Cielo E Terra In Luigi Carron
Prima Antologica A Marostica
Da Venerdì 11 Novembre 2016 a Domenica 08 Gennaio 2017 - dalle ore 17:30
Marostica (VI)
“Cielo e Terra in Luigi Carron”, prima antologica a Marostica.
Al Castello Inferiore, dal 12 novembre all’8 gennaio, con un allestimento da studio d’artista e numerosi eventi collaterali.
Inaugurazione venerdì 11 novembre, ore 17.30
Marostica, 3 novembre 2016 - Nel novantesimo anniversario dalla nascita e nel decennale dalla sua scomparsa, si terrà al Castello Inferiore di Marostica la mostra “Cielo e Terra in Luigi Carron”, prima antologica dedicata all’artista marosticense, nato e vissuto in Città dal 1926 al 2006.
Fortemente voluta dalla famiglia e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Marostica, la mostra, in programma dal 12 novembre 2016 all’8 gennaio 2017 e curata dalla figlia Elisabetta Carron, ricostruisce i 70 anni di ricerca esistenziale e di impegno civile dell’artista, attraverso un percorso di opere della sua collezione ma anche di numerosi cittadini che hanno risposto all’invito di esporre opere inedite e mai visibili in pubblico.
“Pittore e scultore di opere in ceramica e in bronzo, nate da un profondo radicamento civile e affettivo al luogo in cui si sono sviluppate, nella sua arte è possibile cogliere spunti per comprendere meglio il passato e il presente di Marostica, la sua cultura e il suo territorio” ricorda il sindaco di Marostica Marica Dalla Valle.
“La particolarità e la bellezza di questa mostra” spiega l’assessore alla cultura Serena Vivian “sono il concorso di più forze, familiari, amici e collezionisti privati che hanno creato un percorso inedito, sposando la volontà della Città di ricordare una figura così poliedrica e ricca di fascino. Le sale del Castello per l’occasione si trasformeranno in un vero e proprio studio d’artista, un luogo dove ‘stare’ e farsi ispirare, che addirittura nel corso dell’apertura cambierà forma, invadendo nuovi spazi”.
L’esposizione restituisce, con la ricchezza del colore e la varietà dei racconti figurati che hanno caratterizzato il lavoro dell’artista, un pezzo di storia di Marostica e dei territori circostanti, con immagini che hanno il potere di rinnovare la visione dei luoghi e di noi stessi. Nelle sale del Castello si rivedranno nel loro insieme le opere di Luigi Carron e con esse le sue ricerche sui soggetti, la composizione, la luce e il colore, scoprendo l’impresa esistenziale di cui l’arte è stata il fulcro. I quadri, i disegni, le ceramiche hanno una dimensione contemporaneamente pubblica e privata, perché sono stati il mezzo per raccontare i paesaggi della sua terra, i volti degli amici e concittadini, i valori e le immagini della tradizione civile e religiosa. In mostra, quadri con paesaggi a olio e ad acquarello; ceramiche con personaggi, animali, piante e racconti; schizzi e studi realizzati per progettare le grandi opere pubbliche della città. San Francesco col lupo è una figura centrale nella mostra, sintesi per l’artista dell’intenso colloquio interiore fra uomo e creato, mentre i Presepi in ceramica parlano, con un linguaggio affettivo e contemplativo, della dimensione terrestre e trascendente dell’abitare e delle relazioni stratificate tra uomini, natura e divino che in essi sono contenute. Lo spazio delle sale sarà trasformato nello studio dell’artista, dove i visitatori potranno fermarsi a leggere ed osservare le opere in una dimensione che induce a sostare e, conversando, a progettare e non a fuggire altrove. Accanto alle opere di Luigi Carron, dal 5 dicembre, anche una selezione dei bellissimi disegni creati dai suoi alunni delle Scuole Medie e una sezione dedicata alla storia della Ditta Alcyone, fabbrica di ceramiche e laboratorio-scuola, da lui fondata tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta con Ferruccio Costacurta e Mario Pozza. Per confrontarsi con l’eredità e il messaggio volto al futuro contenuti nelle opere e nelle attività di Luigi Carron, in concomitanza con la mostra saranno organizzati altri eventi volti a mettere in luce il suo impegno civico, imprenditoriale e didattico. La mostra, nel mese di novembre, si incrocerà con quella di Prospero Alpini, con l’esposizione di originali tazzine in ceramica a ricordo del caffè. Nella programmazione dell’Autunno Musicale, il concerto “Ferrariae decus - Una ghirlanda sonora da Josquin a Frescobaldi” dell’ Ensemble Palma Choralis sarà dedicato a Luigi Carron (4 dicembre, Chiesetta di San Marco, ore 18); “Un possibile impossibile dialogo ove Luigi Carron incontra Umberto Riva e Umberto Riva incontra Luigi Carron” prenderà vita in una rappresentazione teatrale (8 dicembre); nel periodo natalizio, una serata sarà dedicata al suo presepio e a San Francesco (23 dicembre).
La mostra è promossa dalla Città di Marostica con il sostegno di Fondazione Banca Popolare di Marostica, Costenaro Assicurazioni e Coop Consumatori Marostica.
Inaugurazione della mostra venerdì 11 novembre, ore 17.30. La mostra è visitabile dal 12 novembre 2016 all’8 gennaio 2017, tutti i giorni, escluso il lunedì, con orario dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ingresso libero.
Biografia Luigi Carron (Marostica, 1926-2006). Pittore, scultore, ceramista, imprenditore, educatore. Personaggio temerari: staffetta partigiana in Carnia, sull’altopiano di Asiago e sulle Langhe. Il primo, negli anni settanta, a planare dal Monte Grappa con il deltaplano, che lui chiamava semplicemente aquilone. Fonda e gestisce, con alcuni soci artigiani, la fabbrica di ceramiche Alcyone. Luigi Carron rimane fedele per tutta la vita al borgo medioevale di Marostica: microcosmo che raccoglie assieme il piano e la collina. Qui l’artista trova concentrazione e approfondimento; insegna ai ragazzi della scuola il modo per scoprire le loro attitudini creative attraverso il disegno. Vive un rapporto simbiotico con la natura, esplora la metafisica della vita quotidiana accostandosi alla filosofia mistica contemporanea di Pavel Florenskij. Ricerca nell’arte plastica e nella pittura la porta che mette in contatto il mondo fisico con quello metafisico. La sua visione «dall’alto» del tempo gli consente, con un colpo d’occhio, di cogliere l’unicum che unisce l’arte antica a quella contemporanea, la tradizione alle innovazioni formali della modernità. Per questo alla sua opera si addice il termine di Iconostasi nell’accezione di Elémire Zolla: «confine tra il mondo visibile e il mondo invisibile, luogo dove si manifesta una pittura sublime, in cui le cose sono prodotti della luce». Ci lascia il 24 Maggio del 2006.
Maurizio Pasetti (Biografia scritta per il documentario Iconostasi, realizzato nel 2007da Rodolfo Bisatti, Premio speciale della giuria e miglior colonna sonora Asolo Art-Film Festival 2007).
Per informazioni: mob. 333 6056897 / elisabetta.carron2@gmail.com