Confeugo
Edizione 2020
Sabato 19 Dicembre 2020 -
Genova (GE)
La Storia:
La cerimonia del Confeugo ebbe origine nel XIV secolo, quando, la vigilia di Natale del 1307 Jacopo Gropallo, Abate della Val Bisagno, si recò dai Capitani del Popolo recando in omaggio un albero d'alloro. L'usanza entrò così nel costume locale. L'offerta era fatta dapprima ai Capitani del Popolo Podestà, capo del Comune, poi ai Capitani del Popolo e,dal 1339 in poi, al Doge.
Ogni anno, la mattina del 24 Dicembre, l'Abate vestito con toga, collare e berretto senatorio si recava in Bisagno, dove incontrava il nuovo Abate cui consegnava lo stendardo di San Giorgio con una serie di richieste e proteste. Il nuovo Abate si incamminava allora verso la città con il tronco d'alloro adornato trainato da buoi con ghirlande, accompagnato dal sindaco del suo villaggio e da un seguito di contadini e portatori di bandiere con una scorta di 25 granatieri. Il percorso si snodava lungo Ponte S. Agata e poi attraverso Porta Romana e Porta d'Archi per terminare a Palazzo Ducale, dove il corteo riceveva il saluto dalla guardia in armi e l'Abate, lasciato il tronco nel cortile, si recava dal Doge. A questo punto il rappresentante del popolo donava al Doge un mazzo di fiori finti augurando Buone Feste e riferendo sulle condizioni della valle. Riceveva in cambio un biglietto della Banca S. Giorgio da 100 lire. La sera il tronco veniva bruciato (da qui Confeugo) e la cerimonia aveva termine quando il Doge vi versava sopra un vaso di vino, zucchero e confetti. Il desiderio di possedere i tizzoni ritenuti sacri e magici era così vivo che il Comune dovette provvedere a distribuirli in equa misura tra i cittadini. La cerimonia fu abolita nel 1499, sotto Luigi XII di Francia, per essere ripristinata nel 1530 e quindi nuovamente soppressa dal Senato della Repubblica di Genova con decreto del 30 dicembre 1637 "perché arreca una grave spesa agli uomini di questa valle, né si effettua senza confusione". L'Abate però continuò ad andare a Palazzo fino al 1796, ultimo Natale prima della rivolta giacobina del 22 maggio 1797 che fece sopprimere la cerimonia. Solo dopo 127 anni, nel 1923, l'associazione A Compagna porta a nuova vita la tradizione, nuovamente sospesa nel 1937, per essere ripresa nel 1951 con l'offerta dell'alloro al Sindaco e dal 1974 anche con il Tondo di Natale.
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