Giostra Del Pitu
Festa Equestre Di Interesse A Tonco
Domenica 23 Aprile 2023 - dalle ore 12:00 alle ore 18:00
Piazza Vittorio Emanuele Ii - Tonco (AT)
Domenica 23 Aprile 2023 a Tonco (AT) torna l'antica Giostra del Pitu, festa equestre di interesse storico.
La Pro Loco Tonco come tradizione dalle ore 12:00 distribuirà fagiolata, panini, frittelle e vino.
Durante la manifestazione sarà possibile parcheggiare sullo sferisterio Comunale, piazza Beretta.
La Festa del Pitu è un antico rito popolare propiziatorio contadino, che è riuscito a conservare intatti, nel corso dei secoli, tutti gli elementi originali della cerimonia.
L'antico costume di cacciare le potenze del male e di scaricare addosso al capro espiatorio (il Pitu) tutti i mali che hanno afflitto il popolo durante l'anno trascorso, è il modo per consentire alla comunità di iniziare il nuovo ciclo sotto i migliori auspici.
La purificazione trova attuazione attraverso il 'processo' e la 'condanna' del Pitu.
La parte centrale della manifestazione (processo, condanna, testamento e giostra equestre) è preceduta da un corteo storico, che rievoca un personaggio molto importante della storia, che ha reso il nome di Tonco conosciuto nel mondo: Gerardo da Tonco, fondatore dell'Ordine di San Giovanni in Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare di Malta.
Come tradizione il corteo è aperto dalla storica banda tonchese “La Bersagliera”.
Tale corteo si chiude con la sfilata dei vari borghi che, allo scopo di riscoprire e valorizzare le antiche tradizioni fra cui il ballo del 'Brando', inscenano momenti di vita quotidiana tramite carri allegorici.
Il Pitu imprigionato viene quindi condotto davanti ad un tribunale, allestito in piazza, dove i giudici togati lo processano in un incalzare di schermaglie verbali, in dialetto locale, tra la pubblica accusa ed il Pitu, che cerca inutilmente di difendersi.
Al termine del processo iniquo, il Pitu viene condannato a morte e chiede, come ultimo desiderio, di fare pubblicamente testamento: ecco che abbiamo un altro momento di satira e di costume, per rilevare ancora fatti, per colpire ancora ironicamente persone del luogo, per spiattellare in piazza, tra risate, consensi, gesti di disapprovazione, piccoli vizi e difetti della comunità.
Dopo essersi così vendicato, il Pitu lascia ad ogni Rione una parte significativa del proprio corpo, motivandone la scelta con commenti alquanto salaci e pungenti.
Questo momento aveva assunto durante il Medioevo un'importanza fondamentale nella storia delle classi subalterne.
Era, infatti, l'unica occasione in cui i contadini potevano vivere l'illusione di una vita diversa, nella quale era possibile dire quello che pensavano.
In quel particolare momento il Feudatario concedeva, al popolo la libertà di scaricare sul capro espiatorio (il Pitu), nel quale era (tacitamente) identificato il signore, tutta la rabbia accumulata durante l'anno trascorso.
Pur consapevole di questa silenziosa e nascosta identificazione, il Feudatario accettava di buon grado la situazione, purchè non superasse i limiti da lui stesso fissati. Questa tradizione è oggi ancora ben viva ed il Pitu, nel suo testamento, ancora prende gusto a colpire le autorità pubbliche ed i personaggi più in vista del luogo.
Dopo corteo storico, sfilata dei carri agresti, processo e condanna al pitu ha luogo la corsa vera e propria.
Il Pitu viene appeso al centro della piazza ed inizia una spettacolare giostra equestre fra le urla di incoraggiamento o i motteggi dei borghigiani.
I cavalieri, uno per ogni rione, si lanciano al galoppo e cercano di decapitare l'animale.
A colui che riesce nell'impresa spetta l'onore ed il suo borgo lo festeggia dando inizio alla caratteristica danza del 'brando', accompagnato dalla famosa banda 'La Bersagliera'.
E' importante ricordare che il Tacchino appeso sulla piazza non è quello portato in corteo che ritornerà a casa vivo e vegeto.
Fino al 2009 è stata utilizzata una 'controfigura' acquistata in macelleria, dal 2015 viene invece utilizzato un simulacro (fantoccio realizzato in tessuto)
Nella Festa del pitu , il ballo del 'Brando', costituito essenzialmente da una variante della monferrina, dà inizio ai festeggiamenti al termine della giostra equestre.
La Pro Loco Tonco inoltre venderà come tradizione fagiolata, panini e i classici Tunchin (biscotti tipici tonchesi)
Durante la manifestazione sarà possibile parcheggiare sullo sferisterio Comunale di Piazza Beretta.