Buon Compleanno Caffè Boglione
Due giorni di paura e delirio
Da Venerdì 12 a Sabato 13 Febbraio 2016 -
Caffè Boglione - via Cavour, 12 - Bra (CN)
Buon compleanno Caffè Boglione Due giorni di paura e delirio
12 e 13 Febbraio 2016 Caffè Boglione - via Cavour, 12 - Bra (CN)
Caffè Boglione compie 169 anni: ospiti Bunna (Africa Unite), Pachelo, Cato e Parpaglione (Bluebeaters) 12-13 febbraio,
INGRESSO LIBERO
Il Caffè Boglione fu aperto nel 1847 da una famiglia di produttori di vino braidese, ed ebbe il suo momento di massimo fulgore a cavallo fra i due secoli, con la gestione di Enrico Boglione. A lui si deve anche la costruzione del primo cinema cittadino in via Cavour, che inaugurò intorno agli anni Venti come evoluzione di quell'improvvisato tendone circense nel cortile interno del locale, che Enrico chiamò “arena”.
Dopo di lui la gestione passò al suo eccentrico figlio, Giovenale, che fino agli inizi degli Cinquanta si divise fra il bar, la passione per il cinema e il teatro ereditata dal padre, e le frequenti battute di caccia nei boschi circostanti Bra, come testimonia un raro filmato d'epoca recuperato dall'Istituto Storico di Bra e dei braidesi. Nel corso degli anni Cinquanta la gestione del caffè passa ai Comino, ed è con questo nome che lo ritroviamo nelle frequenti citazioni di Giovanni Arpino, che ne era un assiduo frequentatore.È il tempo del biliardo, delle infinite partite a carte, della ricerca di un guscio che protegga dall'aria insalubre che le concerie immettevano nelle vie di Bra, rendendole infrequentabili.
Poi, è un rutilante susseguirsi di gestioni “mordi e fuggi”, sempre all'insegna di un clima che non fu mai “per tutti”, e specialmente non fu mai “per le donne”: qui si veniva a giocarsi la cascina al tavolo del fumo, dell'oca, dello scopone scientifico e di una serie infinita di giochi nati e morti fra questa boiserie, annerita da migliaia di sigarette e salvaguardata, intorno agli anni Settanta, da chi pensò di ricoprirla con una vernice nautica, in parte rovinandola per sempre, in parte preservandola intatta fino ai giorni nostri. Da bar chiuso in se stesso e ombroso, dove le persone “per bene” se ne tenevano alla larga e nelle cui stanze i soldi passavano di tasca in tasca rimanendo ostinatamente braidesi, dobbiamo all'ultima gestione di John Corsi la prima ristrutturazione “luminosa” e rispettosa della storia (anche) belle epoque di un bar che conserva specchi, legni, archi e decorazioni di fine Ottocento.
Da sette anni (dei suoi 169) il Caffè Boglione è nelle mani di Alessandro Monchiero e di Enrico Bonura, che l’hanno trasformato in un bistrot che alterna, gastronomicamente, tradizione e internazionalità, e sciorina al suo piano interrato, l’Arena, il meglio della scena musicale piemontese e non solo. Il Boglione è diventato un luogo di culto della scena artistica non propriamente mainstream, e sul suo paco di sono alternati (sempre offerti gratuitamente al pubblico) artisti del calibro dei Marlene Kuntz, Pierpaolo Capovilla, Roy Paci, Bandakadabra, Max Casacci, Alberto Bianco, Daniele Celona e perfino Joe Bastianich ha il scelto il locale per venire a festeggiare, due anni fa, il suo compleanno: naturalmente suonando, la sua grande passione che alterna al ruolo dirigenziale di ristoranti stellati a New York.
Negli ultimi anni, in collaborazione con lo studio di registrazione Mam di Tavelle, il Boglione ha anche avviato un progetto di realizzazione di video musicali dei principali artisti italiani, dove parte delle scene ludiche e “mangerecce” si svolgono all’interno dello storico locale braidese: potete cercare e ritrovare la boiserie del Boglione nei video targati “soundsfood” di Eugenio Finardi, Levante, Perturbazione, Teatro degli Orrori, Nicolò Fabi, Max Gazzè, Daniele Silvestri, Zibba e tanti altri… E ora, siamo al compleanno numero 169, che sarà celebrato con due giorni di festa il 12 e il 13 febbraio, con l’esibizione live e dj set di artisti saccheggiati dagli organici di Bluebeaters (che il giorno prima si esibiranno al Festival di Sanremo) e Africa Unite: Bunna e Cato Senatore saliranno sul palco venerdì 12 febbraio; e il sabato toccherà a Pachelo e Angelo Parpaglione.
Insomma, la storia continua, in cucina con Luigi Cavagliato e Sasha Arandjelovic, al bancone cocktail con Anna Giaccone, e in sala con lo storico staff capitanato da Sara Busso al quale si vanno aggiungendo, ogni anno, elementi provenienti dall’università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. È una storia ibrida, che mischia rum e chitarre, barbera e tajarin al ragù di salsiccia, batterie e vitello tonnato, organi elettrici, gin-tonic e insalata russa. Una storia eclettica, orgogliosamente di provincia ma con un respiro internazionale. Piccola e grande, come gran parte delle storie di queste terre.