filo conduttore alla scoperta di luoghi onirici che lartista popola di personaggi veri o immaginari, in un equilibrio naturale tra sogno e ricordo. Spesso tornano figure familiari di madri, bambini, fratelli, volti che si confondono con le velature di colore, dando allo spettatore la percezione del passare del tempo, come accade in un film. Attraverso questa stratificazione, caratteristica del suo lavoro, Beninati dipinge interni domestici o paesaggi fantastici, in un'atmosfera rarefatta, alle volte irreale, descrivendo figure che sembrano emergere lentamente da uno sfondo fiabesco. Come il disegno 340x261cm realizzato appositamente- che entrerà nella collezione del Museo Civico di Castelbuono - posto nella parete opposta della sala che ospita la porta/finestra dalla quale si vede l'installazione site specific Rebus per solutori abilissimi (3 NO), 2016. Il disegno è come uno specchio/doppio dell'installazione stessa con alcuni elementi che si ripetono in entrambi.Nelle opere di Manfredi Beninati si ha la sensazione di essere arrivati appena un momento dopo un fatto, come spalancare una porta dove è accaduto qualcosa, dove ha vissuto qualcuno, dove il tempo è trascorso inesorabilmente lasciando le sue impronte. Forse è per questo motivo che lavora per mesi, o anche anni, sulle stesse opere: sviluppare una narrazione dialogando col tempo è una pratica di conoscenza di sé che dura tutta la vita, scrive Laura Barreca. Lartista fa riferimento ad unintuizione del 1968 del fisico Gabriele Veneziano, ritenuto il padre della cosiddetta teoria delle stringhe o teoria del tutto. Come rapportarci con lidea che il nostro sistema solare non è che una delle infinite realtà esistenti nelluniverso?, racconta Valentina Bruschi nel testo in catalogo, questo immaginario, legato al trascorrere del tempo in una dimensione spaziale, si riflette nelle opere pittoriche e scultoree, realizzata nel suo studio, nel quartiere Liberty di Palermo, a due passi da piazza Politeama. È questo il luogo dove oggi si concretizzano le sue visioni, dopo aver vissuto e viaggiato nel mondo, da Londra a Los Angeles, da Roma a Buenos Aires. In occasione della mostra, il Museo Civico pubblica il catalogo antologico, italiano e inglese, delle opere dellartista, a cura di Laura Barreca e Valentina Bruschi, con testi di Nicholas Cullinan, Jim Lane e Francesco Stocchi. Unedizione che per la prima volta raccoglie una grande selezione di opere realizzate dallinizio della sua carriera alle ultime e più recenti produzioni artistiche. Biografia Manfredi Beninati (Palermo, 1970). Dopo aver lasciato gli studi di Giurisprudenza e aver lavorato nel mondo del cinema, trascorre dieci anni in Inghilterra. Nel 2000 intraprende la sua attività artistica a seguito di una scommessa col fratello Flavio. Nel 2002 si trasferisce a Roma, dove si dedica alla scultura e a una pittura figurativa che attinge direttamente ai ricordi d'infanzia, alla letteratura e al cinema. Alla produzione pittorica è intrinsecamente legata anche la pratica delle installazioni che appaiono come set disabitati, spazi spesso inaccessibili allo spettatore, visibili tramite fessure o vetri appannati, sollecitando una sorta di voyeurismo che viola la dimensione privata e l'indefinitezza del ricordo. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti internazionali, come lItalian Affiliated Fellowship in the Arts dellAmerican Academy in Rome (2007); il Premio del pubblico alla 51. Mostra Internazionale dArte La Biennale di Venezia (2005); il Premio DARC Ministero dei Beni Culturali per la giovane arte italiana (2004); la Fellowship alla Ranieri Foundation di Civitella Ranieri (2012). I suoi lavori sono conservati in prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, tra cui la Fondazione MAXXI di Roma, la Logan Collection (Denver), la Zabludowicz Collection, la UBS Collection e la Lodeveans Collection, tutte con sede a Londra. A partire dal 2003 il suo lavoro viene presentato in tutto il mondo, sia in gallerie private che in istituzioni pubbliche, attraverso importanti mostre personali e collettive. Nel 2005 viene selezionato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Padiglione Venezia ai Giardini, in occasione della 51. Mostra Internazionale dArte La Biennale di Venezia. Nel 2004 ha esposto alla Royal Academy di Londra; nel 2006 al Victoria H. Myhren Gallery, della University of Denver, e presso le Contemporary Art Galleries di Storrs (Connecticut); nel 2008 al Parrish Museum, Southampton (NY) e alla XV Quadriennale di Roma, alla 5. Biennale di Liverpool. Nel 2009 è la volta della 11. Biennale di Istanbul, della seconda Biennale di Atene, della quarta Biennale di Praga e della partecipazione al Padiglione Italia, con Collaudi, per la 53. Mostra Internazionale dArte La Biennale di Venezia. Nel 2011 espone allHammer Museum di Los Angeles allinterno della collettiva When in Rome, e alla terza Thessaloniki Biennale in Grecia, mentre nel 2012 partecipa alla 9. Shanghai Biennale e alla mostra Double Take, in occasione della seconda Mardin Bienali, in Turchia. Nel 2013 viene premiato dallInside-Out Art Museum di Pechino; nel 2014 -sempre a Pechino- presenta la personale Manfredi Beninati. Nature is a Theatre, al Miniature Museum. Nel 2016 partecipa alla collettiva Dall'oggi al domani. 24 ore nell'arte contemporanea al MACRO di Roma e alla mostra La torre di Babele, al Museo Pecci di Prato. E attualmente in corso la sua personale alla Galleria Poggiali dal titolo Domenica dieci dicembre 2039. Da alcuni anni vive e lavora a Palermo, a Roma e a Los Angeles. Nel 2010 insieme alla madre, lAvv. Carla Garofalo - ha fondato lAssociazione Flavio Beninati che ha sede a Palermo. www.manfredibeninati.com Il Museo Civico di Castelbuono desidera ringraziare lAvv. Carla Carofalo e lAssociazione Flavio Beninati di Palermo. Inoltre, si ringrazia per la preziosa collaborazione: la Fondazione MAXXI di Roma, la Fondazione la Quadriennale di Roma, la Galleria Lorcan ONeill di Roma, la Galleria Francesco Pantaleone di Palermo e la Galleria Poggiali di Firenze. Infine si desidera ringraziare Francesco Galvagno e ElenkArt per il sostegno alla promozione delle attività culturali del Museo Civico e per limpegno nella diffusione dellarte contemporanea. INFORMAZIONI: Mostra: Manfredi Beninati Inaugurazione: SABATO 10 DICEMBRE 2016 - ORE 17.00 Periodo espositivo: 11 dicembre 2016 - 6 marzo 2017 Orario dapertura invernale: lunedì e mercoledì: 09.30 13.00; martedì, giovedì e venerdì: 09.30 13.00 / 15.30 19.00; sabato e domenica: 10.00 13.30 / 15.30 19.00 Biglietto: intero € 4,00; ridotto € 2,00 (adulti oltre i 65 anni e ragazzi dagli 8 ai 18 anni, scolaresche e gruppi superiori a 12 persone); omaggio per bambini di età non superiore a 7 anni. Indirizzo: Museo Civico di Castelbuono, P.zza Castello Castelbuono (PA), Italia Telefono: 0921-671211 Sito web: www.museocivico.eu