Sagra Della Fett'unta A Montecatini Alto
Edizione 2017
Domenica 21 Maggio 2017 - dalle ore 15:00
Piazza Sestilio Campioni - Montecatini Terme (PT)
La 52^ edizione della Sagra della Fett'unta a Montecatini Alto si svolge il 21 maggio 2017.
Montecatini Alto caratteristico borgo medievale, ricco di storia e di avvenimenti, di cultura e di personaggi illustri è uno dei più antichi nuclei abitati della Valdinievole. Vallis Nebulae, così si chiamava, Valle della Nebbia, che in antico venne abitata dai Liguri e dagli Etruschi, dai Romani e dai Longobardi e che conservò sempre una rilevante importanza strategica perché dalle sue colline si dominavano importanti vie di comunicazione come la Cassia, la Francesca e la Romea.
Oggi Montecatini Alto, suggestivo tesoro e ciclo aperto, non conserva in sé l’immagine di una sola epoca e di uno stile dall’impronta definita e rigida, ma documenta invece una complessa e a volte tormentata parabola storica intensamente vissuta e integralmente percorsa tra momenti cupi, di distruzioni pressoché totali e di altri periodi di crescita e di splendore. Borgo, Castello, Terra Murata, questo antichissimo nucleo, già intorno all’anno 1000, possedeva 25 tra torri e case-torri e 2 fortezze, una cinta muraria, disposta seguendo il naturale andamento dei due colli, lunga 2 chilometri, con ben 7 porte a tutta riprova di una fiera e intransigente nobiltà civica e di una indiscussa importanza strategica e militare che durò fino al fatidico 1315 anno in cui Castruccio Castracani, ghibellino, luogotenente di Uguccione della Fagiola, pose d’assedio il Castello, lo espugnò e lo saccheggiò atrocemente. Seguirono anni più tranquilli, per circa due secoli sotto la Repubblica Fiorentina, fino al 1537, e subito dopo sotto la sovranità della Famiglia Dei Medici. Ma a interrompere questo lungo periodo di pace fu l’intervento del Capitano di ventura Pietro Strozzi che se ne impossessò per ordine di Enrico II di Francia che, in quel periodo, aveva assunto il compito di difendere Siena dalle armi del Duca Cosimo dei Medici. Infastidito da tanta tracotanza Cosimo pose d’assedio il Castello e l’11 Luglio 1544 decretò la morte pressoché totale dell’abitato ordinando la demolizione delle fortificazioni, l’abbattimento delle mura della fortezza, la distruzione di gran parte delle case e torri, e l’incendio, sulla pubblica piazza, di antichi documenti conservati negli archivi. Unici edifici scampati alla furia devastatrice furono il Palazzo di Giustizia. La Cancelleria, la Loggia, la Pieve, le Chiese con i conventi, centosettanta case e le poche torri ancora oggi visibili.
L’opera di ricostruzione, con i poveri mezzi di quel tempo metteva a disposizione e la grande tenacia degli abitanti, è raccontata oggi dalle murature di nudo sasso e dai brani di intonaco cadente che lasciano intravedere bianchi blocchi e conci di travertino di chi sa quale torre distrutta o arco caduto e di portali eleganti e dignitosi tutt’ora costretti in quei muri di pietra e altri più poveri materiali riutilizzati a documentare oggi umane calamità, tristi eventi, epiche battaglie ma anche tanta volontà e forza ricostruttrice. Nel ripercorrere oggi piazze, slarghi, strade e vicoletti di questo bel borgo antico, si scorgono edifici pennellati dal tempo, rigorosamente e sapientemente mantenuti nel loro aspetto architettonico originario in un contesto storico ricco di valori culturali e ambientali. E la riconferma nel tempo di Montecatini Alto come centro rilevante della Valdinievole stimolò anche una brillante attività edilizia con la realizzazione di alcuni edifici e ville dall’impronta marcatamente eclettica. Fu costruita così anche la Funicolare, inaugurata il 4 Giugno 1898, concepita come collegamento meccanico, veloce e diretto, tra l’antico Borgo Medievale e la nascente Città delle Terme, degli alberghi e del commercio. I due rossi trenini, trainati da un unico cavo d’acciaio, trasportarono personaggi illustri e altri visitatori che soprattutto nel periodo estivo venivano quassù per passeggiare al fresco dei viali alberati e godere dell’incantevole panorama della valle. Giuseppe Verdi soprattutto, saliva al Castello, con il gruppo degli amici più cari, per sostare nella piazza dove già erano in funzione gli odierni bar, le caffetterie e le mescite di vino. E prima ancora del grande Maestro, genio del melodramma italiano, un illustre figlio della Valdinievole, Giuseppe Giusti nato a Monsummano nel maggio del 1809, scrittore acutissimo e grande poeta, abitò nella casa paterna, ancora oggi esistente a fianco dell’antica pieve, oggi Chiesa di San Pietro, e della soprastante Rocca e qui spesso ritornava, dopo il trasferimento della famiglia a Pescia, per respirare la “corrente balsamica” così amava definire l’aria, della sua e nostra Montecatini Alto.