I Luoghi Della Peste Del 1600
Visite Guidate Napoli Ottobre 2017
Domenica 29 Ottobre 2017 - dalle ore 10:30 alle ore 12:30
Piazza Dante - Napoli (NA)
Domenica 29 ottobre 2017 I LUOGHI DELLA PESTE DEL 1656
Peste, la cosiddetta morte nera, repentina e violenta. Termine che evoca angoscia, terrore, morte di massa. Flagello dell’umanità nelle epoche passate, ha funestato la storia dell’uomo lasciando un’impronta indelebile inevitabile, tanto che famose pestilenze hanno fatto da sfondo a opere letterarie come il Decameron di Giovanni Boccaccio e I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Un nemico invisibile ed insidioso assetato di morte ed impossibile da combattere. Quasi la totalità delle metropoli europee dal X al XVII secolo flagellate dal terribile morbo, videro cancellare inesorabilmente all’interno delle proprie mura intere generazioni tra le popolazioni e tra queste città, di certo Napoli non poteva mancare, pagando un altissimo tributo in termini di vittime soprattutto durante la più virulenta pestilenza quella del 1656 in cui, la città partenopea pianse oltre centomila vittime. Ebbene, il nostro percorso guidato si articolerà proprio attraverso quei luoghi storici del XVII secolo che videro il consumarsi della più grande tragedia che la storia di Napoli ricordi. Partiremo infatti da Piazza Dante un tempo detta Largo Mercatello per via di un mercato a cielo aperto ed usato poi come lazzaretto durante le pestilenze del 1647 e 1656 descritto e raffigurato in maniera accurata in un quadro dal pittore seicentesco Domenico Gargiulo meglio conosciuto con il pseudonimo di Micco Spadaro, lazzaretto in cui trovarono la morte il nipote e cognato di Salvator Rosa. Spiegheremo il significato delle varie figure che facevano da corollario a questo temutissimo morbo, come i monatti e gli untori descritti anche nella famosa peste manzoniana dei Promessi Sposi. Proseguiremo poi alla volta di Port’Alba spiegando il mistero della doppia porta sempre legata alla pestilenza. Percorrendo via San Sebastiano giungeremo in Piazza del Gesù dove illustreremo il famoso obelisco dell’Immacolata soffermandoci oltre che sulla storia della struttura, soprattutto su un particolare aspetto avvolto da un alone di mistero che, alcune leggende metropolitane attribuiscono un duplice significato a metà tra il genere horror ed esoterico. Ci sposteremo infine nella vicina via Benedetto Croce per l’ultima parte del tour guidato all’interno della splendida dimora storica quattrocentesca di Palazzo Venezia, sede dell’Ambasciata della Serenissima Repubblica di Venezia fino al 1797 ed abbandonato dal suddetto corpo diplomatico, per un breve periodo cadendo nell’oblio proprio durante la terribile peste del 1656. Oltre a visitare il piano nobile dell’edificio quattrocentesco, ci soffermeremo nella antica sala delle carrozze dove per la prima volta in esclusiva saranno esposti, alcuni testi ed editti originali facenti parte di una collezione privata dal XVI al XVIII secolo riguardanti per l’appunto il periodo della peste ” Codice Giustiniani del 1560, “Tacitis et Ambiguis” del 1649 “Mediolanensis“ 1632, “Editto del 1722 di Carlo VI D’Asburgo Imperatore del Sacro Romano Impero e Rè di Napoli e Sicilia” in cui si incentiva la coltivazione del grano e lo scavo dell sottosuolo per estrazione del tufo, una lettera autografa del 1670 indirizzata al Tribunale dell’inquisizione presso la Santa Sede scritta da una certa Gabriella Carrino ed in cui si implora la grazia per il proprio fratello accusato di essere un eretico ed untore. Alla fine del tour degusteremo, un delizioso aperitivo servito all’interno del settecentesco giardino pensile di Palazzo Venezia
Durata del tour 2h ½ Contributo organizzativo € 10 a persona comprensivo di visita guidata condotta da guida turistica abilitata Regione Campania e apertivo presso Palazzo Venezia. Appuntamento ore 10:30 davanti metrò di Piazza Dante Prenotazione obbligatoria entro e non oltre il 26 ottobre 2017 contattando esclusivamente i seguenti recapiti: cell 3405365852 whatsapp 3317100447 In ambedue i casi fornire il proprio nominativo, numero di cell ed il numero di partecipanti A cura dell’ associazione culturale ANTARECS www.antarecs.org